Negli ultimi incontri di pace ufficiali tra l’insorgenza separatista del BRN di Patani e lo stato Thailandese conclusisi a Kuala Lumpur in Malesia, si è discusso di una possibile tregua di tre mesi.
Nel frattempo poche ore prima della fine della fase dei colloqui, sono stati feriti due volontari della difesa da una bomba improvvisata posta sui lati della strada nel distretto di Mae Kaen nella provincia di Pattani, nel profondo Meridione thai.
I volontari della difesa erano di scorta al personale della scuola e agli studenti e questo attacco giunge dopo molti mesi che non si registravano questo genere di attacchi.
“Sei volontari della difesa su motociclette viaggiavano insieme a docenti e studenti nell’area quando è stata attivata una bomba dentro una bombola di gas da cucina che ha ferito due volontari” ha detto il capo della polizia della provincia che ha fatto sapere che i due volontari non sono in pericolo di vita.
Dai colloqui nella capitale malese è emerso che le parti hanno fatto una prima valutazione del cessate il fuoco del Ramadan tra aprile e maggio ed hanno discusso di proposte simili per il futuo senza però raggiungere un accordo su qualcosa di sostanziale.
Lo stato thai ha proposto un nuovo cessate il fuoco tra il 15 agosto ed il 30 novembre a proteggere la quaresima buddista per la popolazione buddista del Meridione Thai senza però ricevere immediatamente l’adesione dell’insorgenza.
Il generale Wanlop Rugsanaoh dello stato thai nella sua conferenza stampa ha detto che “insieme abbiamo valutato l’applicazione dell’iniziativa di pace del Ramadan dal 3 aprile al 14 maggio e le due parti hanno tratto delle lezioni per migliorare i futuri accordi. Insieme abbiamo riconosciuto che quella iniziativa di pace del Ramadan è un fondamentale passo in avanti per una riduzione intensificata della violenza nel profondo meridione”.
A questo terzo giro di incontri faccia a faccia tra le delegazioni non ha partecipato il PULO che ha rivendicato due attacchi proprio durante quell’iniziativa di pace per far sapere di esserci e di voler partecipare ai colloqui di pace.
Il generale Wanlop ha detto di aver proposto in qualità di capo della delegazione thai di “ridurre la violenza” per 108 giorni in occasione della quaresima buddista con la presenza di gruppi di monitoraggio del cessate il fuoco composti da organizzazioni locali, membri del BRN e delegati thai.
Il facilitatore dei colloqui di pace Abdul Rahim Noor ha riconosciuto la proposta thailandese di “un’altra iniziativa di pace simile a quella del Ramadan” e ha detto:
“Il BRN non ha accettato comunque alcuni termini esposti durante la discussione. Quindi devono ancora raggiungere un accordo su questa iniziativa” ha detto a BenarNews ricordando che la Malesia sta esaminando le differenti proposte.
Da parte sua il negoziatore del BRN Anas Abdulrahman conosciuto come Hipni Mareh, non si è espresso in merito delegando ad una prossima conferenza stampa riconoscendo però la proposta thailandese senza commentarla per la quaresima buddista.
Su una possibile svolta forte nel breve periodo in questi negoziati di pace è scettico l’analista di conflitti Matt Wheeler di ICG:
“Le parti devono fare ancora tanta strada prima di affrontare i compromessi necessari per una risoluzione politica. Nell’immediato mi aspetto che ci saranno altri sforzi per ridurre il livello della violenza e ci saranno le discussioni sul come portare avanti la consultazione pubblica sulle soluzioni potenziali” ha detto Matt Wheeler.
Una politica inclusiva
Vari gruppi separatisti, tra cui il BRN, conducono da vari decenni una lotta armata di tipo separatista nelle tre province thai al confine della Malesia, che sono costituite da popolazione malese a maggioranza musulmana, con un costo in termini di vite umane di oltre 7000 persone uccise ed altre 13mila feriti dal gennaio 2004, quando scoppiò l’ultima ondata dell’insorgenza.
Sulla questione dell’inclusione del PULO nei colloqui il generale Wanlop ha detto che il PULO non è stato oggetto di riflessione in questi ultimi colloqui.
“Abbiamo qualche preoccupazione per le operazioni del PULO ma abbiamo una politica di inclusività” ha detto Wanlop che ha aggiunto che il PULO potrebbe lavorare per essere incluso nei colloqui di pace oppure lavorare con gli altri gruppi e parlare con lo stato thailandese.
“Se nessun altro gruppo si unisce, il PULO potrebbe partecipare alle discussioni a livello locale”
Il facilitatore malese Rahim Noor ha detto che la Malesia non ha alcun potere di decidere chi invitare al tavolo del negoziato, ma è disponibile a facilitare tutti i gruppi che la Thailandia decide di includere. Sempre alla Thailandia si devono rivolgere quei gruppi che hanno intenzione di partecipare.
Finora sembra che il PULO abbia chiesto mediante un canale online di poter partecipare e di essere incluso.
Secondo Wheeler “il PULO non farà la parte di chi rovina il processo perché ci vuole entrare. I suoi sforzi per dimostrare le proprie capacità saranno adeguati avendo questo fine in mente”
Prima un generale che partecipa al tavolo del negoziato ha detto che il PULO non rappresenta una grande minaccia, “credo che non abbia una forza materiale reale. Sono una banda di persone che si sono ritrovati ed hanno lanciato gli attacchi. In parole semplici sono delle persone assoldate. Ne abbiamo arrestate otto di loro e ne abbiamo uccise due a Raman e hanno finito. La nostra politica dei colloqui di pace è di parlare a tutti i gruppi che vogliono parlare, in modo non ufficiale, dovunque… Se il PULO vuole parlare, possono unirsi al BRN o presentarsi da solo come gruppo”.