Nuovo facilitatore malese del dialogo di pace di Patani

Il governo malese ha nominato il nuovo facilitatore malese del dialogo di pace di Patani, che mira a portare la pace nell’inquieto meridione thailandese, nella persona di Abdul Rahim Noor, già capo della polizia malese.

facilitatore malese

Abdul Rahim Noor sostituisce Ahmad Zamzamin Hashim il facilitatore malese nominato da Najib Razak che era in carica dall’inizio dei colloqui nel 2013.

Abdul Rahim Noor è stato anche capo della Branca Speciale della Polizia Reale Malese.

“Sono pronto ad assumere il mio ruolo di facilitatore nel colloquio di pace tra ribelli del profondo meridione ed il governo thailandese” ha detto Abdul Rahim Noor in un’intervista a Benarnews.

In una precedente intervista al nuovo premier malese, Mahathir aveva confermato che la Malesia avrebbe continuato ad assumere il ruolo di mediatore nei colloqui di pace senza però specificare se ci sarebbe stato un cambio nel facilitatore che al momento era un fedelissimo di Najib Razak.

A Bangkok il generale Aksara Kerdpol che guida il gruppo negoziatore thai con il gruppo di MARA PAtani ha detto:
“Stiamo sapendo che Tan Sri Abdul Rahim Noor, ex capo della polizia e della polizia speciale, è il nuovo facilitatore nel processo dei colloqi di pace del profondo meridione al posto di Dato Seri Ahmad Zamzamin Hashim, perché la Malesia ci aveva informato già. Il primo ministro thailandese lo sa anche” ha detto generale Aksara a Benarnews il quale ha aggiunto:

“E’ un cambio dalla loro parte e non avrà conseguenze negative perché è solo un facilitatore … ha già guidato la polizia speciale e quindi sa qualcosa di più di altri e potrebbe esserci qualche gruppo che voglia ora unirsi.”

Abdul Rahim Noor è famoso perché fu il negoziatore che riuscì a far deporre le armi al partito comunista malese ed a firmare un accordo di pace col governo malese nel 1986, conosciuto come l’accordo di pace di Hat Yai perché fu firmato nella città thailandese, ponendo fine ad una guerriglia comunista durata 21 anni. Il governo thailandese di allora fu il facilitatore.

Abdul Rahim Noor fu capo della polizia malese tra il 1994 e il 1999 e venti anni fa colpì Anwar Ibrahim, vice primo ministro dimesso precedentemente da Mahathir, con un pugno nell’occhio mentre il capo del governo era proprio Mahathir.

Abdul Rahim Noor ha espresso la fiducia di poter portare avanti il mandato affidatogli dal nuovo governo malese.

“Credo che i miei anni di esperienza e di legami che ho avuto quando comandavo la polizia speciale malese e da ispettore generale della polizia mi aiuteranno ad assistere entrambi le parti nel processo di pace” ha detto a Benarnews.

Non si sono registrati commenti da parte malese sulla nomina di Rahmin e del perché l’amministrazione avesse scelto di rimuovere Zamzamin che aveva facilitato due momenti dei colloqui di pace dal 2013.

Il primo negoziato iniziò tra il governo di Yingluck Shinawatra e il BRN e si bloccò nel dicembre 2013. Poi a partire dal 2015 Zamzamin facilità i colloqui tra la giunta Thailandese, che aveva rovesciato Yingluck col golpe di maggio 2014, e MARA Patani, un ombrello di organizzazioni che rappresenta gruppi dell’insorgenza meridionale.

I negoziati con MARA Patani non hanno prodotto un cessate il fuoco limitato considerato importante per le prospettiva della pace nel profondo meridione a maggioranza musulmana e di lingua malay.

7000 persone sono morte da quando nel 2004 si accese l’insorgenza separatista.

Un analista dice che Rahim conosce bene le autorità thailandese da quando trenta anni prima aiutò i negoziati per la resa del partito comunista malese.

Ma Rahim troverà un sospetto profondo tra i thai secondo cui gruppi in Malesia sostengono attivamente l’insorgenza nel profondo meridione, come pensa l’analista Shahriman Lockman di Kuala Lumpur.

“Avrà bisogno di fare più di quello che avvenne sotto il governo precedente che fu attento troppo ai suoi sforzi per facilitare i colloqui con un gruppo solo, MARA Patani”

L’analista ha anche espresso i dubbi sul reale impegno del governo militare a negoziare con i ribelli per risolvere l’insorgenza.

“Alla fine dei conti, non ci saranno progressi se le autorità thailandese non saranno serie nel voler affrontare l’insorgenza nelle province di frontiera” ha detto Shahriman il quale ha detto che il conflitto di basso livello troppo spesso è stato ignorato da chi al potere a Bangkok.

“Credo davvero che l’onere è dalla parte thailandese. La Malesia può facilitare i colloqui ma se i thailandesi non vogliono fare alcun compromesso, o contemplare una forma di autonomia per il meridione, tutti gli sforzi non serviranno a nulla”

Muzliza Mustafa, Zam Yusa and Mariyam Ahmad BENARNEWS

Taggato su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole