Lo scontro finale secondo il PDRC di Suthep

Siamo allo “scontro finale”, alla “battaglia finale” secondo il PDRC di Suthep.
Dopo la decadenza del premier Yingluck e della sua incriminazione dalla NACC per non aver fatto nulla contro la corruzione legata al progetto del riso, il PDRC annuncia la sua battaglia finale per liberare totalmente la Thailandia delle vestigia di Thaksin e per formare un governo del popolo ad interim.

scontro finale

Nel frattempo mentre il PDRC, attraverso il famigerato monaco Buddha Issara, assedia con migliaia di persone il centro del controllo operativo CAPO dove si scontra con la polizia, lancia un attacco contro cinque stazioni televisive per “chiedere” loro di non trasmettere notizie del governo, ma solo quello che il movimento del PDRC vorrà.
In precedenza un giornalista tedesco, Nick Nostitz, che vive in Thailandia, molto stimato, che già in passato fu oggetto di attacco fisico dalle guardie del PDRC, è stato oggetto di tentativo di sequestro fisico.
Da Kaosod Inglese:
Nick Nostitz si trovava a documentare presso la corte costituzionale la lettura della sentenza insieme ad altri giornalisti. Un gruppo di quattro militanti del PDRC ha tentato con la forza di portarlo nel campo occupato dai militanti guidati da Buddha Issara.
Il gruppo gli chiede se lui sia Nick dicendo che lo vogliono portare a Luang Phu, un riferimento al monaco buddista Luang Phu Buddha Issara che organizza le manifestazioni attorno a Chaeng Wattana. Quando Nostitz si rifuta e prova ad allontanarsi gli uomini lo attaccano e tentano di portarlo via allarmando poliziotti, soldati e giornalisti lì presenti. Alle sue grida di aiuto alcuni poliziotti lo hanno scortato all’interno del palazzo.
Dice Nick: “Sono venuti direttamente a me. Alcuni devono sicuramente ricordarsi di me. Sembrava pianificato”.
Il giornalista era stato attaccato dai manifestanti del PDRC il 25 novembre sulla Ratchadamnoen Avenue dopo che dal palco un parlamentare del partito democratico urlò che bisognava espellere Nostitz dal sito della protesta perché era un giornalista delle magliette rosse, cosa negata dal giornalista.
Nostitz dice di aver lottato duramente per non essere portato via poiché sa bene ciò che è accaduto agli individui di questo Buddha Issara, con vari poliziotti e cittadini trattenuti e torturati dai suoi militanti. “Non riesco ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere. Era terrificante”.

Lo scontro finale quindi comincia bene. E prosegue con l’intimidazione contro i media. Sempre da Kaosod Inglese che chiama il PDRC col nome thailandese: Comitato del Popolo per la democrazia assoluta con il Re come capo di Stato.

Migliaia di manifestanti antigovernativi lanciano l’assedio a quasi tutte le TV di stato chiedendo loro di non trasmettere qualunque copertura a favore del governo.
L’operazione è parte dello Scontro finale indetto dal capo del PDRC Suthep. L’obiettivo del gruppo è di rovesciare il governo di Niwatthamrong Boonsongphaisarn, succeduto a Yingluck dopo la sua rimozione dall’incarico….
Sebbene la sentenza sia una vittoria per il PDRC che fa campagna per cacciare Yingluck dal novembre scorso, Suthep ha detto che la crociata antigovernativa non è ancora finita. Durerà finché non saranno rimossi tutti i membri del governo e non sarà nominato un consiglio del popolo di non eletti che avrà il compito di fare delle riforme non meglio specificate.
Ha anche espresso la sua opposizione alle prossime elezioni del 20 luglio che lui non permetterà che avvengano prima del completamento delle riforme.
Lo scontro finale è iniziato alle 9,09 dal lumpini park con manifestazioni che si sono dirette in varie direzioni verso le stazioni televisive 3,5,7,9. Secondo Suthep queste agenzie dei media sono “i portavoce” del governo e devono essere “convinte” a non trasmettere più notizie a favore del governo. “Non devono trasmettere più notizie per conto dei tiranni poiché distorce la verità” ha detto aggiungendo che chiederà la cooperazione di queste stazioni per trasmettere il suo discorso una volta che si ottiene la “vittoria”.
Dal piano è restato fuori ThaiPBS che i manifestanti vedono come vicino alle proprie posizioni.
I manifestanti si accamperanno attorno alle stazioni per assicurarsi che non devino dalle notizie approvate dal PDRC.
Suthep ha comunque detto che i manifestanti non entreranno con la forza nelle strutture dei media ed ha insistito che l’assedio non deve essere considerato come un tentativo di intimidire i media.

La realtà è che l’aggressione a Nostitz, l’assedio posto ai media, la sempre più frequente applicazione della legge di lesa maestà fanno capire che tipo di società si prefigura se il PDRC dovesse raggiungere il proprio scopo.
Al momento Suthep si affida al presidente del Senato, Surachai Liangboonlertchai, e alla corte suprema per portare avanti i propri obiettivi, chiedendo loro che a breve si nomini un governo ad interim ed un’assemblea legislativa per cominciare a portare avanti le riforme prima che si possano tenere elezioni. Dal BangkokPost si legge:
“Suthep non ha perso tempo nel dire a Surachai che dovrebbe considerare di nominare un nuovo primo ministro da Lunedì. Senato e Corte suprema sono, secondo Suthep, le due colonne restanti di autorità. Se queste figure non dovessero rispondere a questa richiesta, sarebbe il PDRC a fare questo lavoro, ha detto Suthep dal palco posto fuori del Palazzo del Governo senza aggiungere altro.
Suthep ha chiarito nel passato che avrebbe assunto poteri dittatoriali pr conto del popolo. Il che include la sottomissione di un premier scelto a sua Maesta e chiedere la sua approvazione.
Surachai è un senatore nominato diventato presidente dopo aver sconfitto un eletto del Puea Thai. Il PDRC considera Surachai vicino alle proprie posizioni ed invocherebbe l’articolo 7 della costituzione… In questo articolo si dice che ogni volta che si possa applicare una clausola ad una dta situazione si deve decidere in accordo con la pratica costituzionale nel regime democratico del governo con il Re come Capo di Stato.
Comunque secondo molti esperti questa clausola non sarebbe applicabile nel caso attuale.”
Il piano complessivo è generare un vuoto di potere che giustifichi una nomina di un loro primo ministro. Cosa succederà nei prossimi giorni con la discesa in campo delle magliette rosse?

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