Il governo ombra birmano del NUG chiede a Taiwan, al Giappone e agli altri paesi democratici asiatici di rigettare il piano di tenere le elezioni orchestrate dai generali birmani allo scopo di legittimare il proprio governo.
L’appello ai governi democratici asiatici giunge dopo lo scioglimento della settimana scorsa di 40 partiti tra cui NLD di Aung San Suu Kyi che si sono rifiutati di aderire alla nuova legge di registrazione dei partiti politici.
I 40 partiti insieme raccolsero alle elezioni del 2020 poi annullate dai militari l’ 89% dei seggi.
L’amministrazione del generale Min Aung Hlaing che prese il potere con il golpe del febbraio 2021 non ha ancora fissato la data per le elezioni parlamentari ed ha esteso invece il governo di emergenza ammettendo così di non controllare vaste aree del paese.
Il divieto al NLD e agli altri partiti toglie qualunque illusione nutrita da governi e comunità degli affari nella regione che le elezioni orchestrate dai generali apriranno una finestra alla riconciliazione tra regime ed oppositori.
“Invitiamo il Giappone, Taiwan, Corea del Sud e gli altri paesi della regione a riconoscere per quello che sono le elezioni orchestrate dai generali. Esse sono designate a creare una patina di legittimità democratica per i generali birmani” ha detto Sasa, ministro del NUG, governo di unità nazionale.
Il NUG è l’entità clandestina istituita dai parlamentari eletti e messi fuori legge che fuggirono alla repressione dei militari, ed esso gode di sostegno diffuso in una popolazione che ha visto almeno 4000 civili uccisi ed oltre 17000 detenuti dalla presa del potere, stando ai dati di AAPP.
I generali “provano a fare un’elezione farsa mentre detengono e torturano politici eletti squalificando i partiti politici legittimi.” ha detto Sasa a NAR. “Poiché il solo modo in cui potranno essere utili al regime militare è se la comunità internazionale le sostiene, invitiamo i governi asiatici ed altri a denunciarle in modo preventivo”.
NLD, partiti etnici e paesi occidentali hanno condannato lo scioglimento dei partiti di opposizione, ma la risposta asiatica è stata muta con l’eccezione notevole del Giappone.
Il ministero degli esteri giapponese ha espresso la propria grave preoccupazione che “l’ulteriore esclusione del NLD renderà ancora più difficile migliorare la situazione” ed ha ripetuto la sua richiesta di rilasciare Aung San Suu Kyi e gli altri militanti. Aung San Suu Kyi è stata condannata a 33 anni di carcere con accuse di corruzione in processi legali fortemente controllati dai militari.
USA e paesi europei hanno direttamente criticato le elezioni pianificate.
“Questa azione dimostra ancora che i piani del regime di tenere elezioni profondamente falsate non rispetteranno la volontà degli elettori birmani” ha detto Antony Blinken, segretario di stato USA.
La Germania ha definito il divieto ai partiti di opposizione un’altra prova che le elezioni “saranno una farsa e non sono sicure né libere né eque in queste condizioni”.
Il divieto verso i partiti di opposizione mette anche i paesi che hanno mostrato sostegno verso il regime di Myanmar o le sue elezioni, come Cina, Thailandia e Russia, in una posizione più esposta. L’India mantiene legami stretti con il regime e il suo ambasciatore nel Myanmar incontrò ad aprile dello scorso anno il presidente della commissione elettorale.
La Cina, uno dei grandi fornitori di armi al Myanmar, non ha commentato il divieto verso i partiti.
“La dissoluzione del NLD e degli altri partiti per la Cina mina effettivamente le speranze che le elezioni riporteranno all’unità il paese e sedare la crisi.” dice Michael Ng, già responsabile degli affari birmani di Hong Kong, il quale ha aggiunto che Pechino vuole che il Myanmar abbia un governo legittimo e cooperativo capace di portare avanti i progetti infrastrutturali e le sue ambizioni strategiche, cose che le elezioni non porteranno.
“In precedenza la valutazione cinese era che la partecipazione del NLD o la mera sopravvivenza come partito avrebbe dato una qualche legittimità anche in elezioni molto manipolate. Ai loro occhi i golpe e le elezioni thailandesi sono buoni esempi per i generali birmani. Distruggere NLD rende le elezioni dei militari inutili” ha detto Michael Ng.
Si crede da molte parti che la violenza potrebbe intensificarsi prima di una votazione.
“Il periodo che porta alle elezioni quasi certamente vedranno una crescita ulteriore della violenza e della instabilità. Il regime sarà molto determinato a proiettare le elezioni come legittime e potrebbe rispondere con intimidazioni e violenze” scrive International Crisis Group in un suo rapporto.
Il processo elettorale richiederebbe all’amministrazione del regime di accedere alle aree controllate dagli eserciti etnici o ai gruppi di resistenza, Forze di Difesa Popolare, scrive il rapporto, per cui i generali tenteranno di controllare questi territori con la forza.
Marcus Brand, che guida il programma per il Myanmar al International Institute for Democracy and Electoral Assistance, ha sottolineato le persecuzioni, le torture e gli omicidi dei membri del NLD e degli altri partiti democratici.
“Sciogliere i partiti che rifiutano la seguire le coercizioni militari è come gettare benzina sul fuoco … il regime ama abbellire le sue azioni illegali di un linguaggio legalese. Le democrazie in Asia come Taiwan, India, Giappone e Corea del Sud devono denunciare questo esercizio di elezioni orchestrate che vogliono solo dare una patina di legittimità ai generali birmani” dice Marcus Brand.
Il ministro degli esteri di Taiwan Joseph Wu disse a settembre a NAR che “non avrebbe di certo abbandonato un’opportunità di incontrare i responsabili del NUG”.
Taiwan approvò la sola mozione parlamentare nel mondo di lingua cinese di condanna del golpe birmano. Giappone e Corea del Sud hanno permesso al governo ombra di creare propri uffici di rappresentanza. I tre governi comunque non hanno fatto alcuna sanzione verso i generali e non hanno preso una posizione chiara sulle elezioni del regime birmano.
Nel rispondere alle paure che le elezioni qualora si tenessero porterebbero ad ulteriore versamento di sangue, Sasa del NUG ha sottolineato che il suo governo non sarà l’istigatore. Gli attacchi contro civili disarmati, che siano rappresentanti elettorali o elettori, non sono mai giustificati ed ha aggiunto che il NUG non riconosce questi attacchi.
“Personale elettorale ed elettori potrebbero essere costretti a partecipare al processo con la coercizione” ha detto Sasa del NUG ed ha aggiunto che non c’è ragione di attaccare elezioni che sono state in gran parte rigettate dalla comunità internazionale.
THOMPSON CHAU e DOMINIC OO NAR