Una nuova politica delle Filippine nel mare cinese meridionale?

Le Filippine hanno una nuova politica nelle contese nel Mare Cinese Meridionale, dopo il verdetto arbitrale de L’Aia?

I ministri degli esteri dell’ASEAN, riunitisi a Vientiane in Laos, non riescono a produrre, ancora una volta, una posizione univoca sul come alleggerire le tensioni nel Mare Cinese Meridionale, mettendo in luce una divisione tra i paesi membri dopo il verdetto arbitrale del tribunale dell’UNCLOS a L’Aia.

Nel verdetto arbitrale si afferma che la Cina non ha diritti storici ed economici da vendicare sul vasto specchio di mare.

La divisione si è ancora una volta avuta tra Filippine e Vietnam da una parte e Cambogia dall’altra sulla necessità di menzionare il verdetto arbitrale nella dichiarazione finale in un modo che soddisfi tutte le parti.

Si è solo detto chei paesi dell’ASEAN hanno avuto un candido e costruttivo scambio di idee sulle questioni regionali e internazionali, tra le quali gli sviluppi nel mare cinese meridionale e la Corea.

Una simile situazione la si ebbe in Cambogia nel 2012 durante la presidenza cambogiana dell’ASEAN in uno scontro epico tra Filippine e Cambogia.

Anche Singapore, Myanmar e Indonesia hanno richiesto che nel comunicato si citasse “il pieno rispetto dei processi legali e diplomatici” nelle dispute nel mare cinese meridionale, secondo fonti diplomatiche anonime.

Vari paesi dell’ASEAN hanno cercato un approccio meno antagonista con la Cina riproponendo un approccio bilaterale alle dispute e che il gruppo deve evitare queste questioni spinose.

I due paesi più vicini alla Cina sono Cambogia e Laos che hanno forti legami economici e finanziari con la Cina.

Nei prossimi giorni ci saranno incontri bilaterali con la Cina, USA e Giappone.

Da notare un commento di un giornalista filippino lì presente, Manny Mogato:

“Per quattro anni le Filippine sono state una voce solitaria nel selvaggio ASEAN ad insistere che la Cina e l’ASEAN dovessero risolvere le dispute marittime secondo la legge e le regole internazionali. Ma era il periodo dell’amministrazione Aquino. Ora sembra che le Filippine abbraccino i fratelli dell’ASEAN pro Cina. Sono passati i giorni in cui Alberto del Rosario parlava chiaramente ad alta voce contro la Cina sulle questioni marittime.

La posizione di Perfecto Yasay in Laos, nel suo primo incontro con i ministri dell’ASEAN, è stata sentita pochissimo. “Niente da dire” ha detto ai tantissimi giornalisti, allo stesso modo di un ministro del Brunei o del Laos…. Persino il primo ministro cinese Wang Yi parlava con piacere ai giornalisti filippini prendendosi il tempo necessario per le risposte.

Bisognava vedere Yasay impaurito davanti alle telecamere delle televisioni mentre si nascondeva dietro la sicurezza laotiana …Forse le Filippine hanno una nuova politica.”

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