Sicurezza a Mindanao e le scelte dei Candidati delle Elezioni filippine

La sicurezza a Mindanao è uno dei temi su cui si misurano i principali contendenti alla presidenza filippina, Robredo e Bongbong Marcos.

Nel 2017, i militanti del Califfato Islamico iniziarono un assedio durato cinque mesi alla città del Meridione Filippino di Marawi che fu uno dei più gravi assalti dell’organizzazione terroristica nel Sud Est Asiatico ad inquietare i governi di tutta la regione.

sicurezza a Mindanao

L’attacco sull’isola di Mindanao, guidato dal gruppo Maute, avrebbe coinvolto combattenti dalla Malesia, Indonesia e Medio Oriente e ha fatto oltre 1200 morti.

Oggi Mindanao resta una culla di attività militanti oltre che di un’insorgenza antica condotta dal NPA, l’ala militare del fuorilegge Partito Comunista Filippino.

Tantissimi gruppi pongono gravi sfide della sicurezza per le Filippine, dove Ferdinand “Bongbong” Marcos e Vice Presidentessa Leni Robredo si contendono la presidenza il 9 maggio.

Chiunque vince le elezioni dovrà risolvere le complessità politiche e della sicurezza a Mindanao, secondo vari analisti.

Secondo Zachary Abuza, professore presso National War College a Washington, le minacce peggiori per la sicurezza a Mindanao provengono dalle fazioni che hanno promesso fedeltà al ISIS come Abu Sayyaf Group, BIFF combattenti della libertà islamica Bangsamoro e Il Gruppo Maute. Comunemente tutti questi gruppi sono chiamati Daulah Islamiyah.

“Individualmente si tratta di gruppi piccoli e sono più un fastidio che una minaccia grave allo stato, ma insieme pongono alle strette le risorse del governo filippino” dice Abuza che è specializzato in terrorismo ed insorgenze. “E quando cooperano attivamente, come fecero nel 2017 a Marawi Abu Sayaff e Maute, lo fanno con effetti devastanti”.

Proprio a Marawi il Gruppo Maute e la fazione legata al IS di Abu Sayaff unirono le forze per prendere la città.

Alcuni membri del ISIS del Sud Est Asiatico, arresisi dopo i combattimenti, hanno partecipato ad addestramenti estremisti organizzati da altri gruppi che hanno accesso a finanziamenti stranieri, dice Drei Toledo, autrice indipendente esperto sulla radicalizzazione dei Soldati Bambini.

Anche NPA sta estendendo le proprie operazioni a Mindanao.

“NPA sta da sempre a Mindanao Orientale ma la sua presenza si sposta ad occidente verso la parte settentrionale di Mindanao” dice Abuza.

Toledo sostiene che il partito comunista, insieme a NPA e NDF, ha usato la pandemia da Coronavirus per “radicalizzare i più vulnerabili alla loro propaganda”. L’autrice ha anche messo in guardia sulla rapida diffusione in tutta Mindanao di campi di addestramento di estremismi comprese le aree dove sono attivi siti di esplorazione di gas e petrolio.

Mimi Fabe, professoressa di Terrorismo finanziario e crimine organizzato transnazionale presso il Collegio Nazionale della Polizia, dice che i campi fanno addestramento paramilitare e di guerriglia e sono stati finanziati dal ISIS Asia Orientale, strumenti di narcoterrorismo del ISIS e Afghanistan.

Altri finanziatori dei campi, secondo Mimi Fabe, sono quei politici locali che non accettano la BARMM, regione autonoma Bangsamoro musulmana e membri fuoriusciti dal MILF.

La regione fu creata nel 2019 a partire da un accordo di pace per porre fine a cinque decenni di conflitti tra governo filippino e il MILF e consiste di cinque province a maggioranza musulmana a Mindanao.

L’accordo include anche il decommissionamento delle armi e la smobilitazione degli uomini del MILF secondo varie fasi.

Processo di pace e sicurezza a Mindanao

Il BARMM è fondamentale per la pace e la sicurezza a Mindanao e non solo, dal momento che si sa che i combattenti stranieri convergono nelle Filippine meridionali per addestrarsi in campi, per ripararsi o partecipare ad attacchi terroristici.

“Il processo di pace tra governo e MILF ha fatto tanto per migliorare la sicurezza, per indebolire la forza dei gruppi legati al ISIS o Al-Qaeda e per ridurre i paradisi di sicurezza per i combattenti stranieri” dice Zachary Abuza.

