Alla ripresa delle audizione del senato filippino sugli omicidi extragiudiziali, la senatrice De Lima che presiede la commissione ha presentato un testimone Edgar Matabato che ha dichiarato di essere un sicario delle squadre della morte di Davao.
Motabato, già membro delle CAFGU, le unità paramilitari di difesa, spesso incaricate dei lavori sporchi dei militari filippini, passa poi ai Lambada Boys, le squadre della morte di Davao.
Motabato si era presentato alla Commissione dei Diritti Umani nel 2014, quando il rapporto su Davao era stato già chiuso rimanendo però sotto il programma di protezione statale.
Con l’arrivo di Duterte alla presidenza decide di abbandonare il programma di protezione per paura di essere ucciso.
Il senato filippino, dopo una grande bagarre e le voci dubitative dei sostenitori di Duterte, ha deciso di non accordargli uno status di protezione perché non esisterebbe un protocollo del genere per il senato. L’uomo si è perciò ritirato dall’audizione.
Oltre alle cose dette nell’articolo presentato qui ed apparso sul New York Times, ci sono altre cose, che prendiamo dalla AP, da aggiungere come la dichiarazione secondo cui Duterte avesse ordinato l’omicidio di De Lima nel 2009.
“Motabato ha rivelato che Duterte una volte aveva dato l’ordine di uccidere la De Lima quando presiedeva la commissione dei Diritti umani ed indagava su Davao nel 2009. Motabato ha detto che insieme ad altri la aspettavano su una collina per farle un’imboscata. La De Lima però non si recò su quell’area collinosa che era una presunta fossa comune dove l’attendevano per aprire il fuoco.
Se lei fosse andata nella parte superiore, eravamo già in posizione per attaccarla. E’ bene che lei decise di andarsene” ha detto Motabato alla De Lima.
Chiamato in ballo è anche il figlio Paolo Duterte, attualmente vicesindaco di Davao per il quale avrebbe ucciso alcuni oppositori politici.
Fu Duterte a ordinare gli omicidi, parla al Senato Filippino un sicario delle squadre della morte di Davao
Faceva parte di una delle squadre di assalto che negli anni hanno ucciso centinaia di persone ed egi stesso ha ammesso di aver compiuto almeno cinquanta omicidi. Ricorda che una vittima fu data in pasto ai coccodrilli ed altri quattro furono prima impiccati e poi gettati in mare.
Il reo confesso sicario Edgar Matobato, ha detto che Duterte, il nuovo presidente delle Filippine, ha presieduto sugli omicidi extragiudiziali di oltre mille persone, criminali e oppositori politici, quando era sindaco di Davao per quasi venti anni, ordinando esso stesso alcuni degli omicidi.
“Ci era dato il compito di uccider i criminali ogni giorno, spacciatori e borseggiatori inclusi.” ha detto Motabato durante un’audizione al senato sugli omicidi extragiudiziali apparsa anche in televisione.
La promessa di Duterte durante la sua campagna presidenziale di perseguire la sua guerra nazionale contro la droga ha messo in allarme tutti i gruppi dei diritti umani che temono che questi omicidi extragiudiziali erodono il governo della legge nel paese, che è un importante alleato in Asia.
Preoccupazione hanno espresso i capi di stato esteri come il presidente Obama che invitò il presidente Duterte a rispettare la legge ed i diritti umani.
Nella sua testimonianza Motabato ha detto di essere stato nominato nelle squadre della morte, conosciute prima come I ragazzi della Lambada, dopo la prima elezione di Duterte a sindaco nel 1988. La squadra operava colla tacita approvazione della polizia.
In alcune sue dichiarazioni forti Motabato ha detto di aver personalmente sentito ordinare a Duterte alcuni degli omicidi portati avanti dalla squadra della morte di Davao.
Il portavoce presidenziale Andanar ha negato queste accuse dicendo: “Non credo sia capace d dare questi ordini”
Duterte non è assolutamente nuovo ad affermazioni provocanti sulla giustizia criminale compresa una sua affermazione nel 2009 che alcuni presunti di criminali erano “obiettivi legittimi di omicidio”.
