Il programma di riforma politica progressista portato avanti dal movimento thai richiede un senato thailandese eletto, oppure nessun senato
Cambiare l’attuale senato thailandese che ha meno di due anni è diventata la domanda centrale delle manifestazioni di strada del 2020-21. Perché?
Da quando fu creato nel maggio 2019, il senato con i suoi poteri multipli ha rappresentato un guardiano legislativo efficace per il governo ultrarealita e dominato dai militari del premier Prayuth Chanocha. Un ruolo rivisto così tante volte nella politica thai. Con le dodici legislature bicamerali thailandesi della sua storia questo senato è l’ottavo senato ad essere completamente nominato.
I senati thailandesi di nominati hanno sempre protetto il potere in essere dalla legislazione progressista approvata dalla Camera Bassa dando anche posti di potere ai lealisti.
Questo è una cosa lontanissima dalla Costituzione popolare del 1997 che creò un senato completamente eletto alle elezioni. Ma il golpe del 2006 lo modificò in un corpo mezzo eletto. Cementando il semi-autocratico status quo, il golpe del 2014 portò ad un senato interamente nominato dalla giunta militare, un terzo dei quali è necessario per i cambiamenti costituzionali.
Il senato nominato dopo le elezioni generali del 2019 ha 250 senatori selezionati da un comitato creato dalla giunta del 2014-2019 e presieduto dal vice capo della giunta generale Prawit Wongsuwan. 15 dei senatori provengono dal governo della giunta militare, mentre 106 sono ufficiali militari e di polizia in servizio attivo o in pensione.
Il senato fa il facile lavoro per i rappresentanti fedeli della sicurezza che usando la legislazione sono a guardia degli interessi conservatori, mentre ostacolano la legislazione progressista nella camera bassa ed assicurano l’approvazione delle leggi sostenute dal governo tra le quali le costose leggi finanziarie della difesa.
Il presidente del Senato Pornpetch Witchitcholchai era stato già presidente dell’Assemblea Legislativa Nazionale della giunta. Il primo vicepresidente generale Singsuek Singprai è compagno di classe della scuola militare di Prayuth. Un’altra indicazione del dominio nominale del senato è che 17 del 29 comitati dei senatori sono presieduti da ufficiali militari.
Poiché la Costituzione del 2017 permette ai Senatori, unitamente alla Camera Bassa, di selezionare il primo ministro nel primo mandato di cinque anni del senato, i Senatori potrebbero essere strumentali a garantire altri quattro anni al governo di coalizione guidato dal partito dei militari del Papang Pracharat quando il suo mandato si esaurisce nel 2023, permettendo di restare al potere fino al 2027.
Il fatto che il mandato della Camera Bassa duri quattro anni mentre quello del senato duri cinque anni permette costituzionalmente al senato solo di nominare il primo ministro dopo una dissoluzione o dopo la scadenza costituzionale della Camera Bassa. Resta ancora del tempo per cambiare la costituzione del 2017 per permettere al senato di restare composto di nominati.
Dopo tutti il Palang Pracharat gode di una maggioranza nella camera bassa e la maggioranza dei senatori voterebbero per estendere i loro posteri.
I compiti del Senato attraverso i suoi 29 comitati è di mettere sotto la lente d’ingrandimento la legislazione, approvare le leggi finanziare annuali e considerare gli emendamenti costituzionali.
Sebbene il senato non possa rigettare le leggi prodotte dalla Camera Bassa, può essere in disaccordo e può ritardare la loro approvazione. Il potere del Senato si riflette attraverso la sua autorità di sostegno su specifiche agenzie di monitoraggio dello stato.
Qualunque giudice di corte costituzionale, commissario elettorale, Ombudsman, commissario della Anticorruzione o nominato della Commissione dei diritti umani deve avere l’approvazione di almeno 125 senatori per essere nominato. Il senato nominato dalla giunta non nominerà in queste posizioni dei riformatori democratici.
Altri poteri del senato includono l’autorità a monitorare, raccomandare e accelerare le riforme nazionali come raffigurate nella Strategia Nazionale di 21 anni. I futuri ministri e governi sono obbligati a seguire i piani della Strategia per non incorrere nella messa sotto accusa e potenzialmente la obbligatoria dissoluzione.
E’ compito del Senato presiedere alla strategia come anche penalizzare ministri o governi che non seguono la strategia.
Dall’agosto 2020 i manifestanti thai hanno chiesto emendamenti alla costituzione compreso l’indebolimento del senato. Un emendamento proposto da iLaw che indebolirebbe il senato è stato rigettato grazie in parte al mandato della costituzione del 2017 che almeno un terzo dei senatori approvi gli emendamenti: pochi senatori sono favorevoli all’indebolimento dei suoi poteri.
A novembre 2020, la coalizione di governo e l’opposizione si accordarono per aggiungere un comitato di stesura costituzionale al processo emendante. Ma la coalizione di governo e il senato allora decisero di dare il compito alla corte costituzionale di decidere sulla legalità stessa dell’emendamento costituzionale.
Poiché i giudici sono stati nominati tutti dalla giunta militare NCPO e non si conoscono giudici che sostengano emendamenti progressisti, ogni revisione giuridica che porti alla riforma sembrano fortemente improbabili.
Anche se l’Alta Corte lasciasse la porta appena aperta alla riforma, i conservatori del parlamento potrebbero ritardare le azioni verso un comitato di stesura costituzionali con impedimenti giuridici e legislativi per mesi o per anni.
Data la natura autocratica del Senato Thailandese, alcune organizzazioni progressiste cercano di porre fine del tutto al Senato. Un gruppo della società civile, Costitution Lab, sostiene una legislatura unicamerale vedendo il senato come inefficace se non per impedire che maggioranze parlamentari elette facciano il loro lavoro.
Vede il senato thailandese come autocratico dal momento che il 40% dei suoi componenti hanno un retroterra militare o di polizia.
Viste le opzioni estremamente limitate a disposizione, tutti i cambiamenti verso un senato eletto più democratico appaiono persi nel lungo oscuro tunnel senza alcuna speranza a portata di mano.
Le proteste prolungate che chiedono la riforma del senato thailandese possono almeno mantenere viva la questione.
Paul Chambers, Fulcrum.sg