Possesso di armi civili in Thailandia e nel ASEAN

Esiste un alto tasso di possesso di armi civili in Thailandia che lo si può associare ad una cattiva opinione della sicurezza pubblica.

E’ passato più di un anno da quel fatidico attacco del 6 ottobre 2022 ad un nido della provincia di Nong Lam Phu che fece 36 morti dei quali oltre la metà era costituita di bimbi ancora in fasce.

possesso di armi civili in Thailandia e cultura delle armi

Il governo thailandese in quei giorni fece tantissime promesse per rafforzare il controllo delle armi ma queste promesse sono rimaste solo promesse e nulla più.

Ad un anno di distanza il 3 ottobre 2023 nel centro commerciale di Siam Paragon, nel cuore di Bangkok, un giovane di 14 anni con una pistola giocattolo modificata compì un altro tragico attacco.

Il governo nuovo appena formatosi ha risposto con le stesse promesse del suo predecessore a cui aggiunse regolamenti persino più stringenti sulle armi con pistole a sfera e pistole a salve.

Ma quando si rivede la storia delle promesse del governo con le armi, la possibilità di realizzare efficacemente queste misure resta molto bassa.

Secondo un’indagine del 2017 la Thailandia vanta il possesso maggiore di armi civili tra i paesi ASEAN con circa 10,3 milioni di pistole. Vanta anche il tasso maggiore di armi civili per 100 persone che è 15,1. Il numero di armi civili nella sola Thailandia sorpassa quella degli altri 9 paesi messi assieme.

Questo ci deve far domandare perché sia così elevata il possesso di armi civili in Thailandia.

Il possesso di armi civili è dieci volte maggiore di quelle militari e 45 volte di quelle delle forze dell’ordine. Dall’altra parte l’Indonesia ha 1,7 milioni di armi militari e 430 mila nelle forze dell’ordine contro 82mila detenute da civili.

Tra i dieci paesi del ASEAN solo Thailandia, Filippine e Myanmar hanno un possesso di armi civili superiore a quello di militari e forze dell’ordine.

Questa disparità potrebbe indicare una sfiducia radicata della sicurezza pubblica. Secondo l’Indice di Legge ed Ordine della Gallup 2022 , punteggio composito derivato da sondaggi sulla fiducia nella polizia locale, sulla sensazione di sicurezza quando si cammina da soli di notte e sulle esperienze di furti e aggressioni, la Thailandia e il Myanmar si collocano ai primi posti tra i membri dell’ASEAN. Mentre gli altri Paesi dell’ASEAN hanno registrato un aumento dei punteggi rispetto al 2019, il punteggio del Myanmar è crollato da 85 nel 2019 a 73 nel 2022, e quello della Thailandia è sceso da 81 a 76.

Il calo manifestato dal Myanmar dal terzo più alto nel 2019 al fondo nel 2022 è comprensibile alla luce del terremoto politico e del golpe militare del 2021. La Thailandia, d’altra parte, è sempre rimasta nella seconda o terza posizione più bassa dell’ASEAN tra il 2020 e il 2023. Questo perenne senso di insicurezza potrebbe essere alla base dell’elevato possesso di armi da parte del Paese.

Il senso di insicurezza è condiviso da chi lavora negli uffici governativi. Si crede che una buona parte delle armi in Thailandia provenga dal cosiddetto ‘programma di welfare sulle armi’ che permette a rappresentanti governativi, come poliziotti in pensione e personale dello stato, di comprare armi personali ad un costo inferiore del costo di mercato.

Il governo thailandese iniziò questo programma nel 2009 e l’ultimo invito a partecipare fu mandato tra i ministeri ad aprile 2022. Il ragionamento che sta alla base di questo programma è di permettere a questi rappresenti “di fare il proprio dovere e proteggere la propria vita e proprietà”.

Ma questo alto tasso di possesso di armi civili lo si può associare ad una cattiva opinione della sicurezza pubblica.

Per esempio l’Indonesia che ha un possesso minimo di armi private è sempre rimasta al secondo posto dell’indice Gallup dal 2019, mentre il paese in cima è Singapore che, insieme all’Indonesia, è tra i due paesi ASEAN dove il tasso di proprietà di armi per 100 persone è vicino allo zero.

Questi dati di opinione pubblica sono rafforzati dai dati della violenza armata in Thailandia.

Secondo World Population Review, all’interno del ASEAN la Thailandia si pone al secondo posto dopo le Filippine per morti da armi da fuoco ogni 100mila persone.

I reati con armi non si limitano a uccisioni di massa ma appaiono ogni settimana nelle notizie locali.

Il 6 novembre scorso a Bangkok due studenti dei professionali uccisero un giovane e poco meno di una settimana dopo due uomini aprirono il fuoco su un gruppo di studenti dei professionali, uccidendo uno studente e un insegnante.

E’ fondamentale sottolineare che circa il 40% delle armi possedute da civili in Thailandia sono illegali. Solo 6,2 milioni delle 10,3 milioni di armi sono registrate a dire che le leggi di controllo delle armi sono o enormemente pesanti, spingendo la gente a cercare armi illegali, oppure che le armi sono prontamente ottenibili, oppure una combinazione di entrambi i casi.

Una buona parte di queste armi illegali sono fatte in casa e capaci di sparare proiettili calibro 22 0 38. Questa “saggezza locale” è stata tramandata da generazioni ben prima della legge delle armi del 1947.

Il fatto che queste armi fatte in casa siano ritrovabili ovunque anche su piattaforme online dopo un secolo di legge fa capire che esiste una domanda sostenuta di armi da fuoco nel paese.

L’elevato possesso di armi in Thailandia è forse radicato nella sempre minor fiducia nella legge e ordine a cui si devono aggiungere altri fattori come le norme di una mascolinità tossica e livelli alti di tolleranza per la violenza.

Il governo però potrebbe iniziare a migliorare la sicurezza pubblica e potrebbe abolire il suo programma di welfare sulle armi, ristrutturando la polizia e applicando misure proattive per la prevenzione del crimine.

Queste sono azioni più realizzabili e richiedono meno tempo rispetto agli adeguamenti normativi ed è probabile che ricevano il sostegno del pubblico.

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