Sembrava una tipica storia struggente filippina, la saga di Alice Guo, di una figlia dell’amore di un piccolo villaggio di allevatore di maiali e della cameriera filippina, che riesce a far crescere la sua azienda, a comprarsi una grossa macchina di lusso, a costruirsi una villa con piscina fino a diventare la sindaca di una cittadina filippina Bamban vicino Tarlac, provincia di origine della famiglia Aquino.
Ma la saga di Alice Guo finisce sotto la lente del Senato Filippino, ed è legata alle truffe online, al riciclaggio di denaro sporco cinese, fino a diventare una cinese immigrata illegalmente o una spia. Perché nessuno a Tarlac conosce questa donna di 38 anni e pochi sanno come sia potuta diventare sindaco di questa cittadina di 79mila abitanti a giugno 2022 pur essendosi registrata alle liste elettorali solo nel 2021.
La ragione dell’inchiesta del senato filippino è che lei risulta legata direttamente a due imprese cinesi di gioco d’azzardo online, Hongsheng Gaming Technology Incorporated e Zun Yuan Technology Incorporated che subirono le attenzioni della polizia filippina a febbraio 2023 e marzo 2024 per accuse di traffico umano e gravi detenzioni illegali. Poi furono ritrovati in quelle strutture a Bamban casinò online dell’operatore POGO che si rivolge per lo più a cittadini cinesi. Furono salvati dalla detenzione e schiavitù 700 lavoratori tra cui 202 cinesi e 73 di altre nazionalità che operavano secondo caratteristiche di altri centri ritrovati in Cambogia e Myanmar.
Le audizioni al senato filippino sono state piene di menzogne e di non ricordo secondo cui è nata in casa, non è mai andata a scuola e il suo certificato di nascita è stato registrato solo quando aveva 17 anni. Ha detto di non ricordare chi fosse la madre e ricordava solo un suo insegnante. Sebbene abbia detto che il padre fosse filippino, poi si vede dai dati fiscali che era un cinese.
Dice di non avere amici né compagni di gioco e di essere poi stata coinvolta nell’azienda che aveva 20 anni comprando mais per fare il mangime degli animali. Un senatore filippino dice che è difficile credere al sindaco di Bamban quando le sue risposte sono sempre non so o non ricordo, e che non ricorda persino dove viveva.
Le preoccupazioni sono grandi quando si pensa che due amministratori della compagnia di Alice Guo Baofu Land Development, dove operavano le ditte del POGO, sono cittadini cinesi.
Il primo è Zhang Ruijin già condannato a Singapore per riciclaggio di denaro sporco, mentre il secondo è Lin Baoying che ha passaporto dominicano ed è sotto processo a Singapore.
Nell’impresa di Alice Guo ci sono una filippina ed un cinese di passaporto cipriota, Zhiyang Huang.
Zhang e Lin sono implicati nello scandalo di riciclaggio di Singapore dello scorso Agosto, di cui parliamo in un articolo dedicato, del valore di 3 miliardi di dollari complessivi tra conti bancari, proprietà, auto e gioielli. E’ un caso enorme in cui le autorità di Singapore si meravigliano ancora di come abbiano potuto muovere così tanti soldi senza dare sospetti. Tutti i sospettati provengono da una provincia cinese.
Alice Guo ha detto di non sapere nulla delle attività di questi suoi partner, di aver venduto l’elicottero e di non essere protettrice di queste attività di POGO che il presidente Marcos nel suo ultimo messaggio alla nazione ha messo fuori legge.
Le indagini del senato sono continuate e con essa le pressioni su Alice Guo che ad un certo punto non si è presentata in senato ed ha rischiato il mandato di arresto, dopo che un senatore si domandò se fosse davvero nata nelle Filippine e se non fosse una qualche forma operatrice di interessi cinesi.
La senatrice Hontiveros nel mettere in moto la procedura del mandato di arresto per oltraggio al sentato filippino ha detto che la donna potrebbe benissimo essere nata in Cina ed essere una operatrice di interessi cinesi.
L’agenzia NBI ha trovato che le sue impronte digitali coincidevano con quelle di una ragazza cinese entrata nelle Filippine nei suoi vent’anni.
