Nel lanciare il golpe, i militari birmani hanno assicurato che dopo un anno di stato di emergenza si terranno nuove elezioni e che il potere ritornerà ai vincitori.

I militari hanno lanciato il golpe contro Aung San Suu Kyi, che col NLD ha vinto a stragrande maggioranza le elezioni del novembre 2020, sulla pretesa che le elezioni siano state piene di frodi elettorali con almeno alcuni milioni di voti non conteggiati.
“Faremo una reale democrazia multipartitica in completa chiarezza ed uguaglianza” dice la pagina ufficiale dell’esercito ed il potere sarà trasferito dopo “aver tenuto un’elezione generale libera ed equa”
In precedenza, precedentemente alla convocazione del parlamento birmano nelle prime ore della notte del lunedì, i militari avevano dichiarato lo stato di emergenza consegnando il potere al comandante in capo delle forze armate, il generale Min Aung Hlaing.
Sono stati arrestati dai militari Aung San Suu Kyi e Win Myint, presidente dell’Unione Di Myanmar, insieme ad altri parlamentari e responsabili del NLD .
Il golpe ha seguito varie settimane di tensione tra il governo civile e militari per il risultato elettorale mentre il generale Min Aung Hlaing sosteneva che sotto certe circostanze la costituzione poteva essere “revocata”.
La costituzione del 2008 permette ai militari di prendere il potere se credono che il paese sia sotto uno stato di emergenza che potrebbe causare la fine dell’unione o la “solidarietà nazionale”. Lo stato di emergenza deve esser dichiarato da un presidente civile. Lunedì accadde che il vice presidente U Myint Swe divenne presidente facente funzione dopo che il presidente Win Myint fu arrestato dall’esercito e firmò la dichiarazione.
Lunedì l’ONU, la UE, UK, Australia e Giappone condannarono la detenzione delle figure istituzionali birmane, mentre gli USA dichiaravano la loro opposizione a “ogni tentativo di alterare il risultato delle ultime elezioni o ostacolare la transizione democratica birmana, e farà delle proprie azioni contro coloro che sono responsabili se questi passi non ritornano indietro”
Il segretario di stato USA Antony Blinken ha chiesto ai militari birmani di “invertire queste azioni immediatamente” e di rilasciare Aung San Suu Kyi e gli altri rappresentanti.
Il ministro degli esteri cinese Wang Wenbin ha detto che Pechino era al corrente di quanto accaduto in Birmania e voleva scoprire altre cose.
“Cina e Birmania sono buoni vicini. Speriamo che tutte le parti possano risolvere le loro differenze secondo la costituzione e la legge, e salvaguardare la stabilità politica e sociale”
Tra i governi del ASEAN, il ministro degli esteri di Singapore ha espresso “grave preoccupazione” dicendo di sperare che la situazione sarebbe ritornata alla normalità quanto prima possibile per il proprio “stretto vicino” birmano.
L’Indonesia ha invitato le parti a rispettare il governo costituzionale ed affrontare le differenze elettorali con i meccanismi legali a disposizione, mentre la Malesia ha invitato a priorizzare alla pace, sicurezza e governo della legge.
Filippine, Thailandia e Cambogia hanno descritto quanto accaduto come “fatti interni” della Birmania.
In Thailandia a Bangkok ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia al di fuori dell’ambasciata birmana in Thailandia e la polizia ha arrestato almeno due persone secondo iLaw.
A Tokyo centinaia di manifestanti indossavano mascherine e portavano ritratti di Aung San Suu Kyi per chiedere all’ONU di condannare l’arresto dei leader civili del paese.
In Bangkok, Thai police clashed with protesters at a demonstration outside Myanmar’s embassy in the capital, where at least 200 people had gathered. The police arrested at least two people according to the Thai legal monitoring group iLaw.
Impatto economico
Zhiqun Zhu che presiede il dipartimento di relazioni internazionali della Bucknell University negli USA ha detto che la dichiarazione americana era un “avvertimento grave”
“La Cina è probabile che inviti tutte le parti in Birmania a restare calmi ed a risolvere le differenze con la consultazione e non con azioni militari”
Yun Sun direttore dl Programma Cina presso il Stimson Centre a Washington DC ha detto che il ministro degli esteri cinese aveva fatto visita in Birmania meno di tre settimane prima e che era improbabile che Pechino apprezzasse come sono andati gli eventi.
“Era chiaro che la Cina sostiene il governo NLD e che si aspetta di lavorare con esso nel suo secondo mandato specialmente nel promuovere il Corridoio Economico Cina Myanmar” ha detto Yun Sun che si riferisce ad una serie di infrastrutture che sostengono la connettività tra Myanmar e la Cina.
Peng Nian, vice direttore e professore al National Institute for South China Sea Studies ad Hainan, ha detto che per la Cina la stabilità politica birmana è la sua priorità.
“E’ la precondizione maggiore per tanti progetti infrastrutturali del BRI nel paese, particolarmente il corridoio economico costruito con la Birmania” ha detto Peng riferendosi al piano ambizioso cinese di accrescere il commercio e la connettività globale…
Il portavoce del NLD Myo Nyunt ha confermato alla AFP che il consigliere di stato Aung San Suu Kyi è stata arrestata dai militari.
