Il governo malese del decimo premier Anwar Ibrahim non gode della solita luna di miele politica che si accompagna al mandato elettorale, quanto di un periodo di prova concesso ad Anwar Ibrahim
In che direzione politica si muove la Malesia all’indomani delle divisive quindicesime elezioni generali malesi e dopo la formazione di un altro governo di amici nemici?
Come dopo quel maggio 2018 ci sono sia la speranza che l’apprensione verso lo spostamento. Tuttavia, differentemente dal senso di euforia per la vittoria dopo un cambiamento di governo, le emozioni più forti sono percepite da chi è stato sconfitto.

Per molti, la lotta politica li ha lasciati battuti, consci del proprio potere di elettori sebbene simultaneamente spodestati dagli accordi delle elite che richiedono di ricalibrare la percezione degli individui e dei differenti partiti politici. Mentre si chiede alle elite di fare compromessi e cooperare con gli ex-nemici, ai malesi si chiede di ridurre le aspettative ed essere realistici sulle riforme.
Il periodo di prova politico
Il governo malese del decimo premier Anwar Ibrahim non gode della solita luna di miele politica che si accompagna al mandato elettorale.
Esso è invece in un periodo di prova, una finestra concessa ad Anwar in cui lui ed il suo governo hanno avuto un periodo di tempo per dimostrare chi sono, una sospensione dai giudizi dei cittadini critici liberali, mentre si scontra con lo sguardo fisso di un’opposizione conservatrice furente pronta a capitalizzare sugli errori per i propri fini.
Resta da vedere quanto durerà questo periodo di prova che è legato al suo rendimento.
Nella previsione migliore, il governo ha un anno di tempo prima di vedere un possibile cambio di intenzioni, come fu con il periodo del governo di Mahathir Mohamad. Comunque la paura dell’alternativa politica del PN, Perikatan Nasional e di un altro possibile accordo alle spalle controllerà le critiche.
La reale diminuzione delle attese sul governo di Anwar e il riconoscimento del bisogno di risultati tangibili veloci potrebbe allungare il periodo di prova ancora di più.
Le considerazioni sulle prospettive di questo governo di coalizione variano nettamente dagli estremamente ottimisti che predicono 5 anni di governo ai più realistici che mettono in luce i punti di instabilità o ai pessimisti che indicano una potenziale caduta.
I guardiani del cambiamento sono le elite politiche, la monarchia e i rappresentanti eletti che si posizionano meglio nel diverso terreno politico. Chi è al di là dei guardiani, la burocrazia e lo Stato Profondo sono anche fondamentali, con un mandato diviso.
Anwar, in confronto, ha meno controllo sulle leve del governo rispetto ai suoi predecessori e vive una quieta considerevole resistenza dentro la burocrazia.
Concorsi e competizioni politiche nel periodo di prova
Le prossime elezioni di questo anno dei differenti stati della Malesia stabiliranno quanta pressione pubblica riceverà l’attuale governo.
La prospettiva di un ulteriore rafforzamento elettorale del PAS delle forze etno-nazionalistiche conservatrici con vittorie potenziali nei tre stati guidati dalla coalizione PH è lì davanti.
Le battaglie negli stati del PH saranno le più contese dove agli elettori si chiederà di sostenere i loro ex nemici politici e alle elite di cedere seggi ai loro ex-concorrenti.
Le elezioni di partito daranno anche il tono rafforzando i delegati a decidere del futuro della Malesia. L’attenzione si concentra sulle elezioni dell’UMNO. Tuttavia la decisione del partito di non far partecipare il presidente e vicepresidente alle elezioni dividerà ancor di più ed indebolirà il partito.
Sia PAS che Bersatu avranno i loro grattacapi interni, non ultimo la loro relazione reciproca. Sono uniti ideologicamente su una estrema piattaforma etno-nazionalista Malay e sanno di essere forti se collaborano, sebbene c’è malessere rispetto al rafforzamento del PAS comparato a Bersatu.
Le elezioni individuali di partito saranno il test della collaborazione e avranno possibili cambi di guida politica. La loro narrazione condivisa di essere stati derubati della vittoria da un nemico smorzeranno le divisioni nel PN, mentre le elezioni di stato e di partito intensificheranno gli attacchi al governo di Anwar.
