Operazione antiriciclaggio a Singapore e soldi sporchi cinesi

La polizia di Singapore ha lanciato una grossa operazione antiriciclaggio a Singapore che ha portato al sequestro di beni dal valore di 700 milioni di euro, in auto, case, barre di oro e beni di lusso, e all’arresto di dieci persone con passaporti cipriota, turco, cinese, cambogiano e Ni-Vanuatu.

Tutte queste persone secondo la polizia non avrebbero legami con persone di Singapore o cittadini residenti nella città stato, ma sono state arrestate in condomini di alto livello tra i quali anche alcuni che sono riusciti a sfuggire all’operazione di polizia.

operazione antiriciclaggio a Singapore nei condomini di lusso
Marina di Singapore

Alcuni sospettati fuggitivi all’operazione avvenuta il 16 agosto sembra abbiano proprietà nella South Beach Residences che sono proprietà tra le più lussuose della città stato.

Secondo Asia Sentinel uno dei presunti sospettati latitanti possiede due unità più costose e le transazioni sarebbero state fatte attraverso società fittizie registrate in Malesia, Hong Kong e isole Vergini Britanniche.

“L’apertura delle vendita per South Beach Residences era talmente attesa a settembre 2018 che un compratore anonimo avrebbe offerto 19 milioni di euro per un singolo attico. Il compratore sarebbe un cittadino cinese che offriva di pagare in contanti senza alcun finanziamento bancario.

Tre mesi dopo 25 unità furono vendute a cittadini cinesi al prezzo di oltre 20mila euro a metro quadro con prezzi che partivano da 4 milioni di euro fino a 5,5. Ad ottobre 2021 un appartamento da 3 camere da letto in un attico è stato venduto per 12 milioni di euro ad uno sconosciuto cittadino cinese ultraricco.

L’agenzia di Singapore che regola il mercato immobiliare Council for Estate Agencies (CEA) sta indagando su chi ha potuto facilitare le transazioni coinvolte nei casi di riciclaggio.”

Risalirebbero al 2016 i primi arrivi di cittadini cinesi che cercavano un porto sicuro ed un modo per riciclare le loro fortune a Singapore con il favore di tanti avvocati, agenti immobiliari e agenti finanziari.

Singapore non è stata la sola a ricevere questo influsso di cittadini cinesi ultraricchi che pagano in contanti che fuggivano dalle campagne anticorruzione e dalle indagini del governo cinese di Xi Jingping.

“Secondo il racconto di persone anonime, le comunicazioni erano incanalate tra questi cinesi ultraricchi e tantissimi agenti immobiliari attraverso un ‘agente principale’ per portare avanti una dinamica di affare losco in cui erano complici nel riciclaggio tantissime persone.

Gli individui ultraricchi trasferivano i loro soldi a Singapore attraverso due o più banchieri anonimi privati che avrebbero accantonato i protocolli antiriciclaggio in cambio di bustarelle sostanziose.

Se hai le connessioni giuste, impieghi qualcuno che ha i permessi opportuni offrendo la giusta percentuale di proprietà o contanti in gestione, e nessuno rifiuterà‘”.

Queste mazzette sarebbero normali nel settore finanziario e immobiliare a causa del prestigio e della fame di commissioni che portano tanti a rischiare di violare le regole antiriciclaggio.

“Ogni processo del processo di antiriciclaggio, dall’avvocato al banchiere all’agente, è descritto come uno scaricabarile della dovuta diligenza e delle regole all’individuo precedente che gestisce il flusso di denaro e le transazioni. Alla fine si basa tutto sulla sola parola di questi ultraricchi che affermavano che il proprio denaro è pulito.

Uno dei banchieri privati descritto come il migliore a ‘sistemare’ i soldi sporchi cinesi che entrano a Singapore è stato preso in un’incursione dalla propria banca e licenziato tra il 2018 e 2019, dice una fonte, ma ha mantenuto la possibilità di operare in qualche modo portando avanti le sue operazioni con una sua nuova ditta di consulenza. L’altro consulente e suo diretto competitore si dice sia stato implicato nell’ultima operazione antiriciclaggio da 700 milioni di euro.”

Mentre questi cinesi ultraricchi sono entrati nel sistema finanziario e nei mercati immobiliari di Singapore utilizzando faccendieri locali e società registrate all’estero dall’aspetto innocuo di paesi che di solito non farebbero scattare l’allarme nel regime antiriciclaggio esistente a Singapore, le società registrate all’estero servono a nascondere le vere identità di coloro che le hanno create, sia con loro stessi come azionisti diretti e/o proprietari beneficiari, sia attraverso società di comodo registrate in Paesi con una reputazione commerciale più dubbia, come la Cambogia.

