La coalizione del Pakatan Harapan, che ha sconfitto nelle elezioni di maggio il Barisan Nasional di Najib Razak, ha visto il ritorno impressionante del novantenne capo malay Mahathir Mohamad a premier della Malesia.
C’erano le speranze fondate che la politica della razza sarebbe stata messa in secondo piano, mentre il governo si sarebbe dedicato al ringiovanimento dell’economia.
Ci sono i segni comunque che la transizione malese da un regime di lunga durata verso un nuovo governo nel contesto di un ambiente più libero potrebbe aver dato spazio ad una rinascita delle provocazioni settarie.
Sembra essere un eco a quanto successe nel 1998 in Indonesia quando le divisione settarie scoppiarono dopo la caduta del regime decennale di Suharto.
“I disordini del tempio induista, la dimostrazione contro la convenzione ONU del ICERD che si terrà oggi 8 dicembre a Kuala Lumpur, provano che le questioni religiose ed etniche sono molto sensibili in Malesia” dice Awang Azman Awang Pawi dell’Università Malaya specializzato sugli studi socioculturali malay.
Il 26 novembre il ricollocamento pianificato di un tempio induista sulla periferia di KL ha acceso disordini durati due giorni quando qualche decina di uomini malay sono entrate nel tempio nella notte provocando scontri con incendi di macchine e ferimento di persone.
“E’ come una bomba ad orologeria che potrebbe esplodere all’improvviso” dice il Prof Awang. “Quando si giunge a questioni che coinvolgono la propria etnia, alcuni sono pronti a reagire senza sapere i fatti o la situazione reale”.
Nel fine settimana il ministro della difesa Mohamed Sabu accusò sostenitori della precedente amministrazione di giocare sui sentimenti razziali ed etnici per distogliere l’attenzione della gente dalla questione corruzione.
“Il Pakatan Harapan ha appena assunto la guida dell’amministrazione… e non c’è un modo migliore per loro di sollevarsi se non sulla questione della etnia e della religione” ha detto il ministro al The Star.
Il ministro ha aggiunto che i malesi dovrebbero essere consci degli effetti conseguenti ad accendere questi sentimenti, come vissuto da alcuni paesi musulmani come Siria, Libia, Iraq, Somalia e Afghanistan.
Il tempio induista di Sri Maha Mariamman, che secondo alcuni ha quasi 150 anni ed altri dicono che ne abbia appena 44, si trova su un suolo di proprietà privata del One City Development.
Secondo il ministro degli interni Muyiddin Yassin, le indagini della polizia hanno detto che gli avvocati del One City Development hanno pagato 30 mila euro ad un gruppo di persone per penetrare nel tempio ed impossessarsene. L’accusa è rigettata dalla proprietà.
Il premier Mahathir ha sottolineato che il trambusto non è una questione “razziale” ma penale, avvisando che chiunque tiri le fila dell’incidente o che abbia commesso reati sarà punito.
Finora 68 persone sono state arrestate per i disordini.
Un consigliere di Mahathir ha detto che la questione del suolo del tempio induista e del ICERD sono state politicizzate.
“Alcuni non si fanno problemi nel politicizzare queste due cose per la propria sopravvivenza” ha detto Kadr Jasin a Channel NewsAsia. “Questa gente si avvantaggia della libertà con il nuovo governo. E’ anche una sfida al nuovo governo”
Il governo ha chiesto maggiore attenzione alla diffusione di notizie false e degli incitamenti all’odio, chiedendo alla gente di verificare la veridicità delle notizie.
La scorsa settimana due famiglie, che avevano perso un figlio in un incidente stradale nello stesso giorno degli incidenti, denunciarono alla polizia alcuni cittadini della rete che diffondevano la notizia che i due giovani erano stati uccisi nei disordini al tempio induista.
Uno dei padri, Sirajuddin Ab Samad, ha espresso la rabbia che la foto del suo figlio morto e quella del suo vicino siano finite sui media sociali e per poi essere condivise da migliaia di persone.
