“Le nostre agenzie di polizia devono raccogliere prove più concrete e fondate che provino che questi accusati ed altri individui siano davvero coinvolti nelle attività illegali della droga” ha detto il ministero che non ha escluso come la polizia possa fare loro nuove accuse ma ben più circostanziate.
Prima cosa che viene in mente è che finora sono morte oltre 4000 persone, a cui bisogna aggiungere altre 2000 sotto accertamento, tantissimi poveracci delle baraccopoli uccisi nella notte fonda, a cui non è stato mai dato il beneficio del dubbio.
Tra le pochissime persone eccellenti uccise in circostanze analoghe, comunque senza possibilità di difendersi, vi è anche il padre di Espinosa.
Rolando Espinosa è quel sindaco di Albuera che fu ucciso in carcere in una famosa operazione legittima, come la definì la polizia. I suoi sicari furono prima dismessi dalla polizia, poi riassunti e premiati fino a salire nella gerarchia.
Peter Lim è un business man che lo stesso Duterte accusò di essere un grande commerciante della droga. Lo stesso Lim fu visto in amicizia con lo stesso Duterte. La zona delle operazioni di droga sono le isole centrali filippine delle Visaya.
Si deve anche ricordare che sono proprio questi personaggi ad aver sporto la denuncia contro la Senatrice Layla de Lima, ex ministro della giustizia, secondo cui si sarebbe finanziata la campagna elettorale con i soldi del racket della droga nelle prigioni filippine.
Duterte stesso non l’ha presa bene ed ha promesso che avrebbe usato i propri poteri di revisione per riaprire l’inchiesta a loro carico, come detto dal suo fido portavoce Herry Roque.
Nel 2016 Duterte disse: “Stanno distruggendo il paese e la gioventù di questa terra. Il mio appello a loro è che siccome sono al di là della redenzione, possono fermarsi e commettere suicidio. Perché non permetterò a questi idioti di continuare indisturbati, per lo meno durante la mia presidenza”.
Forse Duterte è anche conscio che così viene sminuita la sua autorità mediatica che con le sue liste di proscrizione ha generato il terrore in tutti i settori. Ora forse si comincia a vederle per quelle che sono.
Lo stesso capo della polizia Roland Bato de la Rosa si è mostrato sorpreso ed ha chiesto al ministero di rivedere il caso e riaprirlo.
Il signor Kherwin Espinosa, durante la sua audizione al senato filippino, dove si svolge spesso la telenovela della giustizia filippina, aveva affermato che vendeva droga per qualche milione di euro all’anno dei quali una parte, 500 mila euro, finiva nelle tasche di individui legati alla rete del commercio della droga.
Nel 2016 il suo guadagno si sarebbe ridotto alla metà probabilmente per la guerra alla droga di Duterte.
Sempre in quella audizione, Kherwin Espinosa, che fu arrestato ad ottobre 2016 ad Abu Dhabi, disse che aveva dato 50 mila euro al poliziotto Marvic Marcos che poi condusse l’operazione che uccise il padre in carcere. Inoltre aveva dato 150 mila euro alla senatrice De Lima attraverso il suo autista, Ronnie Dayan.
Roque si è apprestato a dire che comunque la De Lima resterà agli arresti nel quartier generale della polizia a Camp Crane, nonostante che il suo principale accusatore sia stato scagionato dal ministero.
E’ un caso differente e ci sono altri testimoni che testimonieranno contro di lei, secondo Roque il quale ha anche citato una sentenza della Corte Suprema che sostiene che non c’è abuso di discrezione del tribunale che arrestò la De Lima.
Mentre contro De Lima ci sarebbe “buoni sospetti” a corroborare il suo arresto, contro alcuni suoi accusatori non ce ne sarebbero. Misteri della giustizia mediatica filippina.
Chi ha firmato la richiesta di proscioglimento ha detto che le unità della polizia che hanno lanciato le accuse PNP-CIDG-MCIU non sono riuscite a dare alcun oggetto o droga che proverebbe che ci sarebbe un reato d’associazione per commerciare droga.
Uno degli accusati, inoltre, anch’esso accusatore della De Lima, un certo Adorco, sarebbe anche un testimone inaffidabile.
Il senatore d’opposizione Teddy Baguilat ha detto che le prove contro la De Lima sono debolissime.
Sebbene i casi contro Espinosa e Lim siano differenti da quello della De Lima, le sue testimonianze sul denaro della protezione dato al dipartimento di giustizia sono state usate contro la senatrice.
“Kerwin Espinosa e il padre erano nella lista della droga del Presidente. Che il ministero dica che non ci sono prove sufficienti contro Espinosa è dire che la lista del Presidente è inaccurata, inaffidabile e inutile per il processo penale” ha detto Teddy Baguilat, il quale ha anche ricordato che uno dei prosciolti è Peter Lim, presunto amico di Duterte.
“Tradisce il senso molto contorto di giustizia di questa amministrazione nella sua sovrastimata guerra dove i presunti signori della droga sfuggono al processo mentre i presunti poveri spacciatori sono uccisi”.
Un altro senatore di opposizione, Villarin, ha detto: “E’ chiaro ora che le accuse contro la senatrice De Lima non terranno dopo l’ammissione che non hanno prove a sufficienza contro le personalità della droga legate a loro”