I gruppi dei diritti lo hanno accusato da tempo di essere complice di centinaia di omicidi extragiudiziali a Davao. La commissione dei diritti umani ha affermato che dal 2005 al 2009 le squadre della morte di Davao uccisero 206 persone tra i quali 107 persone che avevano una storia penale o erano presunti tali.
Le audizioni di giovedì erano presiedute dalla senatrice De Lima, che ha guidato la commissione dei diritti umani, che investigò sugli omicidi. La De Lima, anche es ministro della giustizia, accusa Duterte per l’ondata di omicidi extragiudiziali scoppiata con l’arrivo alla presidenza di Duterte che ha incoraggiato promettendo, tra l’altro, di uccidere centomila criminali nei primi sei mesi di presidenza.
“Forse possiamo legare quello che accade ora a quello che accadde a Davao negli anni 90 fino ad oggi, e come le Filippine ora rispecchiano la città di Davao sotto in ventennio del governo di Duterte” ha detto De Lima al Senato.
Il portavoce presidenziale Abella ha detto che l’audizione era “una riedizione di questioni che sono state già risolte nel 2009 sempre con la De Lima e nessun procedimento fu allora lanciato contro Duterte”
Abella ha aggiunto: “Mettendo da parte le indicazioni che quest’uomo è un testimone falso, ci si domanda quando la De Lima affronterà l’inchiesta del Senato sul suo presunto coinvolgimento nel caso di droga”
La polizia ha detto in un sua ultima dichiarazione che sono 1506 le persone sospettate di essere spacciatori o tossicomani uccisi dalla polizia nella sua campagna da quando Duterte ha assunto la carica e altri 1571 omicidi nello stesso periodo sono sotto indagine.
Duterte ha risposto sempre alle critiche andando all’offensiva. Si ricorda come ha apostrofato Obama e minacciato di ripetergli in faccia l’offesa se Obama si fosse permesso di affrontarlo sugli omicidi extragiudiziali nei loro incontri al meeting di Vientiane dell’ASEAN.
Duterte ha accusato la stessa De Lima di aver preso soldi dal cartello della droga, cosa che la De Lima ha negato, invitandola ad impiccarsi.
Joseph Franco, ricercatore presso la Nanyang University di Singapore ha detto che la questione delle Squadre della More di Davao non hanno mai trovato così tanta diffusione pubblica ad alto livello dell’inchiesta del Senato.
“Sarà un caso giudiziario” ha scritto “Vedremo se la testimonianza di Motabato crea le condizioni per rimuovere l’effetto agghiacciante che il clan Duterte ha da sempre avuto sui potenziali testimoni.
Le squadre della morte di Davao hanno ucciso anche membri delle gang criminali e bambini a Davao, dice HRW in un rapporto del 2009 sugli omicidi extragiudiziali nelle Filippine, e cita interviste a decine di parenti delle vittime. Il rapporto dice che l’impunità per certi crimini a Davao e ovunque era quasi totale.
Duterte da tempo nega ogni conoscenza diretta di squadre della morte protette dal governo, e la polizia di Davao dice che non hanno prove dell’esistenza di queste squadre.
Nella sua testimonianza Motabato ha detto anche che la sua squadra lavorò con le forze di sicurezza del governo per prendere di mira una moschea , aggiungendo che Duterte ordinò l’attacco per vendetta contro le bombe del 2003 ad una cattedrale.
Matobato ha testimoniato di aver gettao una granata nella moschea che però si dimostrò vuota, poi Duterte stesso ordinò alla squadra di sequestrare alcuni musulmani sospettati della bomba. “Li pestammo e poi li uccidemmo, seppellendoli in una cava.”
Motabato ha detto che Duterte stesso fu coinvolto nell’omicidio di Juan Pala, portavoce di un gruppo di vigilanti che difendeva Davao e le comunità vicine dagli attacchi dell’insorgenza comunista.
Juan Pala aveva accusato Duterte di corruzione prima di essere ucciso nel 2003. Motabato disse che l’omicidio fu fatto apparire come il lavoro dell’insorgenza comunista.
Motabato ha detto che provò nel 2013 a lasciare la squadra della morte. “Volevo lavorare decentemente e la mia coscienza di dava problemi. Si uccidevano persone innocenti”
Fu torturato da chi lo deteneva ma poi alla fine lo lasciarono andare.
Felipe Vilamor – Mike Ives NYT