Le forze retrograde, come la coalizione di politici alleati di Prabowo Subianto in Indonesia, continuano a mettersi di mezzo al cammino delle riforme democratiche. In alcuni paesi della regione, come Thailandia e Malesia, le forze antidemocratiche sono state vittoriose nell’invertire i progressi verso la democratizzazione.
La Malesia è regredita dal dal culmine del processo democratico verso uno stato più repressivo, ed uno in cui sultani non eletti, molti dei quali totalmente incapaci di governare, di nuovo maneggiano un grande potere politico.
La Thailandia, che negli anni 90 era considerata uno delle storie di successo nel mondo in via di sviluppo, ora è governata da un governo golpista che sta costruendo un culto della personalità attorno al capo del golpe Prayuth Chan-Ocha e sta implementando leggi draconiane come i regimi brutali thai degli anni 50 e 60. Di questo si leggano i lavori della studiosa australiana Tyrell Haberkorn su come l’attuale giunta abbia copiato molti dei metodi e delle leggi delle giunte di quegli anni). Birmania, o Myanmar, ha fatto dei passi indietro rispetto alle riforme del 2012 e 2013, mentre il Vietnam ha continuato a reprimere fortemente il dissenso dando seguito a 4 anni di repressioni intense. Questa settimana ad Hong Kong, dove quasi tutte le dimostrazioni pubbliche per decenni sono proseguite pacificamente, le forze di sicurezza hanno lanciato una repressione brutale contro i manifestanti democratici.
Quale ruolo gioca la politica americana in Asia, politica che nel sudestasiatico ha trovato una maggiore implementazione che nel resto della regione dell’Asia Pacifico, in questa regressione della democrazia della regione sudestasiatico? Ha avuto un ruolo? Certo, e l’ingaggio dell’amministrazione Obama con il sudestasiatico, sebbene con alcune forme positive, ha facilitato la regressione della democrazia. Non è certamente il solo fattore a giocare questo ruolo negativo ma lo ha giocato.
Come è avvenuto? Da un lato, il desiderio dell’amministrazione Obama di avere relazioni più forte nella regione sembra anche averla resa riluttante a fare azioni forti quando sono abbattuti governi eletti. La Casa Bianca ha anche ridotto l’enfasi sulla promozione della democrazia nel sudestasiatico per i diplomatici nella regione ed ha, in alcuni casi, spostato gli aiuti dagli sforzi di promozione della democrazia. L’amministrazione ha anche cercato, nella sua finanziaria del 2015, a far sì che il Congresso cancellasse l’emendamento Brawnback approvato nel 2005 che vieta agli USA di richiedere l’approvazione dei governi esteri per la destinazione degli aiuti alla promozione della democrazia alle ambasciate, alle ONG e consulenti che lavorano in quei paesi. L’emendamento voleva assicurarsi che regimi autoritari non potessero bloccare semplicemente i progetti di aiuto americani. La Casa Bianca sta spingendo con forza per la rimozione dell’emendamento, in parte in modo che possa assicurarsi che i governi autoritari nella regione al cuore del ruolo cardine in Asia approvino i progetti di aiuto.
In aggiunta la mancanza di interesse nella promozione della democrazia e la decisione di ignorare essenzialmente le elezioni, fraudolente o espropriate nel risultato, della Cambogia, Malesia e Thailandia, ha messo in pericolo la relazione di lungo termine degli USA con i giovani di tutta la regione che sta vivendo un periodo di espansione giovanile. Questi giovani uomini e donne saranno il futuro della regione e alienarseli avrà ripercussioni di lungo termine per la capacità degli USA di sostenere relazioni con i partner del sudestasiatico.
In Malesia per esempio i giovani sostengono in gran parte la coalizione del PKR che ha vinto alle elezioni del 2013 il voto popolare senza però riuscire a strappare dalle mani della coalizione di Najib il controllo del parlamento a causa di frodi e una massicci ricostruzione delle circoscrizioni.
In Cambogia dove un’intera generazione di cambogiani è stata cancellata dai Khmer Rossi, la popolazione è complessivamente molto giovane ed i giovani cittadini urbani hanno sostenuto la coalizione dell’opposizione nelle elezioni del 2013.
In Malesia, Cambogia e Thailandia ed altri paesi della regione, molti giovani riformatori che spesso hanno votato per l’opposizione politica è stata mistificata quando gli USA, che un decennio fa erano stati molto forti nel sostenere la democrazia nel sudestasiatico e che hanno ancora un’influenza significativa sui governi della regione, ma che ora ha fatto pochissimi dopo che e le elezioni sono state minate e i partiti vittoriosi defraudati.
In aggiunta l’incremento nelle relazioni dirette tra sistemi militari USA e quelli del sudestasiatico che sono giunte con il ruolo di perno non hanno portato le promesse per cui questi vincoli avrebbero cambiato la cultura dei militari della regione rendendoli più responsabili e meno violenti.
Joshua Kurlantzick ASIAUNBOUND