Erano le prime ore del mattino quando squillò il telefonino di U Nay Win Tun nell’oscurità di casa sua nella cittadina di Kani nella regione di Sagaing.
Lo chiamava un conoscente del villaggio di Thabyay Aye ad un centinaio di chilometri a sud nella cittadina di Yinmabin, un altro posto delle aride pianure di Sagaing.
La sua voce diceva che era nel panico; due ore prima un centinaio di soldati e poliziotti erano arrivati ad arrestare Ashin Thaw Pa Ka, un monaco riverito che era emerso come un capo della resistenza al golpe nell’area.
Scoppiò uno scontro a fuoco e quattro persone erano state arrestate, e la sicurezza li offriva in cambio del monaco. Ma la gente di Thabyay Aye si rifiutò il baratto sperando di tenere fermi lì i militari fino all’arrivo di rinforzi.
Nay Win non ebbe alcuna esitazione e si mise in spalla il suo fucile da caccia artigianale a colpo singolo comune nell’area, mise nel suo sacco due bombe a mano acquistate da poco da un gruppo armato e saltò sulla motocicletta.
Mentre il sole si alzava alla sua sinistra sul fiume Chindwin e si avvicinava a Thabyay Aye, Nay win vedeva tante persone armate come lui di YinMabin e Kani da Monywa e Pale dell’area di Sagaing che andavano nella stessa direzione. Disse che appena arrivò c’erano varie migliaia di combattenti vicino a Thabyay Aye.
Iniziò una battaglia di intensa in cui la polizia e soldati opponevano una dura resistenza nonostante i combattenti fossero lì in massa. Alla fine il numero ebbe il sopravvento, e la polizia dovette ritirarsi. I testimoni e combattenti civili hanno detto che almeno una dozzina di poliziotti e soldati erano stati uccisi senza perdita di vite per i civili. FM non è riuscita a confermare la cifra…
Una rivolta di base
Quella battaglia vittoriosa di Thayyay Aye ha avuto un grande impatto sul morale degli abitanti, armati di soli fucili da caccia, ed il Tatmadaw da allora non è tornato al villaggio, mentre il monaco resta ancora libero.
Sebbene si stessero formando forze di difesa del villaggio già un mese prima, quando la giunta smise di usare cannoni ad acqua usando invece proiettili veri contro i manifestanti, Thabyay Aye fu il primo grosso scontro con le forze di sicurezza.
Nello stesso periodo i manifestanti iniziarono a battersi più a nord a Kalay e Tamu, scambiando le loro bandiere con fucili da caccia ed altre armi improvvisate.
Da allora il conflitto tra forze di sicurezza e milizie civili è cresciuto e si è diffuso nella regione di Sagaing ed altre parti del paese come Mandalay e Magway e negli stati Chin e Kayak.
E’ in gran parte una ribellione di base e dal basso in cui gli abitanti dei villaggi spontaneamente si sono sollevati con tutte le armi a loro disposizione.
Attorno a Yinmabin il monaco Thaw Pa Ka è stato fondamentale nel creare le forze di difesa del villaggio ed insieme ad altri capi comunità ha iniziato i corsi di base di combattimento che si fanno con le sole armi a disposizione, i fucili da caccia a colpo unico.
Più a nord Nay Win Tun aveva aiutato ad istituire le forze di difesa del villaggio sia a Kani che Yinmabin insieme alla riva occidentale del Chindwin di fronte a Monywa. Come Thaw Pa Ka era giunto alla conclusione che la situazione richiedeva qualcosa di più delle proteste pacifiche.
“Lo capii il giorno del golpe che era necessaria una rivoluzione armata, ed iniziai ad acquistare più armi possibile” dice Nay Win Tun, il quale non è un insorto indurito dalla guerra, ma un padre di due bambini che ama sorridere e ride spesso.
Ha lavorato per decenni come mercante di legname e di animali che si alzava la mattina presto per accudire al suo gregge e la sua voce ha un ricco accento anyar di chi vive nel Myanmar settentrionale.
Nay Win Tun usò per la prima volta le armi da giovane col padre ufficiale di polizia che con gli amici insegnava al giovane a sparare con la pistola e le vecchie carabine. Ma l’uomo ora insiste che la maggior parte di quello che sa l’ha acquisito di recente, dopo il golpe.
Dopo lo scontro armato a Thabyay Aye, tutti i capi locali come Nay Win Tun hanno capito che la loro forza sta nei numeri. Visto il loro armamento limitato era importante lavorare insieme. Così formarono un’alleanza armata, Forza dei villaggi uniti, che mette insieme la forza di 80 villaggi delle cittadine di Yinmabin, Pale, Kani and Mingin.
Allo stesso tempo però sapevano che dovevano restare agili e che il raduno di molti per lunghi periodi li rendeva un facile bersaglio. Nominarono perciò un capo per ogni villaggio ed i membri si organizzarono in cellule di dieci persone. I villaggi più grandi avevano più cellule mentre i piccoli solo alcune.
