Riprenderanno a fine luglio i colloqui formali di pace per risolvere la guerriglia comunista del CPP NDF nelle Filippine.
Lo ha annunciato formalmente il ministro del lavoro Silvestre Bello, che è anche il capo delegazione per il governo filippino, dicendo che avverranno ad Oslo dal 23 al 25 luglio, a ridosso del primo messaggio alla nazione di Duterte, per “rispetto al facilitatore norvegese”
Silvestre Bello ha espresso la fiducia di poter arrivare ad un accordo che chiuda 47 anni di conflitto armato che ha causato migliaia di morti e tanti danni materiali. In cima all’agenda dei colloqui è la dichiarazione di un cessate il fuoco che permetterebbe così di poter continuare a discutere degli altri temi socio-economico-sociali.
Tra le tante questioni contese da risolvere c’è la richiesta da parte dell’insorgenza della liberazione dei detenuti politici, specie di chi è considerato facente parte del pannello di pace. Il dialogo di pace con il governo Aquino si era arenato proprio su questo accordo del JASIG che dà garanzie di immunità e libertà di circolazione. Allora il gruppo di pace non aveva ritenuto di potersi fidare delle rassicurazioni date perché i militanti già liberati perché consulenti erano presto ritornati nella clandestinità. Un utilizzo tattico cioè dei negoziati per liberare propri militanti.
Per Bello, il pannello di pace del CPP non poneva delle condizioni quanto esprimeva l’idea che il rilascio dei prigionieri politici era una misura di costruzione di fiducia ed anche l’applicazione del JASIG. Sarebbero una ventina le persone interessate come consulenti da validare e da indicare al presidente Duterte.
Sulla liberazione dei detenuti politici si è espresso il presidente Duterte durante le celebrazioni a Clark della festa dell’aeronautica filippina. Lì ha ribadito la fiducia di poter firmare un accordo per risolvere la guerriglia comunista del CPP NPA entro la fine di questo anno.
Sulla liberazione dei detenuti politici Duterte ha detto:
“E’ un bene che si parli al partito comunista delle Filippine, CPP. Vanno bene e speriamo di raggiungere un accordo per la fine dell’anno. Non sono pronto a rilasciare tutti, ma solo dopo il successo dei colloqui se c’è qualcuno che ci viene incontro … e possiamo dare un’amnistia ma devono deporre le armi”
Quello su cui è disponibile Duterte è dare un salvacondotto al fondatore del CPP, Jose Maria Sison ed ai capi della NPA, braccio armato del CPP, i coniugi Benito e Wilma Tiamzon perché possano partecipare ai colloqui.
Sison è attualmente in esilio in Olanda dal 1987, dopo essere stato liberato nel 1986 dall’amnistia di Corazon Aquino che liberò i prigionieri politici della legge marziale. I coniugi Tiamzon furono arrestati nel 2014 a Cebu e sono accusati di omicidio premeditato e tentativo di omicidio. Il loro mandato secondo il JASIG non fu riconosciuto dall’amministrazione Aquino perché non fu possibile validarlo.
Per comprendere meglio questa accelerazione dei colloqui, va detto che tra CPP e Duterte stesso ci sono legami che vanno lontano nel tempo, quando negli anni 60 fece parte dell’associazione giovanile del CPP. Come scrive Edwin Espejo a proposito del rapporto dei partiti della sinistra filippina e i vari candidati presidenziali.
“..Duterte è uno dei pochissimi rappresentanti locali che ha apertamente mostrato la su amicizia con il CPP offrendo posti nelle unità locali a capi di sinistra di movimenti di massa riconosciuti a Davao. Iniziò nel 1992 introducendo nel consiglio comunale Erasto ‘Nonoy’ Librado e Nenen Orcullo che vinsero le elezioni. La tradizione continuò fino al 2013 e sembra continuare l’anno prossimo.”
Dopo aver spiegato perché Roxas, candidato di Nonoy Aquino, non poteva sostenere un’alleanza con la sinistra scrive:
“Quello che rende attraente la sinistra a tutti i candidati presidenziali con buone possibilità di vittoria è la sua base elettorale di 4,3 milioni di voti che potrebbero diventare decisivi”. Benché incapace di conquistare un seggio al Senato come mostrato nelle elezioni del 2013, “si trova nella posizione di poter cambiare il bilancio nella corsa presidenziale dell’anno prossimo (le elezioni del 9 maggio 2016). Non c’è da meravigliarsi che Poe abbia reclutato Neri Colmares per un posto al Senato nella sua coalizione. Nel 2013 sia la Poe che Escudero nelle elezioni al Senato corteggiarono il voto di sinistra, correndo da indipendenti ma accettando ruoli di ospiti nella coalizione di Aquino.
Duterte però non aveva ancora annunciato la propria partecipazione alle elezioni quando Poe adottò Colmares nella sua corsa alla presidenza. … Tra Poe e Duterte, il secondo ha provato già in passato qualcosa, mostrando una storia di accomodamenti con la sinistra ed assumendo come proprie le questioni proposte dai militanti. Il suo sostegno aperto per un accordo politico negoziato con l’insorgenza comunista è dura da lasciare andare di fronte a legami non ancora dimostrati…
Con Duterte la sinistra potrebbe estendere il suo lavoro di coalizione e alleanza al di là dei legami politici con sindaco di Davao.”
Quando Duterte decide di entrare nella contesa elettorale, si rompono le alleanze prestabilite e la sinistra, legale e clandestina, sembrano votare Duterte che in cambio ripropone quello che è accaduto a Davao: promette quattro posizioni di governo al NDF-CPP e promette di risolvere la guerriglia comunista che invita sempre a deporre le armi e a fare opposizione legale.
Tutto da vedere però la questione dell’alleanza di Duterte con Marcos e la questione più spinosa della lotta alla droga di cui si parlerà in seguito.
Rispetto al primo argomento, il CPP con Maria Sison ha fatto sapere che dare sepoltura a Marcos nel cimitero degli eroi è poca cosa perché molti dei supposti eroi della storia filippina sono anch’essi dei traditori. Sulla questione della lotta alla droga, il CPP NDF NPA ha già fatto sapere pubblicamente a Duterte di poter contare sulle proprie armi e sui combattenti per liberarsi dei trafficanti della droga.
Un’alleanza che così diventa troppo perversa: dare al CPP potere di polizia e libertà di uccidere. Ma di questo se ne parlerà.