Un’altra storica decisione della Corte Costituzionale thailandese scioglie il Future Forward Party sulla base della violazione dell’articolo 72 della legge sui partiti per aver accettato un prestito dal suo presidente Thanathorn Juangroongruangkit, e vieta la partecipazione dei suoi leader per 10 anni alla vita politica thailandese.
La storica decisione nasce dalla richiesta della Commissione Elettorale Thailandese del 11 dicembre 2019 di deliberare se il prestito di 191 milioni di Baht, sei milioni di euro, fatto da Thanathorn fosse una violazione dell’articolo 72.
Questa storica decisione toglie ai milioni di elettori del partito la rappresentanza istituzionale e la loro voce, apre un nuovo periodo di incertezza per la storia contemporanea del regno e ripropone i vecchi modelli e metodi del potere politico di contrasto all’opposizione democratica.
Il rischio è che solo le strade diventeranno il modo per esprimere pubblicamente la volontà di milioni di persone.
Thanathorn ha promesso di riorganizzare il disciolto partito politico in Future Forward Group che servirà a portare avanti la missione e il programma del partito che sono il welfare di stato, la riforma dei militari e il cambio della costituzione.
I parlamentari che non sono stati oggetto di divieto di fare politica entreranno in una nuova entità politica per cui Thanathorn ha chiesto il sostegno degli elettori. Thanathorn stesso e la direzione del FFP sono ora a rischio anche di una sentenza penale fino a cinque anni di carcere ad opera della commissione elettorale.
La storica decisione della corte sostiene che, per le circostanze del prestito e la natura del contratto non conforme alle norme, l’accettazione di un prestito da parte di Thanathorn è da considerarsi come la ricevuta di denaro acquisito illegalmente e proibito secondo l’articolo 72. Inoltre la corte ha vietato alla dirigenza del FFP, formata da 16 persone, di formare un nuovo partito politico, entrare nella sua direzione o partecipare ad elezioni per i prossimi dieci anni.
Delle 16 personalità, undici sono parlamentari eletti nel sistema proporzionale tra cui il segretario Piyabutr Saengkanokkul e la portavoce Pannika Wanich. Restano al loro posto 65 parlamentari eletti nel sistema maggioritario che però dovranno accasarsi entro 60 giorni in un nuovo partito se non vogliono decadere dall’incarico.
Questa decisione della corte suprema giunge a tre giorni da una richiesta di sfiducia dell’opposizione verso il primo ministro Prayuth, i viceministri Prawit Wongsuwan e Wissanu Krea-ngam, Anupong Paochinda ed altri. L’assenza dei parlamentari dimessi permette di superare questa mozione di sfiducia con numeri appena più sostanziosi.
Lo storico thailandese Charnvit Kasetsiri nella sua campagna contro la dissoluzione del FFP che ha raccolto la firma di 150 personalità dell’università, delle arti e della cultura oltre a 40 mila firme online ha detto “la buona politica deve essere un sistema che permette a tutte le parti di competere in modo eguale ed essere valutati dalla gente, mentre provare ad eradicare un gruppo politico particolare creerà solo tensioni sociali in attesa di esplodere … a migliore via di uscita è di allargare lo spazio politico il più possibile e fare sì che si rafforzino i partiti politici popolari. Smettete di credere che dissolvere un partito o mettere al bando chi la pensa differentemente porterà la pace”.
“Sotto la democrazia in stile thailandese, la dissoluzione di un partito è un’altra forma di golpe militare senza l’uso della forza” ha detto un politologo su Twitter, Prajak Kongkirati.
Secondo il professore e studioso della Thailandia Kevin Hewison “Questo è un colpo per i partiti di opposizione ma potrebbe essere un disastro politico per il regime sostenuto dai militari. L’incertezza politica potrebbe potenzialmente destabilizzare un regime che già si dibatte con varie crisi ed un’economia moribonda”.
“Vogliono distruggerci ma questa è la volta di provare che non possono distruggerci. Dobbiamo essere più forti” ha detto Thanathorn ai sostenitori. “FFP è più di un partito. Puoi sciogliere il partito ma non la sua gente”
“Possiamo attendere dieci anni. Continuiamo a combattere”, “La gente ha creato FFP, non rubateci il nostro futuro” sono dei cartelli tenuti da militanti e sostenitori presso la sede del FFP a Bangkok durante l’ascolto della decisione storica.