“E’ difficile per le forze di sicurezza reprimerci con questa nostra dispersione. Restando in piccoli gruppi è più facile addestrare le reclute senza dare all’occhio. Allo stesso tempo è come una rete grande, siamo tutti connessi. Se attaccano un villaggio le forze degli altri villaggi possono giungere velocemente ed accerchiarli.” dice Nay Win Tun che aggiunge come il grande problema è avere armi migliori.
A poca distanza da Kani, la capitale del Sagaing Monywa ospita il comando nordoccidentale del Tatmadaw che ha decine di battaglioni di fanteria a disposizione, artiglieria, elicotteri e droni per seguire le forze civili. Non è affatto una lotta tra eguali.
Secondo Nay Win Tun, il solo numero di persone che si sono unite alle forze di difesa civile significa che si ha l’opportunità di colpire duramente il Tatmadaw.
“Se ognuno di noi avesse le stesse armi loro, avremmo il distretto di Moniwa e vinceremmo la rivoluzione”
Alla ricerca del sostegno
Per migliorare la loro potenza di fuoco le forze di difesa locali guardano al governo parallelo NUG e alle forze armate etniche.
Mentre le forze di difesa si sono formate in modo organico, loro hanno ricevuto l’approvazione del NUG, che si formò a metà aprile a partire dal CRPH dei parlamentari eletti. Sebbene la maggioranza dei parlamentari provenga dal NLD, essi hanno abbandonato l’impegno di lungo corso alla non violenza.
Il 5 maggio oltre un mese dopo dagli scontri a Thabyay Aye, NUG annunciò la creazione di una forza di Difesa Popolare come un esercito di resistenza nazionale ed invitò le forze di difesa dei villaggi ad aderire. Molti hanno dato l’adesione al NUG ridefinendosi come braccio locale delle forze di difesa popolare, PDF, sebbene non esistano ancora prove di un sistema di comando e controllo centralizzato.
Il NUG ha detto che il PDF sarà poi integrato all’interno di un esercito “federale” insieme agli eserciti etnici con cui nel frattempo si coordinano informalmente.
Il parlamentare U Myint Htwe, eletto nella regione Sagaing alle ultime elezioni, è uno dei tanti che hanno un ruolo nel connettere le nuove forze di difesa al NUG e ai gruppi armati etnici.
Myint Htwe ha detto che insieme ad altri parlamentari danno informazioni giornaliere sulla situazione locale al ministro della difesa del NUG, U Yee Mon, poeta ed ex-prigioniero politico.
“Paro anche con i gruppi etnici armati sul come sostenere le forze di difesa nell’addestramento armato”
Ma ha ammesso che molti gruppi di resistenza armata apparsi nel cuore della regione Bamar hanno difficoltà ad accedere ad addestramento e armi migliori.
“Poiché siamo lontani dalle organizzazioni armate etniche, abbiamo solo i fucili da caccia. Ed anche ad avere i soldi necessari è difficile comprare armi leggere come le pistole”
Anche così questi gruppi Bamar hanno finora ricevuto più aiuto dai gruppi etnici dello stesso NUG.
Ko Aung Kyaw è un membro di rilievo del Comitato di Monywa dello sciopero generale e dice che un gruppo locale PDF ha mandato un centinaio di giovani ad addestrarsi lungo la frontiera con i gruppi etnici armati ed altri lo hanno fatto indipendentemente. Alcuni sono già tornati ed addestrano a loro volta gli altri combattenti locali. Spera che nel futuro il NUG si farà sentire.
“Ci sono davvero molte sfide ma abbiamo parlato col ministro Yee Mon sul bisogno di armi e di altro sostegno. Lui ci ha detto che il NUG ha progetti per sostenerci” ha detto Ko Aung Kyaw senza specificare, per questioni di sicurezza, quali potessero essere i progetti.
Mentre in attesa di armi e addestramento le forze della difesa civile di Sagaing continuano a colpire il Tatmadaw con perdite umane per entrambi.
Il 5 maggio gli abitanti armati dei loro fucili da caccia hanno fatto un’imboscata a tre imbarcazioni dei militari che risalivano il Chindwin.
Gli abitanti hanno atteso le imbarcazioni hanno atteso le imbarcazioni su entrambe le sponde del fiume vicino al villaggio Kin prima di aprire il fuoco costringendo due imbarcazioni a fuggire e la terza ad abbandonare l’imbarcazione in mezzo al fiume.
Secondo chi ha partecipato all’attacco, dieci soldati tra cui il comandante maggiore Thant Sin Myint sono stati uccisi, mentre sarebbero morti sei degli attaccanti armati di fucili da caccia. Gli abitanti poi si sono impossessati degli esplosivi presenti sul battello dei militari abbandonato.
Il Tatmadaw ha atteso sei giorni per rispondere. L’11 di maggio discesero le truppe sul villaggio Thamin Chan a dieci chilometri da Kin, tra il fiume e la strada Monywa-Kalaywa, dove credevano che vivessero i capi che fecero l’imboscata. La gran parte degli uomini in salute scappò nella giungla ma i soldati arrestarono 30 persone e fissarono una base nel villaggio.
