La speranza è di raccogliere 100 mila firme per il 23 agosto e consegnarle con la richiesta di appello al presidente di Singapore, entro il 26 agosto 2010, termine finale per la richiesta di appello.
E’ cominciata la campagna degli attivisti malesi e dei politici malesi per salvare Vui Kong dalla condanna a morte per traffico di droga a Singapore. Una conferenza stampa si è tenuta a Sandakan, nella regione di Sabah nel Borneo Malese, il 21 di luglio alla presenza della sorella Fung del giovane, del legale M. Ravi avvocato di Vui Kong, del membro del parlamento di Sabah Datuk Chua Soon Bui, oltre agli altri familiari del condannato e a vari sostenitori.
Datuk Chua ha detto: “E’ una campagna in favore dell’umanità. E’ al di sopra della politica. Chiediamo al governo dello stato di intervenire e di sostenerci.” Ha anche puntualizzato come Yong può dare il suo contributo alla società raggiungendo i giovani che sono così esposti ai trafficanti. Piuttosto che ucciderlo, gli dovrebbe essere concesso di pentirsi e di raccontare la propria storia.
Si spera che tutti i membri del Parlamento di Sabah firmino la petizione.
Secondo i militanti, se Singapore concedesse la clemenza a Vui Kong aprirebbe un nuovo corso nella lotta al commercio della droga ed un segnale chiaro che dalla droga si esce per davvero. In precedenza, il ministro degli interni stesso di Singapore K. Shanmugam aveva dichiarato che un atto di clemenza avrebbe minato la politica ferma di Singapore contro lo spaccio: Significherebbe dire ai padroni della droga prendete un giovane ed usatelo per inviarci la droga.
In realtà basta leggere il libro del giornalista inglese Shandrake per capire come mai nessun grande spacciatore è rimasto mai nel carcere per troppo tempo, tanto meno condannato a morte.
Per Mr Ravi e per per Mr Aziz del partito democratico malese queste dichiarazioni sono il segno che un ministro è andato oltre il proprio mandato ed influenza negativamente la procedura di clemenza.
La petizione di clemenza la si può sottoscrivere a questo indirizzo.