La rivoluzione siamese del 1932 agli occhi dello storico Sulak

Sulak Sivaraksa è nato appena dopo la rivoluzione siamese del 1932 in cui intellettuali thai e membri della elite si unirono ad elemento dei militari delusi per fare un golpe incruento che mise fine a quasi sette secoli di governo assoluto della monarchia.

La rivoluzione siamese del 1932 lanciata prima dell’alba del 24 giugno non abolì l’istituzione monarchica trasformando il regno in una repubblica, ma la rese una monarchia costituzionale.

sulak sivaraksa e la rivoluzione siamese del 1932

La vita del rispettatissimo e chiaro studioso thailandese Sulak copre nove decenni da quel momento storico della Thailandia moderna che ha visto oltre 12 colpi di stato andati a segno dilazionare la richiesta del popolo thai di una democrazia completa.

“Prima del 1932 il monarca era al di sopra della legge, ed era l’unico. Dopo la rivoluzione del 1932 tutti divennero uguali, tutti sotto la legge, e quella fu la prima vittoria” ha detto Sulak, noto studioso thai, a Benarnews in un’intervista.

“In questi 90 anni siamo al momento nel punto più basso” dice Sulak che cammina usando il bastone che appartenne a Pridi Banomyong, il leader della rivoluzione siamese del 1932 e che scrisse la prima costituzione thailandese.

Pridi Banomyong Thammasat University

Nel frattempo la monarchia resta potente e profondamente radicata nella società thai protetta da una legge draconiana contro la diffamazione dei reali.

Sulak stesso è stato accusato e perseguito più volte secondo la legge di Lesa Maestà che può portare la gente in carcere per il più piccolo attacco percepito ai reali, come il condividere o “mi piace” per un articolo controverso sui Reali su Facebook.

Il governo del Premier Prayuth Chanocha, colui che guidò il golpe del 2014 rimanendo al potere sin da allora, ha usato questa legge per perseguire i giovani attivisti democratici.

“Il generale Prayuth afferma che questa è una democrazia, ma è una democrazia falsa perché lui è un soldato che non ha mai abbandonato il suo posto. E’ ancora al potere da nove anni e non vuole dimettersi” dice Sulak che ora ha 89 anni.

La rivoluzione siamese del 1932 diede inizio alla cosiddetta era costituzionale nel paese del Sud Est Asiatico, e per un breve brillante periodo la Thailandia ha avuto una “democrazia completa”, secondo Sulak.

Comunque entro il primo anno della rivoluzione il premier di allora Phraya Manopakorn Nititada fu cacciato da un golpe militare nel giugno 1933 appena dopo due mesi che prese il potere per sé stesso sciogliendo il parlamento.

Dopo un altro golpe nel 1947, “il capo golpista lodò il monarca, che ancora era soggetto alla costituzione. Loro trasformarono il monarca in una figura divina e al di sopra della costituzione perché credettero che solo il monarca avrebbe potuto combattere contro il comunismo” ricorda Sulak.

Da allora la monarchia è diventata irreprensibile. La rivoluzione del 1932 d’altro canto è raramente citata nei libri di storia e quella giornata è celebrata in tutta fretta e sopravvivono pochi monumenti celebrativi.

“La connessione tra monarchici e militari è una eredità di una transizione lunga e mai terminata dalla monarchia assoluta” scrisse Thongchai Winichakul, professore di storia del Sud Est Asiatico presso University of Wisconsin a Madison in un articolo del 2020 sul Nikkei.

“Non abbiamo mai conquistato la democrazia costituzionale genuina promessa dal Partito del Popolo che sostenne la rivoluzione del 1932 contro Re Prajadhipok”

Secondo Thongchai la monarchia “raggiunse una incontestabile autorità morale” negli anni 70. “Quella influenza fu trasformata poi in dominio politico che si prolunga fino ai giorni nostri”.

