La presidenza Prabowo Subianto accende sia ansie che cauto ottimismo a Papua occidentale per la sua storia di abusi.
La salita conclamata alla presidenza dell’Indonesia del controverso ex-generale Prabowo Subianto ha suscitato tra i residenti della inquieta regione di Papua sia ansia che un cauto ottimismo, almeno per alcuni.
Da anni la ricca e remota regione è un punto di conflitto dove la gente sottosta da decenni a presunti abusi militari e violazioni dei diritti umani sotto il governo indonesiano.
Con Prawobo ora al comando molti papuani temono che il loro futuro sarà sempre più segnato da violenza e repressione.
A Papua le opinioni su Prabowo, la cui storia militare è sia celebrata dai nazionalisti che condannata dai militanti dei diritti, varia dall’apatia fino all’allarme aperto.
Molti Papuani sono ancora scottati dai passati abusi in particolari coloro associati alle campagne di controinsorgenza indonesiana che iniziarono dopo che Papua fu incorporata nella repubblica indonesiana nel 1969 con un discusso referendum sostenuto dall’ONU.
Per gente come Maurids Yansip, che lavora nel settore privato a Sentani, l’ascesa di Prabowo alla presidenza è fonte di gravi dubbi.
“Sono preoccupato. Prabowo ha parlato di usare un approccio militare per affrontare le questioni di Papua durante i dibattiti presidenziali” dice Maurids il quale aggiunge:
“Abbiamo tutti visto come la presenza militare abbia perdonato la situazione dei diritti umani in questa regione. Non risolverà nulla, ma condurrà a più violazioni dei diritti”.
Nella capitale della regione Jayapura Musa Heselo, che lavora come meccanico in un’officina, ha espresso indifferenza verso i cambiamenti politici che avvengono a Giacarta.
“Non ho votato alle scorse elezioni, sia per il presidente che per il parlamento. Chiunque diventerà presidente non è importante per me finché Papua resterà sicura e potremo guadagnarci da vivere. Non conosco molto del passato di Prabowo” dice Heselo.
Ma questa indifferenza è rara in questa regione in cui corre ancora profondo il ricordo delle repressioni militare.
Prabowo, già genero del dittatore Suharto, è da sempre una figura polarizzante e la sua carriera, che è segnata da accuse di abusi di diritti umani durante l’occupazione indonesiana di Timor Est, continua ad evocare reazioni forti.
Nel 1996, durante il suo incarico presso l’unità di forze speciali d’élite dell’esercito indonesiano, il Kopassus, Prabowo ha comandato un salvataggio ad alto rischio di 11 ostaggi di un gruppo di ricerca scientifica detenuti dai combattenti del Movimento Papua Libera (OPM). L’operazione fu letale e causò la morte di due ostaggi e di otto ribelli separatisti.
Il segretario dell’ULMWP, Movimento di Liberazione Unito di Papua Occidentale, descrive la presidenza di Prabowo come una amara continuazione di quello che chiama genocidio a rallentatore della popolazione papuana.
“La guida politica di Prabowo estenderà l’occupazione indonesiana di Papua” dice Haluk con un tono deciso.
“Continueranno il genocidio, l’etnocidio e l’ecocidio. Noi ricordiamo la nostra storia di dolore, e questo non si dimenticherà. Possiamo vedere il ritorno delle operazioni militari. Peggiorerà le cose”.
Sebbene Prabowo non sia stato mai inquisito e neghi ogni suo coinvolgimento a Timor Est o a Papua, le accuse continuano a segnare un’ombra sulla sua ascesa politica.
Cercò l’elezione a presidente nel 2014 e di nuovo nel 2019 senza successo. La sua vittoria recente, che lo ha spinto finalmente alla carica più alta dell’Indonesia, ha fatto porre domande sul futuro di Papua.
Nonostante questi dubbi, alcuni considerano la presidenza Prabowo Subianto come un potenziale punto di svolta per quanto di paura.
A considerare il suo passato militare come una spada a doppia lamaè Elvira Rumbaku, lettrice dell’Università di Cendrawasih di Jayapura.
“L’esperienza militare di Prabowo e il suo pensiero strategico potrebbero controllare i militari a Papua e persino a gestire le forze ultranazionaliste a Giacarta che si oppongono alla pace” dice la lettrice che aggiunge:
“Ma temo anche che possa delegare le questioni importanti come l’agenda di pace a Papua al vice presidente”.
Sotto la presidenza dell’uscente Joko Widodo si è descritto lo sviluppo di Papua come una priorità ma la realtà sul terreno racconta una storia differente. Sebbene Jokowi abbia fatto visite importanti a Papua, la sua amministrazione si è affidata continuamente ad operazioni militari per sopprimere i movimenti separatisti.
“Questa è stata la tendenza a cui abbiamo assistito sotto Joko Widodo dove i problemi di Papua sono stati relegati a livelli inferiori sminuendone l’urgenza.” dice Rumbaku.
Negli ultimi anni sono cresciuti gli scontri tra le forze di sicurezza indonesiana e la guerriglia papuana che hanno preso nel mezzo spesso i civili.
Il militante dei diritti umani Yohanes Mambrasar ha espresso le proprie gravi preoccupazioni sul futuro sotto la presidenza di Prabowo.
“La posizione di Prabowo sul rafforzamento dei militari a Papua era chiara durante la sua campagna elettorale. Ha chiesto più truppe e più armi. Questo indica una continuazione delle politiche di militarizzazione e con essa il rischio di maggiori appropriazione di terre e di maggiori violenze contro gli indigeni papuani” dice Mambrasar.
All’inizio di ottobre il comandante delle forze armate indonesiane Agus Subiyanto ha inaugurato cinque nuovi battaglioni di fanteria a Papua con il mandato di sostenere sia le operazioni di sicurezza che le iniziative di sviluppo regionale.
Il ricordo degli abusi passati infatti è sempre presente per molti a Papua dove non si placano mai le richieste di indipendenza. Durante un dibattito presidenziale Prabowo ha promesso di rafforzare le forze di sicurezza a Papua.
“Se sarò eletto, la mia priorità sarà di sostenere il governo della legge e rafforzare la presenza della nostra sicurezza” disse inquadrando il suo approccio come essenziale per salvaguardare la popolazione locale.
Tuttavia alcuni vedono le opportunità per un cambio positivo come Yohanes Kedang dell’arcidiocesi di Merauke, il quale dice che il miglioramento delle condizioni degli indigeni papuani deve essere una priorità per Prabowo.
“Istruzione, salute ed economia sono le aree dove i papuani sono ancora molto indietro. Questa sarà la vera sfida per Prabowo. Ha bisogno di creare politiche che portino reali miglioramenti alle vite dei papuani in particolare nelle regioni meridionali di Merauke che ha anche un potenziale immenso”.
Theo Hesegem, direttore esecutivo della Fondazione Papua Justice and Human Integrity Foundation, crede che il dialogo sia fondamentale per risolvere le eterne questioni della regione.
“Lui ha il potere di affrontare le violazioni dei diritti umani a Papua ma ha bisogno di ascoltare. Deve venire a Papua e sedersi con la gente qui, non solo con i rappresentanti ma con la società civile, con la gente reale. Jokowi non lo ha fatto. Se Prabowo vuole guidare il paese deve ascoltare le loro voci”.
Victor Mambor, Benarnews