Lunedì il governo malese ha annunciato una nuova serrata in gran parte del paese e ha vietato gli spostamenti tra stati, mentre i casi giornalieri salgono ad una nuova cifra record.
Il giorno successivo il Re Malese Al-Sultan Abdullah ha dichiarato lo stato di emergenza di vari mesi come chiestogli dal primo ministro Muhyiddin Yassin, per la prima volta in cinquanta anni.
Con lo stato di emergenza che durerà fino ad agosto, il Parlamento è stato sospeso e il governo di Muhyiddin avrà poteri speciali.
“Il governo si può dire stia rendendo prioritaria la sicurezza della nazione a spese della democrazia” dice alla ABC australiana Tengku Nur Qistina, ricercatore del Institute of Strategic and International Studies. “Con la proclamazione dello stato di emergenza, il parlamento non si riunisce e ciò è considerata da molti un blocco della democrazia”
La Malesia assiste ad un picco di nuove infezioni da Coronavirus mentre il capo dell’opposizione Anwar Ibrahim afferma di avere il numero di parlamentari sufficienti per sostituire il premier Muhyiddin Yassin.
Il sistema sanitario malese è ad un punto di collasso per il numero di casi di COVID-19, secondo il premier, e richiede una nuova serrata di due settimane che nel linguaggio locale è definito come Ordine di Controllo dei movimenti e un divieto di viaggi di due settimane.
“La situazione di oggi è davvero molto allarmante. Il nostro sistema sanitario è sotto una tremenda pressione superiore a qualunque momento dell’inizio della pandemia … Come ho già detto prima, situazioni che non hanno precedenti richiedono misure senza precedenti”.
La situazione malese solo pochi mesi fa era drasticamente differente ed aveva meno di 13 mila casi agli inizi di ottobre, mentre il rappresentante della Malesia all’OMS Ying-Ru Jacqueline Lo scriveva che la Malesia era “un paese unito di fronte alla pandemia”.
“Saluto il duro lavoro di chi sta sulla linea del fronte malese ed i servizi che offrono sono uguali a quelli di alcune delle nazioni più sviluppate” diceva una residente di Kuala Lumpur ad ABC la quale, dopo l’annuncio del piano vaccinale per il 2021, pensava che “sarebbero migliorate quest’anno le prospettive.
“La mia famiglia cominciò a tornare ad uscire e persino ad andare al parco tutte le settimane” dice. Ma alla vigilia di Natale, la Malesia superava i centomila casi confermati di COVID-19.
Martedì il paese di 32 milioni di abitanti ha annunciato altre 3309 nuove infezioni che hanno portato il totale a 141 mila casi. Sono morte in Malesia quasi 600 persone.
La vittoria politica per il governo malese è giunta al costo del COVID-19
Il governo da marzo a maggio ha applicato accuratamente Ordine di Controllo dei movimenti vietando raduni di massa compresi quelli religiosi e sportivi nel paese a maggioranza musulmana.
La serrata fu applicata dalla polizia e dai militari con migliaia di arresti per violazione dell’ordine.
Le autorità malesi arrestarono centinaia di lavoratori della migrazione che a loro dire erano responsabili della diffusione del virus.
“Con la prima serrata sentivo che c’era un forte consenso nazionale nel fatto che avremmo appiattito la curva” dice Mike, cittadino australiano che vive in Malesia da 11 anni.
La Malesia rilassò in modo significativo le restrizioni dopo maggio e tenne le elezioni dello stato di Sabah a settembre nonostante gli avvertimenti di possibili scoppi epidemici.
Molti politici, molti che facevano campagna elettorale ed elettori viaggiarono tra Kuala Lumpur e Sabah che si trova nell’isola del Borneo per le elezioni.
Mentre le elezioni assegnarono la vittoria politica alla coalizione di Muhyiddin, il premier dovette poi ammettere che aveva contribuito ad un nuovo scoppio pandemico.