Il giorno dopo i soldati entrarono a Zee Bin Dwin sulla Monywa-Kalaywa per trovare altri partecipanti all’attacco. Gli abitanti hanno detto che i soldati sparavano indiscriminatamente, rubavano soldi uccidendo il bestiame. 40 persone sono state arrestate tra cui alcune donne.
“Trattavano tutti come nemici. Dovevamo scappare il più velocemente possibile prima che arrivavano” ha detto un cittadino di Zee Bin Dwin.
Il 22 maggio il rinominato PDF di Kani attaccò un convoglio del Tatmadaw costringendolo alla ritirata con perdite da entrambe le parti. Tre giorni dopo un rapporto ha detto che un gruppo sconosciuto ha attaccato un battello del Tatmadaw che risaliva il fiume per rafforzare la guarnigione locale, mentre il PDF di Kani attaccava le truppe che andavano a Kani sulla strada.
Il costo della vittoria
A cento chilometri a nord di Monywa, sulla strada panoramica verso Kalaywa, c’è un gruppo di villaggi, Seh Ywar Chaung, che significa l’Angolo dei dieci villaggi, anche se ci sono 14 villaggi nell’area di Seh Ywar Chaung. Questi villaggi sono vicini al remoto ed aspro Parco Nazionale di Alaungdaw Kathapa.
Come nelle altre aree di Sagaing, gli abitanti hanno velocemente formato una forza di difesa quando i militari cominciarono la repressione dei manifestanti pacifici.
Il 17 aprile fu detto loro che un convogli di veicoli militari giungeva verso di loro attraverso le montagne. Mentre circa 3000 abitanti fuggirono nella vicina foresta altri si prepararono a fare l’imboscata.
“Tre camion militari venivano da Mingin nel pomeriggio. Avevamo preso posizione da entrambi i lati della strada ed aprimmo il fuoco sul primo camion” dice U Hla Zaw Moe di Htantabin.
Lui ed altri combattenti hanno detto che erano 2000 a partecipare all’attacco, due terzi dei quali armati dei fucili da caccia ed altri con frecce e fionde. Dicono di aver ucciso 30 soldati e di aver distrutto un camion, mentre solo uno di loro è morto.
Verso le 7,30 della sera gli abitanti si erano ritirati nella foresta mentre il convoglio del Tatmadaw creava una postazione lì attorno, ricorda Hla Zaw Moe.
Il giorno successivo, benché stanchi dello scontro del giorno prima, attaccarono di nuovo il convoglio. Ma pochi minuti prima di lanciare l’offensiva giunsero altri quattro camion di soldati da Mingin. Dopo tre ore di scontri in cui i militari utilizzarono mortai e lanciagranate, le forze di difesa civile furono costretti a ritirarsi.
Nei due giorni di combattimenti erano morti tre abitanti e una quarantina di militari, secondo le forze di difesa civile. FM non è riuscita a confermare questi dati e il Tatmadaw non ha ammesso pubblicamente l’attacco.
Tra gli abitanti morti c’è il trentenne Ko Aung Zaw Oo. Il giorno prima degli attacchi a Seh Ywar Chaung, il 16 aprile, fu coinvolto in un altro attacco al Tatmadaw nel villaggio di Yar Gyi.
Aung Zaw Oo fu ferito e arrestato dai soldati il 17 aprile. Tre giorni dopo il suo corpo fu ritrovato nella foresta con ferite di pugnali. Lascia moglie e due figli piccoli.
“Mi disse che andava a combattere a Yar Gyi e che se sopravviveva sarebbe ritornato” dice la moglie Nwe Kyi. “Chiamò il giorno dopo nel pomeriggio prima degli scontri a Seh Ywar Chaung e disse che era preoccupato per me e i bambini. Quella è l’ultima volta che gli ho parlato”.
Nwe Kyi ha parlato con FM ad una cerimonia in onore dei combattenti caduti, organizzata da Ma Cherry del Comitato dello Sciopero Generale di Monywa. Era prevista una donazione per coloro che erano stati costretti a fuggire dalle case a causa degli scontri. Cherry, un militante ricercato dalla giunta, ha tenuto la mano di Nwe Kyi per tutta la cerimonia a consolarla mentre la vedova tratteneva a forza le lacrime.
“Voleva costruire una casa di legno per noi” dice la vedova. “Aveva già messo le fondamenta ma poiché la situazione economica non era buona, spendevamo tutto per mangiare”.
Un’altra vittima dei combattimenti di Seh Ywar Chaung era il giovane Ko Aung Myo Oo che ha lasciato una moglie della stessa sua età incinta di sette mesi con una figlia di sei anni.
“Non parlava mai di quello che faceva” ha detto la moglie. “Non ho detto neanche a nostra figlia che è morto. Pensa che suo padre sia andato da qualche parte”