Frontier Myanmar ha scritto su Twitter:
“Abbiamo sentito che il presidente Win Myint e il Consigliere di Stato sono stati arrestati a NayPyidaw … abbiamo sentito che sono stati prelevati dai militari” ha detto Myo Nyunt.
Il conglomerato di Singapore Yoma Strategic Holding Ltd, che lavora esclusivamente con la Birmania, ha chiesto il fermo del movimento di azioni ed ha detto al proprio personale di lavorare da casa.
“Alcune delle nostre attività lavorano ad intermittenza a causa di problemi nella rete di telecomunicazioni, ed i nostri dirigenti lavorano con il nostro personale per monitorare strettamente la situazione” ha fatto sapere la Yoma.
La rete di comunicazione è stata fermata lunedì con interruzione di connessioni Web e trasmissione dei media di stato. Truppe e polizia erano nelle strade di Yangon mentre i cittadini correvano ai mercati a comprare provviste o a prelevare contanti nei Bancomat, mentre le banche erano temporaneamente chiuse per il blocco delle telecomunicazioni.
Polizia a parte c’erano pochi militari e non c’è stato spargimento di sangue.
Armi, carrarmati ed elicotteri si sono visti invece attorno alla capitale a Naypyidaw dove hanno bloccato le strade attorno al parlamento.
La ritirata della democrazia
Il partito NLD vinse a pieni voti le elezioni di novembre e ci si aspettava di rinnovare la presenza di Aung San Suu Kyi con un altro mandato di cinque anni. NLD ha conquistato 83% dei seggi delle elezioni di novembre 2020, le seconde elezioni permette dai militari dopo l’inizio della transizione democratica del 2011.
I militari hanno sostenuto che le elezioni abbiano visto tantissime irregolarità e che avevano scoperto almeno 10 milioni di frodi elettorali.
In una dichiarazione di lunedì hanno citato il fallimento della commissione elettorale governativa di affrontare le denunce delle liste elettorali, il rifiuto di posporre l’apertura del parlamento e le proteste dei gruppi delusi dal voto.
Per Maung Zarni, cofondatore di Forsea, forum di studiosi democratici e militanti dei diritti umani del Sudestasiatico, ha detto che gli sviluppi di lunedì sono il risultato naturale di una costituzione che ha continuato a rafforzare i militari.
“Il golpe è costituzionale, cioè legale” ha detto Zarni. “La costituzione del 2008 dei militari, scritta dai militari, in modo preventivo legalizza i golpe contro qualunque governo eletto … La stessa Suu Kyi ha giurato di sostenere la costituzione dei militari.
La dura verità è che i militari birmani non hanno mai lasciato il potere dello stato. Hanno legato Suu Kyi con un guinzaglio lungo. Ora la porranno sotto un maggiore controllo se mai le sarà permesso di rigiocare con loro all’interno della costituzione del 2008”
La costituzione pubblicata nel 2008 riserva il 25% dei seggi di tutti i parlamenti nazionali, regionali e dell’Unione ai militari che controllano anche tre ministeri chiave dell’amministrazione.
Zarni ha aggiunto:
“Golpe o meno, Myanmar non si democratizza né si svilupperà economicamente finché saranno i militari a controllare il gioco”
Aung San Suu Kyi, figlia dell’eroe dell’indipendenza birmana generale Aung San, era un tempo considerata il faro dei diritti umani, una militante che accettò di perdere la propria libertà per sfidare gli spietati generali che governavano da decenni il paese.
Ma la sua reputazione restò colpita ultimamente a causa della repressione militare contro la minoranza etnica Rohingya che a centinaia di migliaia fuggirono dalla Birmania.
Aung San Suu Kyi resta comunque molto popolare nel paese ed ha invitato preventivamente la gente a rigettare il golpe.
Gli analisti internazionali sostengono che Myanmar potrebbe essere il primo test di politica estera per il presidente USA, Biden, che porrà un maggiore accento sulla questione dei diritti umani.
Secondo Murray Hiebert del CSIS di Washington la Birmania potrà contare sul sostegno cinese, il suo maggiore partner commerciale limitando così la capacità degli USA a rispondere con pressioni diplomatiche.
“Gli USA già venerdì si erano uniti ad altre nazioni invitando i militari a desistere dalle loro minacce di golpe. La Cina starà dalla parte birmana come ha fatto quando i militari cacciarono via i Rohingya. L’amministrazione Biden ha detto che sosterrà la democrazia e i diritti umani. Ma la gerarchia militare birmana è già sotto sanzioni e quindi non è chiaro cosa faranno concretamente e velocemente gli USA”

“Le porte si sono schiuse da un futuro molto differente” ha detto lo storico Thant Myint-U. “Ho una sensazione di cedimento che nessuno riuscirà a controllare cosa succederà dopo. E ricordate che Myanmar è un paese pieno di armi con profonde divisioni su basi etniche e religiose dove milioni di persone riescono a malapena a nutrirsi”
Maria Siow, SCMP