Proposta del Move Forward di riforma articolo 112 è sovversiva

Una nuova tegola sulla testa della democrazia thailandese è giunta con la sentenza della Corte Costituzionale che definisce sovversiva la proposta del Move Forward di riforma articolo 112 della legge di lesa maestà.

sovversiva la proposta del Move Forward di riforma articolo 112

In questa proposta del MFP di riforma articolo 112 si afferma che a poter denunciare possa essere solo l’Ufficio della Corona, mentre allo stato attuale una persona qualunque può denunciare qualcuno di aver insultato la monarchia. La corte costituzionale ha affermato che con questa proposta si riducono le protezioni della Monarchia Thailandese che è messa a contrasto contro il popolo thai.

Per il Move Forward Party e il suo capo carismatico Pita, che furono i maggiori suffragati alle scorse elezioni politiche senza però poter esprimere il governo, si profila il rischio di scioglimento e il divieto di fare politica per tutti quei parlamentari che sottoscrissero la legge o che espressero l’intenzione di modificare la legge di lesa maestà, come lo stesso primo ministro in carica Srettha Thavisin.

Sebbene la corte non abbia espresso pene né condanne, ha aperto la porta per la seconda volta a denuncia presso la Commissione Elettorale ed una prima denuncia per Pita e MFP è in arrivo da un ex senatore, Theerayut Suwankesorn. Costui era avvocato difensore delle magliette gialle di Suthep Thaugsuban che portarono Bangkok allo stremo e alla caduta del governo eletto di Yingluck Shinawatra.

Qualche giorno fa la stessa corte costituzionale aveva assolto Pita Limjaroenrat dall’accusa di possedere azioni di aziende dei media ed è potuto tornare perciò in parlamento.

Sul Prachathai si legge:

“La corte costituzionale ha deciso che MFP e i suoi capi “hanno dimostrato un comportamento” che ammonta alla chiamata al rovesciamento del sistema democratico thailandese con il Re come Capo dello Stato. Ha ordinato loro di fermare azioni o espressioni di punti di vista, sotto qualunque media, che sostiene l’abolizione della legge di lesa maestà. Proibisce emendamenti della legge con qualunque mezzo che non siano “misure legislative legittime”.”

La corte suprema thai in pratica non vieta al parlamento di modificare questa legge ma vieta di parlarne pubblicamente e di farne materia di dibattito, minacciando direttamente il MFP e Pita.

Poiché la corte costituzionale thai ha una storia lunga di partiti disciolti per le ragioni anche più futili, e poiché MFP nasce dalle ceneri del Future Forward Party che fu sciolto per un prestito ritenuto illegittimo, è solo questione di tempo sapere quando il MFP verrà disciolto e quando i 40 suoi parlamentari saranno espulsi dalla politica per dieci anni.

Si è tornati a fare pressione forte contro le persone” dice alla BBC Panusaya Sithijirawattanakul perché MFP vuole solo cambiare la legge di lesa maestà. Non chiedeva la riforma della monarchia come proposto dal movimento di riforma, né ha chiesto l’abolizione della legge.

Si ricorda che in passato la corte costituzionale si era espressa in merito alle richieste del movimento di riforma, tra cui la stessa Panussaya Sitthijirawattanakul insieme a Anon Nampa e Panupong Jadnok, definendo le richieste equivalenti ad un atto di sedizione con l’intenzione segreta di voler abbattere la monarchia.

Move Forward ha sempre sostenuto che il compito dei parlamentari è quello di esaminare le leggi ed eventualmente cambiarle, e la legge di lesa maestà è stata cambiata in passato già due volte in senso restrittivo e antidemocratico.

La legge è uno strumento potente che è usato contro il dissenso ed ha fatto già tantissime vittime con pene enormi fatte di condanne anche a 50 anni di carcere

L’associazione degli avvocati thailandesi per i diritti umani ha detto che tra 18 luglio 2020 e 30 settembre 2023 sono state denunciate 1930 persone in 1253 processi per aver partecipato ad assemblee politiche e per aver espresso le proprie idee dall’inizio del Movimento delle proteste. Di questi 286 sono minorenni.

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Le accuse maggiori sono appunto di lesa maestà secondo articolo 112, di sedizione per articolo 116 (reato che non esiste in Italia) e violazione della legge del crimine informatico, oltre alla violazione dei decreti di emergenza durante il periodo del Covid-19.

Cosa succederà dopo il prevedibile scioglimento del MFP?

La legge thailandese non impedisce che si possa riformare un partito dalle ceneri del MFP, come accaduto in passato con il Pheu Thai attuale o lo stesso MFP che discende dal FFP. Però questa decisione crea un ambiente ancor più di paura nel movimento democratico.

Panusaya crede che, a differenza del 2020 quando scesero per strada migliaia di persone per protestare contro lo scioglimento del FFP, questa volta non sarà la stessa cosa, dopo aver visto queste condanne pesanti anche a carico di parlamentari del MFP:

“Nessuno si azzarderà a fare qualcosa. Vedono i propri capi messi in carcere. Conoscono il rischio. Non riesco a fare a meno di credere che la gente ha più paura di prima. Siamo di fronte ad un percorso oscuro e non c’è una via di uscita”.

Secondo Pita di Move Forward Party, il partito non aveva alcuna intenzione di minare la sicurezza della monarchia e questa sentenza comporterà una riduzione dello spazio politico nella ricerca del consenso oltre ad impedire una discussione parlamentare matura.

“E’ una sentenza problematica perché stabilisce che proporre un emendamento, che ora è solo una politica, possa diventare un reato così severo come rovesciare un regime” dice un lettore della facoltà di legge di Chiang Mai.

Su ciò che accadrà dopo il prevedibile scioglimento del MFP, si esprime anche il noto giornalista thai Pravit Rojanaphruk.

“… Che il partito possa essere preparato ad un possibile scioglimento si capisce, ma come reagiranno 14 milioni di persone che lo hanno votato?

Torneranno per strada per fare altre grandi manifestazioni di protesta protratte che intaccherebbero il lavoro del governo del Pheu Thai e che manderebbero il paese in un’altra crisi politica che colpirebbe anche l’economia che si trova in una posizione ancora debole?

Ci potrebbero essere meno persone per strada visto che il campo democratico e contro la giunta si è ora diviso tra chi è favorevole al Pheu Thai, magliette rosse, e chi al MFP, magliette arancioni.

Cionondimeno restano 14 milioni di elettori che su una popolazione di 70 milioni di thai non è un numero insignificante. Ci vollero poche centinaia di persone per paralizzare Bangkok come già visto in passato.

Sono preoccupato che quando si tratta di questioni di fedeltà al trono, monarchici o presunti tali tendono a fare qualcosa di troppo. La corte forse non vorrà rischiare di essere vista come complice di un tentativo concertato di minare l’istituzione monarchica. Si tratta di un’etica comune tra i monarchici conservatori e gli ultra-royalisti che si trovano in uno stato di paranoia permanente.

Quindi la maggioranza della corte potrebbe trovare più conveniente punire il MFP che rischiare di essere accusato di non essere leale, o sufficientemente tale, alla Monarchia.

D’altro canto, se la corte non permette ai legislatori neanche di proporre di emendare una legge, perché mai si devono avere legislatori eletti e che speranza c’è di un dibattito razionale e pacifico per il cambiamento?

Sciogliere il MFP per la promessa di emendare la legge della diffamazione della monarchia potrebbe inviare un segnale chiaro ai sostenitori del MFP che non c’è sperabza di cambiamento all’interno di questo sistema politico.

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