Ultimamente Alice Guo è stata fatta decadere dalla carica di sindaco dopo le altre audizioni al senato Filippino.
Come è stato possibile che una sconosciuta cittadina di cui non ci sono tracce legali sia potuta diventare sindaco ed acquistare uno status politico senza appoggi?
Da tipica storia struggente filippina la saga di Alice Guo la si comprende nell’ambito di due fatti grossi delle Filippine che sono interconnessi.
Il primo fatto è la maggiore assertività cinese in mare e la decisione di Marcos di invertire la direzione della politica estera fatta di Duterte cercando di evitare la guerra con la Cina. Sapere che possono entrare spie cinesi in questo modo semplice ha fatto accapponare la pelle a più di una persona.
Il secondo fatto è che l’alleanza Duterte Marcos è definitivamente rotta e si comincia ad indagare sulle politiche introdotte da Duterte come quella di permettere l’entrata dei POGO nelle Filippine. E’ di questi giorni l’inchiesta della Camera dei Deputati sul portavoce di Duterte, Harry Roque e sui suoi legami con i POGO.
Con lo sviluppo delle indagini si presenta un altro inquietante sviluppo ed è legato al portavoce e membro del governo di Duterte, Harry Roque, che sarebbe il responsabile legale di un centro POGO sotto inchiesta.
A completamento proponiamo un articolo di Sam Beltran sulla Saga di Alice Guo che ha messo in luce le falle del sistema filippino fino al sistema elettorale.
La saga di Alice Guo e le falle delle agenzie filippine e del sistema elettorale
L’allontanamento del sindaco filippino Alice Guo, accusata di avere legami con le operazioni di gioco offshore illegali e di essere una spia cinese, ha causato l’indagine sulle possibili falle nel sistema elettorale del paese per chi è negli uffici pubblici.
Gli osservatori dicono che il caso mette in luce il decadimento istituzionale tra le preoccupazioni di potenziali influenze maligne di attori esterni che mirano a sfruttare certe falle.
L’avvocato di Alice Guo, Stephen David, ha detto mercoledì che pensavano di opporsi al licenziamento fatto dall’agenzia Ombudsman, che indaga i rappresentanti accusati di reati, che ha riconosciuto la donna colpevole di “grave cattiva condotta” per i legami con il gioco d’azzardo online che era stato perquisito nella sua cittadina.
Indagini precedenti indagini hanno rivelato che Guo era la proprietaria della proprietà che la Hongsheng Gaming Technology – poi ribattezzata Zun Yuan – aveva in affitto e che nel 2021 aveva ottenuto una lettera di non opposizione dal consiglio comunale, parte dei requisiti necessari all’azienda per stabilire le operazioni.
Le autorità che hanno fatto irruzione nel 2023 nel complesso del comune di Bamban, nella provincia filippina settentrionale di Tarlac, hanno scoperto prove di truffe e traffico di esseri umani.
Aletheia Valenciano, politologa dell’Università delle Filippine, ha affermato che la campagna elettorale di Guo e l’eventuale vittoria alle elezioni del 2022 per diventare sindaco “non hanno operato nel vuoto”.
Alice Guo, che si è registrata per votare a Bamban solo nel 2021, ha anche dovuto affrontare domande sulla sua cittadinanza dopo che è stato rivelato che il suo certificato di nascita è stato registrato solo nel 2013. Nonostante non sia stata in grado di rispondere alle domande dei legislatori sui suoi primi anni di vita, ha insistito sul fatto di essere nata e cresciuta nelle Filippine e di essere “figlia dell’amore” del padre, cittadino cinese, con una donna filippina.
Le sue impronte digitali hanno però rivelato di essere quelle di Guo Hua Ping entrata nelle Filippine dalla Cina con la famiglia nel 2003 con un visto residente speciale di investitore.
Secondo molti osservatori la circostanze attorno alla capacità di Alice Guo di correre e vincere le elezioni a sindaco nonostante i dubbi mettono in luce le debolezze nei processi di valutazione dei candidati ad una carica pubblica.