Nel 2017, scomparve una piccola placca in ottone che si trovava nel mezzo della strada nella Royal Plaza di Bangkok a commemorare la rivoluzione siamese del 1932 per essere sostituita da una simile che portava l’iscrizione in favore della monarchia.

La rivoluzione siamese “fu l’inizio di una richiesta di democrazia e l’inizio della lotta per essa. Era precaria perché chi fu coinvolto nella rivoluzione del 1932 rischiava la propria vita” dice il militante democratico Amon Nampa che all’età do 37 anni è accusato di Lesa Maestà. Nella loro lotta per una democrazia costituzionale completa lui e gli altri militanti hanno voluto rischiare la libertà o la vita, sostiene Amon Nampa.

militari thai rivoluzione siamese del 1932

Sulak che nacque in una agiata famiglia Thai Cinese nel marzo 1933 ha studiato storia e letteratura negli anni 50 in Gran Bretagna tornando in patria nel 1961 ed ha insegnato nelle università di Bangkok.

E’ il fondatore della rivista thailandese Social Science Review che ebbe un ruolo di rilievo nella rivolta studentesca che rovesciò il governo militare del 1973.

Nel 1976 la Thailandia visse il suo golpe più sanguinoso in cui furono uccisi centinaia di studenti e migliaia furono incarcerati. I militari bruciarono tutti i libri della libreria di Sulak che era il centro per militanti e intellettuali ed emisero un mandato di arresto contro di lui che era in quel momento all’estero dove rimase in esilio per altri due anni.

Sulak ha aiutato a formare tante organizzazioni di base e ricevette per la sua militanza il premio Right Livelihood Award, conosciuto come il Premio Nobel Alternativo nel 1995.

Sulak si considera “un vero amico della monarchia” ma è stato in carcere quattro volte ed è stato cinque volte accusato di aver diffamato la monarchia thailandese.

La monarchia “è un soggetto molto pericoloso in questo paese. Sia che tu la odi o la ammiri ciecamente” ha detto Sulak in un gruppo di discussione al Foreign Correspondents’ Club of Thailand.

“Per me sono sbagliate entrambe le posizioni. La monarchia naturalmente è un’istituzione rappresentata dal re attuale e il re è un essere umano, con le sue debolezze, i suoi punti di forza, che dobbiamo provare a capire” dice Sulak.

“E con quella comprensione forse, si può umilmente suggerire di cambiare perché il re, sono abbastanza sicuro, ascolterà. E persino lui non può cambiare tutto” dice Sulak.

Re Maha Vajiralongkorn gli ha recentemente dato udienza privata per 90 minuti.

“E le sue principali preoccupazioni erano tre: sopravviverà la monarchia in questo paese, come opererà il buddismo in modo significativo e terza cosa se la democrazia si adatterà a questo paese” ha detto Sulak.

All’altro lato dello spettro sociale i giovani thai danno un briciolo di speranza a Sulak.

“Le giovani generazioni comprendono la Thailandia. La struttura è ingiusta e dà benefici solo ai ricchi e a chi ha potere e si avvantaggia dei poveri” ha detto nella sua casa a Bangrak.

“Per me la democrazia deve avere libertà di parola, di argomentare e di essere in disaccordo mentre si rispettano le opinioni differenti” dice lo storico sociale che ha scritto un centinaio di libri su Buddismo, monarchia thai e questioni sociali.

Nel 2020, quando apparvero nelle strade le grandi proteste giovanili contro il governo Prayuth, Sulak scioccò molti partecipando a molte manifestazioni.

“Sono solo un vecchio che cerca le generazioni più giovani. Ho visto i giovano che sono così forti nel combattere contro la dittatura” ha detto. “Spero che la Thailandia nel celebrare i cento anni di democrazia si muoverà in avanti e non all’indietro come fa in questi giorni”.

Subel Rai Bhandari e Wilawan Watcharasakwet BENARNEWS

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