Tutto ciò fa parte di una sofisticata e metodica stratificazione di afflussi finanziari derivanti dalla ricchezza illecita ottenuta con mezzi criminali da questi cittadini cinesi ultraricchi, di cui i regimi antiriciclaggio esistenti spesso non scavano abbastanza in profondità per essere esaminati, a causa del delicato equilibrio tra requisiti di trasparenza e riduzione della burocrazia nel rallentare tali transazioni.”

Secondo il rappresentante ONU per le droghe e il crimine, UNODC, Jeremy Douglas, a spingere questi riccastri cinesi a cercare porti sicuri dove riciclare i propri soldi, fu la repressione sugli operatori del gioco di azzardo a Macao da parte delle autorità cinesi. Macao non doveva essere più per la Cina il posto dove tutto è possibile e lecito.

“Alcune di questi casinò spazzatura di Macao come Suncity e Tak Chun, erano già note ai cinesi e alle autorità ONU per avere legami con il crimine organizzato a scopo di riciclaggio all’interno del maggior mondo bancario illegale. La fonte maggiore di entrate illegali proviene dalle scommesse clandestine e dal gioco di azzardo che farebbe uscire dalla Cina circa 145 miliardi di dollari. Altre fonti notevoli sono le frode online e per telefono e la Cina ha comunicato che nel solo 2022 sono state intercettate 2 miliardi di telefonate e messaggi.””

Dice il funzionario ONU Jeremy Douglas dello spostamento dei centri di gioco d’azzardo con legami certi al crimine organizzato, avvenuto tra il 2016 e 2017 verso paesi del Sud Est Asiatico.

“L’impatto sul Sud Est Asiatico dello spostamento delle operazioni e delle condanne è stato anche massiccio. Le operazioni di casinò spazzatura tra cui quelle della ex Suncity si sono spostate in Cambogia, Laos, Filippine, Vietnam, Myanmar o si sono diversificate nelle truffe informatiche e frodi di criptovalute…

Una parte significativa del sistema bancario clandestino che raccoglie dal crimine organizzato si è spostato anch’esso. E’ un cambiamento che pochissimi hanno notato allora …. Quello che ora osserviamo è un vasto campo di sistemi e infrastrutture digitalizzati ed innovativi capaci di spostare e riciclare enormi volumi di valute e criptovalute sostenute dallo Stato senza essere scoperte. E i casinò online e le agenzie di scommesse rappresentano un pilastro fondamentale di questa infrastruttura“.

Il primo approdo di queste fiere cinesi di Macao, quali Suncity e Tak Chun, e di individui cinesi ultraricchi con legami al crimine sono state proprio le Filippine dove hanno potuto operare in zone economiche speciali in cui c’erano casinò legali.

“Quando l’ex presidente filippino Rodrigo Duterte ricevette pressioni dal governo cinese di Xi Jinpeng di accrescere le azioni di polizia contro i gruppi criminali cinesi nelle Filippine sotto le licenze di gioco centralizzate POGO date dalla commissione PAGCOR, i riccastri cinesi furono costretti a scappare di nuovo in cerca di porti sicuri in paesi dove le regole antiriciclaggio sono anche meno applicate e in paesi senza legge come Cambogia e Myanmar.

Sono questi paesi che hanno generato con le frodi online e il gioco d’azzardo illegale guadagni illeciti che sono stati incanalati a Singapore e riciclati con meticolosità e calcolata efficienza nelle sue banche e proprietà di lusso.”

Una volta a Singapore questi cinesi ultraricchi hanno speso cifre folli in destinazioni di gioco come Marina Bay Sands oppure nei centri di intrattenimento dove hanno fatto arrivare gli chef o le ragazze dalla Cina senza preoccuparsi minimamente di attrarre l’attenzione facendo uso di droghe, per le quali poveracci di origine malese o indiana sono finite impiccate nella prigione di Changi.

La Cina, va detto, ha fatto anche grandi operazioni contro la criminalità di cittadini cinesi legati al crimine organizzato in congiunzione con le polizie di Thailandia, Cambogia, Myanmar e Laos.

Secondo l’autore di Asia Sentinel, questa operazione antiriciclaggio da 700 milioni sarebbe accaduta una settimana dopo la visita del ministro degli esteri cinese Wang Yi a Singapore.

La citta stato però rigetta le presunte pressioni cinesi, “sebbene sia probabile che la Polizia Cinese abbia fatto partire l’indagine in un periodo precedente”.

Però è alla fine del 2022 che a Macao sono stati arrestati e condannati i due amministratori delegati di Suncity e Tak Chun.

Alvin Chau Cheok-wa amministratore di Suncity è stato condannato a 18 anni per 162 accuse di frode, gioco d’azzardo clandestino e associazione criminale, e Levo Chan, di Tak Chun è stato condannato a 14 anni per accuse analoghe.

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