L’analista Michael Henry Yusingco sostiene che la formazione del BARMM abbia dato agli insorti Moro una possibilità di governare. Ma gruppi terroristici, gruppi criminali di rapimenti, armate private di signorotti locali ed elementi delusi del MILF e del rivale MNLF sono ancora attivi in parti della regione.

“Si sono ridotti in numero in modo costante dalla creazione del BARMM ma continuano con attacchi terroristici e attività criminali” dice Yusingco il quale aggiunge che le agenzie nazionali della sicurezza temono come questi attacchi possono diffondersi nelle aree urbane di Mindanao.

“Non vogliamo un altro assedio di Marawi. E preoccupa anche la possibilità di un attacco lanciato a Metro Manila”

Il BARMM è attualmente governato dalla Autorità Transitoria Bangsamoro che fa anche da governo provvisorio fini alle elezioni regionali del 2025.

Il nuovo presidente

Benedicto Bacani, direttore dell’ Institute for Autonomy and Governance a Mindanao dice che il nuovo presidente delle Filippine dovrà gestire la questione incompleta del processo di pace col MILF ed in particolare il decommissionamento delle forze e lo smantellamento dei gruppi armati privati.

“Se il nuovo presidente non riuscisse a portare avanti questi punti critici del processo di pace, si avranno conseguenze su tutta la sicurezza. Quando le comunità non riescono a sentire i dividenti della pace, è probabile che i gruppi estremisti ravviveranno l’agenda islamista nella regione”

Dei due candidati presidenziali il favorito Marcos, figlio del dittatore Ferdinando Marcos, è stato vago sui suoi progetti per il processo di pace e il BARMMM, secondo Bacani che ha aggiunto:

“D’altro canto Leni Robredo ha già espresso il suo sostegno per il processo di pace ed ha espresso una dichiarazione di sostegno specifico a cui il MILF ha fatto riferimento nel sostenere la sua candidatura”

Il MILF e la sua ala politica UBJP il 23 aprile hanno detto di sostenere Robredo come presidente.

Considerando la dura posizione della dittatura di Marcos contro l’insorgenza nel Meridione, e e la propria posizione del candidato, Bacani dice di attendersi che un’amministrazione di Bongbong Marcos spingerà per un ruolo maggiore degli altri gruppi oltre al MILF nell’accordo di pace.

“Questa è una delle ragioni per cui i capi politici locali il cui potere politico è minacciato dalla salita al potere del MILF sostengono la candidatura di Marcos. Il MILF sfida la presa delle dinastie familiari sui governi locali presentandosi alle elezioni locali contro di loro”

Fabe del Collegio Nazionale della Polizia sostiene che Marcos sarebbe il candidato migliore per affrontare le minacce della sicurezza a Mindanao perché ha “esperienza militare, legislativa ed esecutiva per gli scorsi 30 anni”.

Per Yusingco Marcos avrà qualche problema nel trattare con i capi del BARMM dal momento che non sostenne il regime di autonomia espansa, cosa che suggerisce “la profonda mancanza di comprensione del concetto di autonomia regionale … e fondamentalmente delle relazioni intergovernative”.

Bongbong Marcos si porta dietro le macchie della brutale dittatura del padre, secondo Yusingco:

“Questo fatto è persino più significativo per i musulmani filippini a causa delle atrocità commesse contro di loro dal regime autoritario di Marcos. La stessa esistenza del MNLF e del MILF illustra la terribile storia della dittatura di Marcos per i musulmani filippini”

“Prevedo un brutto sforzo per creare linee di cooperazione con i capi della regione” dice Yusingco che vede in una amministrazione Marcos una profonda sfiducia verso i capi del BARMM su cui l’amministrazione potrebbe imporre i poteri presidenziali nelle questioni della sicurezza nazionale, che “potrebbe gravemente minare l’autonomia regionale nel BARMM come prescritto costituzionalmente”

Secondo Yusingco la Robredo ha un approccio opposto.

“Comprende chiaramente l’autonomia regionale e lavorerà con la dirigenza del BARMM come partner di governo” dice Yusingco. “Lei è anche aperta a creare un ministero dedicato soltanto al BARMM. Con questo quadro di governo in mente sarà più facile per la sua amministrazione applicare l’approccio comprensivo nell’affrontare le cause fondamentali dell’estremismo violento”.

Amy Chew, SCMP

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