“Ci sono condizioni facilitanti che lo hanno reso possibile sia a livello locale che nazionale. E’ un caso da studiare bene per rintracciare e prevenire casi analoghi” ha detto Valenciano.
Sherwin Ona, ricercatore dell’istituto della Sicurezza e Difesa Nazionale di Taiwan sostiene che individui come Guo “si avvantaggiavano dal fatto che i nostri sistemi sono isolati e le nostre agenzie non condividono di solito dati.”
Valenciano si è detta d’accordo ed ha aggiunto che le agenzie filippine che presiedono all’entrata di stranieri come anche le forze di polizia necessitano di migliore coordinazione e scambio di informazioni. La docente aggiunge che per comprendere la profondità del problema, l’amministrazione di Marcos Figlio deve indagare il ruolo delle precedenti amministrazioni, quando fiorivano le imprese del gioco d’azzardo, nel permettere l’accadere di questi casi.
L’analista della sicurezza della Rajaratman School di Singapore, Vincenty Kyle Parada, dice che questo caso mette in luce “una dimostrazione molto pubblica del decadimento delle istituzioni” che non sarebbe solo l’errore di un ufficio o di una singola agenzia.
“E’ più difficile ammettere che Alice Guo, chiunque essa sia, sia il prodotto di un fallimento di un sistema intero”.
Segni di una influenza diabolica?
Gli analisti hanno anche segnalato la possibilità di un’influenza diabolica da parte di agenti esterni in seguito alle recenti segnalazioni di un’impennata di documenti d’identità falsificati rilasciati a stranieri.
I funzionari hanno rivelato in un’audizione al Senato il 5 agosto che più di 1.500 certificati di nascita falsi sono stati rilasciati a stranieri dal 2016 al 2023 nella città di Santa Cruz, nella provincia di Davao del Sur. L’ostetrica unica a firmare i documenti è risultata inesistente.
Le autorità hanno anche iniziato a indagare sulle accuse di un giornalista straniero di Manila, in precedenza corrispondente da Washington DC per il quotidiano Wenhui Daily di Shanghai, di lavorare come agente cinese.
Ona ha dichiarato di ritenere che il caso di Guo non sia isolato e che sia “parte di un elaborato sforzo di influenza diabolica per minare le istituzioni e corrompere i nostri funzionari pubblici” il quale ha aggiunto:
“Insieme alle presunte connessioni con POGO e l’esistenza riportata di una rete spionistica, questo canovaccio è una caratteristica comune del fronte unico e delle operazioni di spionaggio” ha detto Sherwin Ona.
Parada ha detto che alcune zone delle Filippine settentrionali hanno sempre goduto di un buon afflusso di immigrati cinesi e il caso di Guo ha evidenziato “una chiara mancanza di diligenza, sicurezza o integrità morale da parte delle varie agenzie governative coinvolte nel processo di immigrazione”.
“Il vero problema è che il governo ha potenzialmente esposto il Paese alla sorveglianza e all’interferenza straniera per mancanza di sorveglianza, in un momento in cui i Paesi di tutto il mondo si trovano ad affrontare nuove ed emergenti sfide alla sicurezza grazie al boom dell’informazione”, ha affermato.
Gli osservatori sostengono che la decisione di rimuovere Alice Guo dall’incarico è il primo passo importante, ma è sintomatica di problemi più ampi nei sistemi nazionali.
“Ci sono ancora legami con le organizzazioni criminali cinesi da considerare, riciclaggio di denaro, violazioni della legge elettorale. Il governo deve seguire ogni linea di indagine possibile per capire come sia potuto accadere e come evitare che si ripeta in futuro”, ha detto Parada.
Valenciano ha affermato che la rimozione di Guo dalla sua posizione ha segnalato ai filippini e al mondo che Manila è seriamente intenzionata ad affrontare la questione.
Sherwin Ona ritiene che la trasformazione digitale dei sistemi di anagrafe e di immigrazione delle Filippine sia fondamentale per arginare potenziali operazioni maligne.
“La piena attuazione della legge sulla Carta di identità nazionale è un’altra arma nel nostro arsenale legale, perché questa legge richiede l’integrazione dei processi e dei sistemi governativi“.
Sam Beltran, SCMP