Nell’immediato del dopo colpo di stato in Thailandia, nei settori accademici c’era stata molta reticenza a criticare la giunta del NCPO di Prayuth ed in molti hanno voluto attendere il comportamento reale della giunta.
Di recente comunque sono stati annullati alcuni seminari universitari che volevano discutere la situazione attuale ed il significato profondo del golpe sulla società thailandese. In un caso a Bangkok sono stati fermati storici famosi del calibro di Nidhi Eoseewong, democratico ma senza un’appartenenza di partito.
In un altro caso a Chiang Mai la polizia ha chiesto la sospensione a data da definire di questo seminario universitario.
Con i due articoli di Pravit Rojanaphruk apparsi su Thenation commentiamo appunto la situazione venutasi a creare nelle università.
Il silenzio nelle università non faciliterà la riconciliazione, del 24 settembre.
La cancellazione e l’interruzione di seminari ritenuti critici dei golpisti negli ultimi giorni ha mandato ondate di shock al di là della comunità accademica qui in Thailandia.
Questo è stato un altro segnale da parte del NCPO che non tollererà ogni forma di dissenso, neanche tra le mura universitarie.
Forse questo offre uno sguardo da vicino nella insicurezza profonda della giunta dopo quattro mesi dal golpe del 22 maggio.
Qualche settimana dopo la presa del potere la giunta iniziò a censurare i media, specialmente TV e Radio, dando loro istruzioni a non intervistare i professori universitari. Ora solo proprio loro che vogliono far sentir la voce fuori dalle loro mura come le università di Thammasat e di Chiang Mai, ma la loro voce è ancora una volta messa in silenzio.
La posizione dura della NCPO riflette la paura della decisione della gente specie gli intellettuali. La cancellazione di seminari, come quella del Camus Rangsit della Thammasat, dove gli studiosi volevano discutere la caduta delle dittature nei paesi esteri, sono state fatte in nome del mantenimento dell’ordine e dell’unità.
In una lettera firmata per conto della NCPO all’Università il Colonnello Pallop Fuengfu, comandante del secondo reggimento di artiglieria, ha detto che la discussione sulle dittature estere “potrebbe dare problemi alla risoluzione dei problemi nazionali e creare di nuovo una divisione e attitudini politiche differenti”
E’ triste vedere che la giunta non capisce che costringere la gente a mantenere chiusa la propria bocca è la ricetta giusta per la creazione di divisione politica e sociale.
Invece di permettere a 150 studenti di radunarsi dentro una classe alla Thammasat, NCPO è riuscita nell’attirare l’attenzione su di sé di un’attenzione molto più vasta sia localmente che a livello internazionale, dopo che 60 studiosi di 16 università hanno scritto una lettera aperta ai giornali della domenica condannando la repressione.
Eppure la giunta è restata imperturbata e ha continuato a far cancellare una discussione prevista per domani all’università di Chiang Mai, perché uno degli oratori invitati è ritenuto essere contrario al golpe.
Sebbene il Primo Ministro Prayuth dica che nessuno sia stato arrestato in relazione a questi colloqui, resta il fatto che tutti i quattro oratori della Thammasat, incluso il famoso storico Nidhi Eoseewong e tre studenti che organizzarono l’evento, sono stati “invitati” a rispondere alle domande. L’effetto raggelante del dover rispondere alle domande poste da due soldati è chiaro.
Ora non si deve confondere il silenzio forzato per riconciliazione nazionale. La giunta infatti sta rendendo dubbiosa il suo compito di “restaurare” la democrazia e di creare l’unità nazionale col placar le voci differenti.
Forse il generale Prayuth non riesce a comprendere che sembrerà sempre più un dittatore se chiude i canali pacifici del dissenso.
Inoltre, si mette alla prova il coraggio degli studiosi democratici. Sarà chiaro subito se permetteranno che le loro università diventino terreno di gioco per la giunta dove la libertà di espressione è rimpiazzata dall’obbedienza incondizionata.
Mentre potrebbe essere difficile cambiare questo stato di cose, non è troppo tardi per difendere la libertà dentro le mura universitarie.
La reazione eccessiva della giunta che cancella i seminari universitari, 25 settembre, Thenation
Le autorità reagiscono in modo eccessivo con il divieto delle discussioni politiche nelle università, ha detto Chamnan Chanruang, lettore di legge presso l’Università di Chiang Mai, in risposta alla cancellazione di una seconda discussione sulla politica per richiesta della giunta.
Chanman che era coinvolto nella cancellazione di entrambi gli eventi all’università, ha detto che lui ed i suoi colleghi continueranno a provare ad organizzare una discussione politica nonostante il fatto che il NCPO e il primo ministro Prayuth insistono che gli organizzatori chiedinoi prima il permesso.
“Cambieremo l’argomento, il metodo. Altrimenti a cosa serve avere un’università?” ha detto Chanman per telefono al giornale.
La seconda discussione, sulla vergogna ed il diritto alla libertà di espressione cancellate ieri, è stata dovuta essere cancellata dopo che un ufficiale locale delle forze armate hanno contattato gli organizzatori.
“Credo che abbiano un modo di vedere molto stretto” ha detto Chamanam. “Non hanno studiato storia e i fenomeni in altre parti del mondo. Mettiamola così, è stato orribile al di là delle attese.”
Chamnam ha minimizzato la minaccia della giunta di metter in silenzio tutti i critici affermando che era impossibile in questa era. La discussione avrebbe dovuto presentare quattro studiosi tra i quali lo stesso Chamanm. “Non si possono zittire tutti i critici” ha detto e poi ha aggiunto che la giunta non ha bisogno di essere così paranoica sulle minacce percepite.
Chanman che è un membro importante della Università della Mezzanotte, una comunità di studiosi e attivisti nella provincia di Chiang Mai, ha detto che il gruppo continuerà a provare di tenere discussioni legate alla politica sia dentro che fuori l’università senza chiedere il permesso. Ha detto che è compito della giunta poi inviare una lettera per farle cancellare.
“Se i militari vogliono che cancelliamo la discussione, avremo bisogno di una loro lettera” ha detto riferendosi alle lettere “che chiedono cooperazione” che le autorità continuano a inviare. Comunque Chamnam ha riconosciuto che le università nelle province avevano ancora più difficoltà poiché i militari tendono ad essere ancora più cauti e potrebbe andare a finire che non permetteranno altre discussioni accademiche rispetto ai loro pari nella capitale. Un portavoce della giunta Winthai Suvari ha detto ai giornalisti che la giunta voleva solo che gli organizzatori facessero una richiesta cosi che possano essere fermate le discussioni che potrebbero creare divisione sociale. Ha aggiunto che il paese è ancora in un “periodo speciale” e che tutto ciò che la giunta voleva era di vedere la organizzazione di attività costruttive.
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