“Specialmente nei primi giorni della pandemia, alcuni politici non si comportavano secondo le procedure standard ed essenzialmente non erano un esempio forte per la gente” dice Suan Fe Ong, esperto sanitario malese presso Research for Impact di Singapore.
Mike, che non vuol far conoscere le proprie generalità per timore di ritorsioni da parte delle autorità malesi, ha detto che le elezioni di Sabah sono state un punto di svolta nella fiducia generale.
“C’erano ministri che arrivavano dall’estero e non facevano la quarantena … dagli inizi di settembre si poteva vedere davvero come si svolgevano a rallentatore le cose”
A metà ottobre si potevano contare ogni giorno già centinaia di casi al giorno.
Il ministero degli affari religiosi Zulkifli Mohamad Al-Bakri annunciava di essere positivo al virus costringendo gran parte del governo ad entrare in isolamento.
Da allora vari ministri hanno contratto il virus.
Il ministro delle donne, Rina Harun, è risultata positiva in questo fine settimana dopo il caso del ministro dell’economia Mustapa Mohamad e di altri isolatisi perché esposti al virus.
La pandemia è stata una manna per il maggior produttore al mondo e della Malesia di guanti, Tom Glove. A Novembre la compagnia chiuse metà delle sue fabbriche dopo che 2500 suoi lavoratori erano stati trovati positivi al COVID-19.
La Top Glove era stata accusata ripetutamente di violazioni di diritti del lavoro nei confronti della sua forza lavoro in maggioranza migranti, mentre gli USA restringevano le importazioni dei suoi guanti per lo sfruttamento del lavoro migrante.
La Compagnia ha detto in precedenza di aver risolto le presunte violazioni del lavoro.
Agli inizi di dicembre le autorità malesi tolsero gli ultimi divieti di viaggio tra gli stati.
“Credo che abbia di certo avuto una parte in gioco nel vedere crescere il numero di casi perché il turismo nazionale è salito, la gente ha cominciato a vedere famiglie ed amici nei differenti stati” ha detto Ong.
Un quadro molto fosco della gestione della pandemia da COVID-19
Una cinquantina di personalità presenti e future del servizio sanitario hanno firmato una lettera aperta a Muhuiddin mettendo in guardia che nonostante gli sforzi del governo le infezioni non decrescono.
“La nostra metrica nazionale disegna un quadro fosco della gestione della pandemia da COVID-19. Nonostante l’ordine di Controllo dei movimenti ed altri interventi sanitari, i casi giornalieri riportati non decrescono” dicevano gli esperti chiedendo la formazione di una task force nazionale.
“La maggioranza dei letti di terapia intensiva è piena” dice Ong. “Persino i nostri letti non di terapia intensiva stanno raggiungendo la piena capacità nei grandi ospedali.”
La lettera chiede al governo di accrescere il numero di test, di proteggere il sistema sanitario spingendo più persone ad isolarsi a casa ed ad accelerare l’approvazione del vaccino” così che l’immunizzazione inizi con le prime dosi di vaccino che arrivano all’aeroporto”
La Malesia ha ordinato 25 milioni di dosi del vaccino Pfizer ed ha un accordo per avere il vaccino AstraZeneca.
Muhyiddin ha detto che le vaccinazioni della prima fase inizieranno a febbraio con l’obiettivo di inoculare il 40% della popolazione.
La lettera degli esperti malesi diceva che il governo “avrebbe dovuto prendere seriamente in considerazione” la vaccinazione dei gruppi ad alto rischio tra cui anche lavoratori migranti e rifugiati che erano a loro avviso “epicentri silenziosi degli scoppi epidemici”
Il nuovo anno lunare cade a febbraio quest’anno e mentre è di solito una grande festa nazionale malese con il suo terzo di popolazione cinese, nel 2021, promette di essere un’occasione sommessa.
Max Walden, ABCNews