Il padre ha detto che tali menzogne potrebbero disturbare la pace fino allo scoppio di disordini tra gruppi differenti.
Quello stesso giorno è stato arrestato per l’incitamento all’odio razziale un membro pericoloso dei giovani del UMNO, Wan Muhammad Azri Wan Deris conosciuto come Papagomo.
Papagomo aveva caricato sul suo profilo Facebook un video dove definiva gli indiani malesi come abusivi e chiedeva che alle minoranze etniche del paese fossero tolti i diritti di voto, secondo il Malay Mail.
A settembre Mahathir annunciò che il governo avrebbe ratificato ICERD, un annuncio che ha acceso molte proteste dai partiti dell’opposizione del UMNO e del PAS islamico.
Secondo i due partiti ICERD è una minaccia ai diritti dei Malay e alla posizione dell’Islam nel paese e promisero di tenere oggi 8 dicembre una grande manifestazione.
La polizia e il governo cittadino hanno dato il via libera alla manifestazione che si terrà lungo Jalan Raja dall’altra parte della Piazza Merdeka.
Dopo questa rivolta Mahathir ha fatto marcia indietro e il governo ha detto che non avrebbe più ratificato ICERD.
Nonostante ciò, UMNO e PAS sono restati sull’idea di tenere la manifestazione dove si attendono migliaia di persone.
“Tutti i capi e membri del PAS devono andare alla manifestazione oltre ad invitare il massimo numero di militanti a mostrare la propria solidarietà su questa questione” diceva la lettera.
Anwar Ibrahim, primo ministro prossimo, ha detto che era “illogico” per UMNO e PAS continuare con la manifestazione anti ICERD quando il governo l’ha già rigettata.
“Chiedo alla guida del UMNO e PAS di essere intelligenti dal momento che non si può negare che esista una tensione razziale ora. La vedo illogica e spero che non proseguiranno col farla”.
Il professor Mohd Azizuddin Mohd Sani dice che questa manifestazione è più preoccupante del fracasso del tempio induista.
“Certo, particolarmente la questione del ICERD che è stata agitata dai partiti di opposizione PAS e UMNO, mi preoccupa più di quella del tempio. Comunque non sono troppo preoccupato che questa diventerà una grande questione razziale perché la Malesia è dominata dalla classe media” ha detto il professor Azizuddin della UUM.
Il professor Syed Farid Alatas della NUS di Singapore, la maggioranza dei malesi è gente con la “testa sulle spalle”
“I gruppi ultra Malay provano ad agitare la questione razziale per farsi forti davanti al nuovo governo, provare che la coalizione Pakatan Harapan non riuscirà a gestire la tensione razziale” dice Atlas. “Questo progetto non sembra funzionare perché hanno già provato a farlo prima delle elezioni, ma la gente ha comunque votato la coalizione dei partiti di etnie differenti.
Vari analisti hanno chiesto una legge contro i discorsi di odio per prevenire le tensioni razziali.
“Il governo deve essere cauto. Hanno davvero bisogno di rafforzare leggi importanti o forse introdurre una nuova leege come quella sui discorsi di odio per prevenire che accadano tensioni razziali in Malesia … porre maggiori sforzi sui programmi di unità e dialogo nella Malesia delle tante razze.” dice Azizuddin della UUM.
Hanno anche fatto appello alla gente a non credere alle dicerie che girano.
“Non fatevi tirare dentro in atti di stupidità, di violenza, per cose di cui non siete sicuri” dice Kadir consigliere per i media del Premier su cui anche Azizzudin è d’accordo.
“La gente non deve ascoltare le dicerie. Controllate bene ogni questione. Siate responsabili nelle vostre azioni. Fate dell’unità del paese uno dei valori più importanti da praticare in Malesia”
Amy Chew, ChannelNewsAsia