Mentre la situazione dei diritti umani rimane sempre critica come in tutto il Sudest Asiatico, con arresti di vari oppositori e censura sul web e nei confronti della attiva comunità cattolica, la situazione economica del Vietnam sembra dare qualche nota positiva.
E’ testimoniato dall’articolo seguente, “Le statistiche economiche vietnamite mostrano dei miglioramenti significativi” e da alcuni articoli della World Bank con l’intervista all’esperto economico della World Bank, Martin Rama. I dati del 2008 sono riassunti in questa pagina
I dettagli dell’ultimo censimento del 2009 in Vietnam mostrano un netto miglioramento nel campo dell’educazione e della salute e una crescita negli introiti delle famiglie.
Benché la popolazione stia crescendo in modo graduale ma lento, si è avuto un’esplosione nelle costruzioni delle case che ha permesso una crescita dello spazio abitabile per abitante da 9,2 metri quadri a quasi 17 metri quadri per persona, crescita che al contrario della Cina si è avuta grazie all’attività imprenditoriale su base familiare, non grazie a mega progetti di sviluppo edilizio di imprese costruttrici giganti.
Una conferma a questo sviluppo familiare la sia ha quando si nota il grado di istruzione del 94% non molto differente tra aree urbane e aree rurali e la differenza nel reddito tra città e campagna.
Anche l’accesso all’acqua in condizioni igieniche ora copre l’86% della popolazione, mentre l’uso dei bagni sale al 56 %.
Altri miglioramenti riguardano l’aspettativa di vita che dal 1999 sale al 73% in media con un salto maggiore per le donne, grazie alla caduta della mortalità infantile da 36 a 16 ogni 1000 nati.
La popolazione complessiva è di 85 milioni con una crescita dell’1,2%a annuo nel decennio, scendendo però dall’1,7% del decennio precedente, con un tasso di fertilità del 2,03%.
Questo tasso sembra destinato a scendere con un incremento prevedibile nell’urbanizzazione, considerato che nei centri urbani del sud è già dell’1,65% mentre nelle zone meno sviluppate resta a valori elevati del 2,65, valore minore di quello filippino dove raggiunge il 3,2%, rendendo le Filippine il paese pù densamente popolato dopo Singapore.
Il Vietnam ora può attendersi due decenni di un buon dividendo demografico, con la popolazione al di sotto dei 15 anni che tende a diminuire mentre quella anziana tende a crescere poco.
Il tasso di nascita delle regioni montane, dove sono concentrate le minoranza, sottolinea i problemi dello sviluppo, mentre uno dei problemi della nazione è la crescente differenza delle nascite tra maschi e femmine, ora a 110 contro 100 che diventa 115 a 100 nelle zone popolose del Fiume Rosso, nel nord, simile per altro a quello riscontrato in Cina, mentre la situazione è abbastanza differente nel sud riflettendo così una differenza culturale tra le due regioni.
Qualunque siano le cause, certamente nel futuro sorgeranno altri problemi a cominciare dall’età dei matrimoni che cresce nei maschi mentre rimane stabile nelle donne. Benché di certo ci possano essere esagerazioni, l’impressione complessiva è di un miglioramento delle condizioni di vita in Vietnam, cosa che è stata anche confermata dall’economista della Banca Mondiale in Hanoi, Martin Rama:
“Questa è uno stato che ha avuto 20 anni di crescita spettacolare senza un aumento sostanziale delle ineguaglianze, e con una riduzione della povertà tra le più veloci che siano state mai documentate. C’è da essere molto fieri”