Percival Mabasa, noto giornalista radiofonico con il nome di Percy Lapid presso la radio DWBL, è stato freddato da sicari in motocicletta con due colpi di pistola a Las Pinas City, Metro Manila, il 3 ottobre, alle 8,0 di sera.
Percy Lapid è il secondo giornalista ad essere ucciso dopo l’arrivo di Marcos Figlio alla presidenza delle Filippine il 1 luglio di quest’anno dopo l’omicidio di un altro giornalista radiofonico Roy Blanco a Negros Orientale.
Scrive RSF, Giornalisti senza Frontiere:
“Mabasa stava per entrare nel suo quartiere residenziale privato dove viveva nella cittadina di Las Pinas a Manila verso le 8,30 di sera quando la sua auto è stata speronata da dietro e poi un sicario su una moto si è mossa al fianco sparando due colpi a distanza ravvicinata uccidendolo all’istante. Il conduttore di un programma radiofonico su Radio DWBL dal titolo Lapid Fire, era noto ai suoi ascoltatori nell’area di Manila per analizzare e denunciare i casi di corruzione e di abusi della proprietà pubblica. Di recente ha denunciato le irregolarità nell’importazione di zucchero e da parte di un’agenzia connessa all’amministrazione guidata da Marcos Figlio,… Il segretario esecutivo del presidente Vic Rodriguez, si dimise come conseguenza di questo scandalo il mese scorso”
Mentre la polizia di Las Pinas ha costituito un gruppo di ricerca su questo omicidio la famiglia di Mabasa, tra cui un altro giornalista Roy Mabasa, ha rilasciato una dichiarazione:
“Condanniamo con forza questo deplorevole crimine commesso non solo contro Percy, la sua famiglia e la sua professione, ma contro il nostro paese, le Filippine che amava, e la verità … Percy è amato da molti e fortemente rispettato da amici, fans e avversari. I suoi commenti audaci e duri stracciavano la massa delle notizie false diffuse nell’etere come sui media sociali. Domandiamo che i suoi codardi assassini siano portati davanti alla giustizia”.
Il fratello Roy Mabasa, anche lui un giornalista, ha detto che prima di esprimersi vuole attendere i rapporti delle indagini della polizia, prima di dire le ragioni precise di questo omicidio.
“Conoscendo mio fratello però coloro che sono dietro al suo omicidio sono le persone che lui denunciava nel suo programma.”
Secondo le cifre raccolte dall’Unione Nazionale dei giornalisti delle Filippine, NUJP, dal 1986, dopo che fu ristabilita la democrazia con la caduta della dittatura di Marcos Padre, sono 197 i giornalisti uccisi dei quali 99 sono giornalisti radiofonici.
“Questo omicidio mostra quanto il giornalismo resti una professione pericolosa nel paese. Che il fatto sia avvenuto a Metro Manila indica la sfrontatezza dei suoi sicari, e come le autorità non riescono a proteggere giornalisti e cittadini ordinari” ha detto il NUJP.
Percy Lapid gestiva un programma sulla DWBL 1242, Lapid Fire, in cui esprimeva commenti molto duri e critici dell’andamento dell’attuale amministrazione Marcos Figlio come anche la precedente amministrazione Duterte.
Aveva sollevato i pericoli di quello che è definito “red tagging”, del definire fiancheggiatori della guerriglia maoista chiunque esprimesse opinioni di sinistra o chiunque esprimesse critiche alla politica attuale di controinsorgenza.
Altro tema sollevato da Percy Lapid erano le operazioni dei casinò dei giochi online con tutte le ricadute sul tessuto sociale in termini di criminalità.
A denunciare l’omicidio di Percy Lapid è anche la Commissione Nazionale dei diritti Umani filippina, che darà inizio a proprie indagini autonome, mentre sottolinea il ruolo dei giornalisti nel “sostenere la democrazia e chiedere la responsabilità in ogni società”.
Il vice segretario esecutivo del presidente filippino Marcos Figlio, Hubert Guevara, ha detto alla stampa che il presidente è “molto preoccupato per l’uccisione di Percy Lapid ed osserverà da vicino come proseguirà l’indagine sul giornalista radiofonico.
Hubert Guevara ha anche detto che nei prossimi giorni incontrerà la polizia del distretto di Las Pinas per “osservare la condotta delle indagine sull’imboscata la scorsa notte” ed assicurarsi che l’indagine vada avanti senza intoppi e che venga redatto un rapporto a noi nei prossimi sette giorni”.
Molti governi occidentali hanno espresso la propria “grave preoccupazione” per l’esecuzione di Percy Lapid e per la sicurezza dei giornalisti nelle Filippine.
“L’omicidio di giornalisti colpisce proprio al cuore della libertà dei media e può creare un effetto di bloccare la capacità dei giornalisti a riportare le notizie liberamente e in sicurezza” hanno detto Canada e Olanda che presiedono insieme Media Freedom Coalition e che hanno chiesto sia le indagini nella morte di Mabasa invitando il governo filippino a fare i passi giusti per assicurare la sicurezza dei giornalisti.
“Tali attacchi devono essere indagati con urgenza e si devono far rispondere i responsabili davanti alla giustizia”
A Canada e Olanda si sono uniti nella richiesta di indagini vere e alla protezione di un ambiente in cui sia protetta la libertà di espressione e la vita dei giornalisti, sia la Francia, che Danimarca, Regno Unito e Comunità europea.
“In una società che è davvero libera, non c’è spazio per violenza e soppressione di giornalisti” ha detto la ex vicepresidente filippina Leni Robredo.
Il senatore Robin Padilla che presiede il comitato parlamentare sull’informazione e i mass media, ha chiesto l’immediato arresto degli autori dell’omicidio ed ha detto: “Questo omicidio di un uomo dei media è un attacco al diritto di libertà di espressione che nella nostra costituzione”
“Ha parlato contro le notizie false, è stato tanto coraggioso da discutere i pericoli della caccia-al-rosso e non aveva paura di parlare contro le distorsioni storiche della Legge Marziale (di Marcos Padre, NdT)” ha detto Neri Colmenares, già parlamentare del Bayan Muna, che ha visto moltissimi suoi membri essere descritti come fiancheggiatori della guerriglia comunista.
Percy Lapid sarebbe dovuto essere tra coloro che sottoscriveranno una denuncia per negligenza contro Lorraine Badoy, ex-portavoce della NTF-ELCAC, per aver attaccato un giudice filippino che ha rigettato la richiesta del governo di definire terrorista il partito comunista filippino la settimana scorsa.
La senatrice Risa Hontiveros ha detto che “questo è un attacco sfrontato contro la libertà di stampa. Dimostra anche però il potere inerente della parola e del raccontare la verità”.
Fino al 2021 le Filippine sono il settimo paese al mondo per omicidi irrisolti di giornalisti secondo CPJ di New York.
RSF ha ricordato che le Filippine sono uno dei paesi più pericolosi per i giornalisti e che nel 2009 soltanto furono massacrati a Maguindanao 32 giornalisti. L’impunità verso questi crimini è quasi totale.