Oltre agli attacchi esterni, il governo di Anwar vivrà delle sfide interne, Continuerà la problematica dinamica di mantenere l’unità tra le elite viste le forti personalità e anche i più forti sensi di diritto. Un governo efficace richiede la cooperazione dell’elite in particolare nell’economia.
I singoli ministri lavorano troppo spesso da soli mentre i membri di partito lavorano in combriccole, e tutto porta a applicazioni di politica disunite ed ad una mancanza di chiare priorità. Questa dinamica ha ostacolato il governo di Sabri Yaakob e già emerge nel nuovo governo.
Quest’anno sono state chiare le relazioni difficili negli accordi tra amici-nemici a Sabah. La risi forse sembra terminata con un nuovo governo ma le tensioni restano. Non c’è bisogno di guardare nella storia politica di Sabah per vedere gli effetti del politichese destabilizzante e del blocco di chi ha importanti ambizioni politiche. 2020 fu illustrativo e il 2023 lo sarà anche.
Altri punti di pressione politica riguarderanno i processi, o la loro mancanza, e la continua politicizzazione delle accuse ed indagini di corruzione. I capi del PN sentono già il calore delle indagini.
Il legame tra “sicurezza” mentre si è al potere e la persecuzione politica percepita di chi sta all’opposizione ha spazio limitato per affrontare gli abusi di chi è al potere. L’archiviazione dei casi giudiziari non potrà che essere pubblicamente accettabile.
Una guerra culturale e la battaglia economica
Persisteranno le continue storie di scandali, corruzione ed altro. Per ironia della sorte, mentre si violeranno i peccati penali, la narrazione politica sarà segnata dall’attenzione sui vizi. C’è da aspettarsi una approfondimento della guerra culturale.
Il rafforzamento del PAS a livello nazionale ha accresciuto il senso di scopo e di essere nel giusto dei suoi rappresentanti. I religiosi eletti espandono il proprio ruolo ed impongono i loro valori. Finora l’attenzione è sul gioco d’azzardo, l’alcol, la sessualità e il vestirsi, mentre si trascurano molto le questioni serie di corruzione, di dipendenza, di durezza della vita o di tolleranza rispettosa. Le visioni di revisione dei comportamenti sono ristrette.
La guerra culturale malese avrà toni etnici divisivi, legati alla potenziale marginalizzazione dei non musulmani ed ha il potenziale di lacerare il tessuto sociale distruggendo la fiducia e rafforzando l’odio. Può rafforzare la divisione politica e le divisioni regionali del Borneo evidenti alle ultime elezioni.
Il governo di Anwar dovrà lavorare duramente per evitare questo campo minato e dovrà provare a mantenere il controllo della narrazione politica scegliendo le battaglie giuste se vorrà riuscire a superare l’anno.
Una posizione difensiva emersa nel governo del 2018 PH-Mahathir sulle questioni etniche porterà alla fine alla sconfitta.
L’importanza dei soldi
Il nuovo governo ha già fissato il tono che l’attenzione sarà sull’economia con promesse ripetute di riforma ad iniziare dalle misure più facili. Mira a tenere la propria base politica mentre prova convincere gli elettori, la maggioranza dei malesi, preoccupati per mezzi di sussistenza.
Il mese prossimo il governo presenterà la propria finanziaria sperando nella fiducia di investitori e cittadini e questo guadagnerà attenzione soprattutto di chi li voterà. Restano da vedere le concessioni al populismo, al patronato o quanto sarà destinato alle nuove politiche.
Il governo di Anwar ha due opportunità per usare la finanziaria per guadagnare sostegno quest’anno, una delle quali sarà decisa da lui quale ministro delle finanze. Lotterà contro gravi limitazioni dovute anche al rallentamento economico globale, un governo nuovo con ministri senza esperienza, e le entrate e limitazioni di implementazione.
I malesi osserveranno sperando per il meglio e allo stesso tempo preparandosi a meno.
Sempre più persone riconoscono i limiti di qualunque governo ad affrontare le sfide di ogni giorno che vivono. Allo stesso tempo si attendono di più da ogni governo. C’è un bisogno pressante per cose concrete da fare e per un governo migliore.
I prossimi test politici saranno inevitabilmente duri ma è un nuovo anno per un nuovo inizio.
Dopo un duro anno della tigre, l’anno del coniglio dovrebbe essere fortunato. Ed il governo di Anwar avrà bisogno di essere fortunato.
Bridget Welsh, Behind the Lines