Le forze armate sono da tanto tempo la più potente forza nella vita politica thailandese che dal golpe di maggio è stata monopolizzata totalmente. La capitale Bangkok resta calma, e a tanti cittadini ordinari non mancano affatto le classi politiche che sono state cacciate. Quanto la giunta del NCPO sia popolare è tutto da vedere. E’ un’offesa penale criticarla, e la stampa è stata bloccata. I casi di lesa maestà si stanno accumulando. La giunta ha persino vietato un gioco al computer, Tropico 5, in cui i giocatori istituiscono la loro propria dittatura militare in un paradiso fittizio dove spiagge assolate e corruzione politica coesistono in perfetta armonia.
Il capo del NCPO, Prayuth Chanocha, e i suoi fedeli soldati erano indaffarati a sistemare una legittimazione ricercata. Il golpe ha l’appoggio del anziano re Bhumibol. Il 7 agosto il principe ereditario ha presieduto la cerimonia di apertura per la nuova assemblea legislativa che sostituisce i politici eletti cacciati. Piena zeppa di militari e membri del vecchio potere sarà una questione di suggelli.
E’ un ritorno totale ad un’era precedente più semplice. Diversamente dai generali del 2006, quando si ebbe l’ultimo golpe, i generali di ora sono intenti a mantenere il controllo completo. Una costituzione temporanea garantisce ai generali il potere assoluto. E per salvaguardarsi da un’eventuale chiamata davanti ai tribunali in un futuro, garantisce un’amnistia per tutto ciò che riguarda il sovvertimento del governo democraticamente eletto di Yingluck Shinawatra.
Nel 2006 i capi del golpe cacciarono suo fratello Thaksin, un miliardario delle telecomunicazioni diventato politico autoritario i cui partiti populisti hanno vinto per anni ogni elezione che è stata permessa. In quel periodo i generali ritenettero di poter rendere marginale la presenza di Thaksin, come forza politica, ed incoraggiare un ritorno ad una democrazia da tutelare guidata da un potere che rivolge attorno al re. Chi ha rimosso Yingluck ora comprende che ora devono assicurarsi che la forza politica di Thaksin sia completamente fuori uso. I generali hanno permesso a Yingluck di lasciare il paese per andare a Parigi al compleanno di Thaksin. Lo hanno fatto a condizione che lei ritorni per sostenere le possibili accuse relative al suo compito di Primo Ministro. Eppure alcuni speculano che lei possa unirsi nell’esilio con il fratello. Senza elezioni competitive gli Shinawatra sono privi di potere.
Il nome orwelliano che la giunta ha dato al nuovo loro prodotto è “ democrazia genuina ”.
C’è in verità un elemento riformista in questo programma come un desiderio di meno ineguaglianza e applicazione imparziale della legge. Molte delle proposte populiste come la riforma della sanità sono state prese in toto dall’agenda di Thaksin.
Ma trovare persone di statura ed esperienza per il nuovo ordine si sta dimostrando non cosa facile. Per il ministero degli esteri, la giuta ha provato a chiamare Surin Pitsuwan, ex segretario generale dell’ASEAN. In patria e all’estero è una delle figure più rispettate. Ma non lo si riesce a lusingare. I diplomatici dell’ASEAN dicono che il ministero degli esteri thai è paralizzato e senza una guida.
Senza un governo provvisorio appropriato, è improbabile che le nomine si faranno in base al merito. Sebbene le linee aeree nazionali sono guidate da un uomo non del settore, almeno è il capo delle forze aeree thai. Come si spiega si spiega che il capo della marina guidi il ministero della cultura?
La giunta sembra capire di avere un problema di immagini, ed è importante per tutta l’enfasi sulla stabilità politica l’atmosfera economica è nervosa. L’economia si è contratta vertiginosamente quest’anno. Le esportazioni in un paese che dipende per lo più da esse hanno smesso di crescere. Il debito pesante delle famiglie complica ulteriormente la cosa. La Thailandia è probabile che sarà l’economia più spenta dell’Asia. La rinascita economica è la priorità dei generali.
Sin dal primo giorno il generale Prayuth ha provato a rassicurare gli investitori. Si è proclamato egli stesso presidente della Camera degli investimenti che ha subito approvato le richieste pendenti di investimenti del valore di miliardi di dollari. Prayuth guida un’ostentazione nella spesa infrastrutturale tra i quali le ferrovie a doppi binario del valore di 23 miliardi di dollari che sono viste come vitali per i legami con la Cina. Ma approvarli è una cosa, sistemarli e farli andare avanti ed avere così un impatto economico positivo è una cosa differente. Nè la ricerca di rassicurare gli investitori esteri è aiutata dalla conoscenza certa che gli amici dei militari, la cui corporazione degli ufficiali a volte assomiglia ad un’associazione di affari, avranno fame di affari succulenti.
Per quanto attiene alla democrazia, dovrà aspettare. Prayuth ha dato il 15 ottobre come data probabile per un’elezione. La giunta non dirà quali sono le restrizioni che potrà imporre. Siccome lo scopo complessivo del golpe era di abbattere il sistema elettorale del chi vince prende tutto che ha fatto così bene a Thaksin, ci sarebbe da meravigliarsi se non ci fossero delle restrizioni. Non è neanche chiaro se la prossima costituzione, la ventesima, sarà sottoposta a referendum popolare.
Quello che i generali vogliono soprattutto è che siano persone morali e non populisti eletti a gestire il paese. E’ incoraggiante che la giunta abbia mostrato attenzione a creare la riconciliazione, per quanto improbabile, tra le magliette rosse vicino a Thaksin e i loro oppositori che hanno paralizzato la capitale con grandi manifestazioni lo scorso anno. Ma questo non vuol dire necessariamente che la giunta permetterà a persone vicino a Thaksin di partecipare alla stesura della costituzione, come pure a partecipare alle elezioni proposte.
Gran parte dei thailandesi vorrebbe vedere il proprio paese emergere come un paese prosperoso e davvero democratico all’interno della regione. La crescita economica della Thailandia dagli anni 60 ha fatto crescere le entrate ed ha dato istruzione alla gran parte dei suoi cittadini. Ma le colonne su cui si affida la futura prosperità si sbriciolano. Un forte impegno nel governo della legge, un sistema finanziario ben regolato e la trasparenza nel modo di fare fortuna mancano fortemente.
Per ora chi sta riportando indietro nel passato la società thai è legalmente inattaccabile. Molti thai forse danno loro il beneficio del dubbio. Ma ad un certo punto la guida autonominatasi non potrà continuare a giustificare la propria esistenza continuata. La giunta forse potrebbe sorprendere tutti facendo riforme, forse risolvendo la profonda crisi sociale e restaurando la democrazia. Ma non contateci troppo.