Sostegno finanziario alla resistenza birmana necessario ora

Il sostegno finanziario alla resistenza birmana da parte dell’occidente potrebbe aiutare a ricomporre un fronte diviso e a dare una spallata alla giunta.

L’appello banale di “seguire il denaro” nasconde una verità più vasta secondo cui il potere segue il denaro.

Un’attenta analisi della situazione nel Myanmar scopre che gran parte del problema dipende da una richiesta finanziaria.

Riusciranno le sanzioni occidentali ad impoverire tanto la giunta da ostacolare la sua barbarie? Riusciranno le forze della resistenza a sopravvivere per minare completamente l’economia, vulnerabilità critica della giunta?

E può davvero l’ASEAN affermare di fare da arbitro neutrale quando i suoi stati membri sono tra i maggiori investitori nel Myanmar e quando i ministri della regione fanno pressioni sui ministri della giunta militare per migliorare il commercio bilaterale negli incontri che sono stati chiaramente promossi per discutere della pace?

primo anniversario del colpo di stato nel Myanmar

Tuttavia, anche il governo di unità nazionale (NUG) dell’opposizione si trova di fronte a una sorta di “uovo o gallina” dal punto di vista finanziario.

Da un lato le democrazie occidentali diffidano dall’offrire un maggiori riconoscimento e risorse perché, a principale ragione tra le tante, non raccoglie la fedeltà di molta parte della resistenza alla giunta dalle forze PDF alle organizzazioni armate etniche.

Dall’altro negando al NUG il riconoscimento e il più importante sostegno finanziario alla resistenza birmana, i governi occidentali negano anche il metodo più semplice per coinvolgere il così variegato movimento di resistenza. E difatti la mancanza di una singola entità che elargisce fondi in cambio di fedeltà accresce la divisione.

E’ difficile vedere come il NUG possa conquistare una posizione di forza che l’occidente vuole se questi governi occidentali continuano a negare al NUG le risorse finanziarie necessarie per averla.

Secondo un diplomatico occidentale, il NUG dovrebbe promuovere una conferenza “di tutte le parti rilevanti dell’opposizione e presentare un piano realistico di azione alternativo a quello della giunta”.

E’ difficile immaginare come potrebbe il NUG riuscire ad attirare la gran parte di questa massa faziosa se non con la promessa di un considerevole sostegno finanziario. Se si pensa al modo in cui molte organizzazioni rivoluzionarie prevalgono tra tante simili nei più diversi movimenti, la ragione sta nei finanziamenti maggiori.

Le casse del NUG sono oscure, e si capisce. Eppure la maggior parte delle conversazioni con rappresentanti del NUG porterà a lamentele sui soldi. Si crede che il NUG sia riuscito ad aprire un ufficio a Washington lo scorso mese per alcuni sostegni economici, sostegni invece che hanno fatto arenare l’apertura di simili uffici a Bruxelles e Berlino.

In Birmania un maggiore acume finanziario cambierebbe la situazione non solo perché si potrebbe sostenere un maggior numero di disertori dalle file dei militari che assottiglierebbero le file dei militari, ma anche potrebbero portare con sé notizie di intelligence utili. Vale la pena di ricordare che i disertori richiedono somme considerevoli per poter portare salvare la propria famiglia e portarla all’estero.

Una borsa più grande significa che il NUG potrebbe trovare equipaggiamenti e armi per le forze popolari di difesa.

Ancor più importante, un NUG ricco farebbe cambiare idea anche a gruppi etnici armati, alcuni dei quali non sono certi delle sue intenzioni, mentre altri sembrano contenti di seguire il piano della giunta di avere elezioni alla fine dell’anno se questo porta maggior potere politico ed entrate.

Un NUG ricco sarebbe allora una cosa allettante; qualche centinaio di milioni di dollari, somma normale per europei ed americani, cambierebbe la situazione.

Che possibilità ci sono? Sembra che siano pochissime. Il NUG non è neanche fortunato a trovarsi nella posizione di Kiev dove gli impegni crescenti sono portati avanti ad un passo lentissimo ma almeno arrivano.

Eppure il 23 dicembre il presidente USA Joe Biden ha firmato una legge di spesa che è uscita come versione modificata della BURMA Act. Tra i suoi articoli permette l’appropriazione di fondi da parte dell’Amministrazione Americana in favore di “programmi che rafforzino il federalismo tra gli stati etnici della Birmania tra cui l’assistenza non letale per le Organizzazioni Armate Etniche in Birmania”.

Si può trovare il sostegno finanziario per gli “sforzi di creare una democrazia inclusiva e rappresentativa in Birmania” come anche in favore del “sostegno tecnico e non letale” per PDF, Organizzazioni armate etniche e “organizzazioni di movimenti democratici”.

L’esperto Michael Martin del CSIS, secondo cui gli articoli del BURMA Act non produrranno grandi cambiamenti nella politica USA nel Myanmar, ha notato che l’autorizzazione ad assistenza non letale permette a Washington un’interpretazione liberale di aiuto militare.

“In Siria ed Ucraina l’assistenza non letale ha permesso l’invio di uniformi, armature protettive, veicoli militari blindati, apparecchiature radar, attrezzature e forniture mediche”.

Questo però potrebbe avere un duplice effetto. Da un lato il BRUMA Act permette agli USA di dare ai PDF e Armate etniche assistenza non letale, laddove l’amministrazione Biden ha sempre evitato accordi diretti con tali gruppi preferendo un impegno limitato con il NUG.

Se i soldi USA dovessero iniziare ad andare direttamente a questi gruppi piuttosto che al NUG, il governo ombra si troverebbe maggiormente isolato. Perché, nel caso avessero una fonte diretta di denaro, dovrebbero ascoltare il NUG, che molti gruppi e milizie etniche considerano legati alla politica del regime di Aung San Suu Kyi e ancora legati al movimento di disobbedienza civile invece di una ribellione diretta e violenta?

D’altro canto il BURMA Act afferma che l’assistenza può andare a organizzazione di movimento democratici, che presumibilmente significa NUG, ed esso potrebbe essere il destinatario finale di tale assistenza.

Per sostegno finanziario alla resistenza birmana non si deve intendere necessariamente armi, sebbene per assistenza non letale si intende una categoria vasta. Il denaro è necessario per comprare e attirare. Si immagini quanti altri disertori tra i militari il NUG potrebbe attirare se il governo ombra avesse una finanza florida. Ci vogliono soldi per sostenere scuole, ospedali e la società in generale in aree che sono sotto il controllo del NUG.

E se il NUG è ben intenzionato verso il sistema federale, deve prepararsi a come far arrivare i fondi nelle periferie del paese.

David Hutt, TheDiplomat

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