Nelle Filippine e Indonesia si assiste ad un aumento di casi di HIV/AIDS secondo un rapporto UNAIDS del 2012.
Il 20 novembre del 2012 si celebra la giornata di lotta all’AIDS HIV e l’UNAIDS ha pubblicato il rapporto per il 2012. Mentre a livello mondiale si vedono i risultati concreti della lotta all’HIV e AIDS con un decremento della diffusione e delle infezioni e soprattutto delle morti, oltre ad un maggiore accesso alle cure mediche, in due paesi del Sudest Asiatico, Filippine e Indonesia, questa lotta manca e si assiste ad un aumento delle infezioni e alla diffusione dell’AIDS e HIV. Esaminiamo le due situazioni nelle notizie di due giornali nazionali.
Sui progressi fatti in Africa c’è un commento sull’opera del presidente di UNAIDS, Michel Sidibé, che dice:
“Il fattore più importante non sono state le campagne nazionali di pubblicità per convincere la gente ad usare il preservativo o ad astenersi. Né è stata la pratica della circoncisione che diviene più comune in Africa. Piuttosto è stato focalizzare il trattamento sui gruppi ad alto rischio. Mentre salvare i bambini è sempre popolare politicamente, salvare gli uomini gay, i drogati e le prostitute non lo è e quindi spesso capi religiosi e presidenti dovevano essere convinti a portare il loro aiuto. Egli haspeso molto dei suoi quattro anni proprio a fare questo. Molti capi ora hanno un approccio più mirato, pragmatico … non impediscono l’accesso ai servizi a causa del loro status”.
FILIPPINE:
A parlare è Teresita Marie Bagasao dirigente del programma dell’ONU per l’AIDS e dice: “Mentre il numero assoluto delle infezioni da HIV nelle Filippine è ancora relativamente basso, il tasso di crescita nel numero dei casi è causa di preoccupazione. Resta la stessa il rapporto del 2010, vale a dire che le Filippine sono una delle sole sette nazioni al mondo (e due in Asia) che hanno registrato un forte incremento nel numero di casi di HIV. Mentre le altre nazioni sono riuscite a stabilizzare l’epidemia, il nostro paese ha bisogno ancora di gestire la volontà politica di affrontare la sfida posta da questa epidemia crescente.”
La Bagasao fa notare che “nonostante i miglioramenti nel trattamento che indicano come sia stato raggiunto dai trattamenti con medicinali antiretrovirali 82% degli infetti da HIV, questo dato non è ancora il 90% del target posto dal paese. Inoltre considerato il rapido incremento nelle infezioni nuove da HIV riportate, questo dato raggiunto potrebbe benissimo decrementare.”
Se lo sforzo della prevenzione resta allo stesso livello le Filippine probabilmente non riusciranno a raggiungere L’obiettivo di Sviluppo del Millennio per il 2015, di fermare e invertire il tasso di diffusione della malattia.
Mentre nel 2001 c’erano 600 casi di infezioni da HIV, circa 4600 nuove infezioni furono monitorate lo scorso anno dal Ministero della Salute. Si ha un incremento del 25% delle infezioni. Inoltre nel paese non si è avuto il calo delle morti da HIV che altri paesi hanno registrato. Dal 1984 circa 3700 filippini sono morti di malattie collegate all’AIDS.
I programmi di prevenzione per le lavoratrici del sesso donne hanno una diffusione che va dal 50 al 74%, mentre tra i lavoratori del sesso i programmi vanno a meno del 25%. Anche le analisi tra la prostituzione maschile scende al livello inferiore al 25%.
Ad agosto il totale delle persone infette da HIV /AIDS secondo la proiezione del ministero sono 21837, mentre le persone accertate sono solo 10514.
Mentre il numero totale è certamente basso rispetto alla popolazione di oltre 92 milioni di persone, nel 2012 si segnalano 9 casi nuovi di HIV AIDS ogni giorno quando nel 2000 era di un nuovo caso ogni tre giorni.
Al forte aumento della diffusione ci sono secondo il ministero ed UNAIDS da un lato la diffusione dei social network e della diffusione di incontri sessuali casuali di tipo omosessuale specie tra la popolazione maschile; dall’altro lo stigma che si pone sull’uso dei profilattici (solo il 2% nel paese) e dell’uso delle iniezioni che favorisce il proliferare della malattia.
Inoltre la spesa allocata per la lotta all’AIDS è di soli 120 milioni di peso che servono solo al trattamento e ce ne vorrebbero da 200 a 300 milioni di peso per poter affrontare la prevenzione e rendere meno pressante l’intervento di fondi globali internazionali di lotta.
Secondo il rapporto dell’UNAIDS il paese era fuori strada in tutti e cinque le aree obiettivo: ridurre la trasmissione sessuale della malattia, prevenire l’infezione dell’HIV tra i drogati, infezione zero tra i bambini, aumento dell’accesso al trattamento per le persone in stato avanzato di infezione e la chiusura del gap sempre crescente delle risorse.
INDONESIA
Il ministro della Salute indonesiano, Nafsiah Mboy, nominata dal presidente Yudhyono ultimamente per sostituire il predecessore morto di cancro, di fronte ai dati dell’UNAIDS ha espresso il proprio imbarazzo: “Il rapporto mi ha scioccato davvero.” quando ha visto che gli sforzi di prevenzione nei dieci anni passati sono stati molto deludenti. Il numero di infezioni tra il 2001 e il 2012 è cresciuto del 25%; i programmi di prevenzione per la comunità gay e per i lavoratori del sesso ha rraggiunto solo il 25% delle comunità se non anche meno, al pari di altri paesi come Filippine, Bangladesh, Vietnam e Sri Lanka. “Abbiamo speso milioni didollari per i programmi di prevenzione dell’HIV/AIDS ed ancora abbiamo un basso tasso di successo. Non so quali errori siano stati fatti”.
Il ministro di fronte al successo di altre nazioni ha detto che il governo deve andare a vanti e continuare a fornire un accesso universale alla prevenzione, trattamento e sostegno per l’HIV. “e persone devono imparare ad essere responsabili e difendersi dall’HIV evitando comportamenti sessuali a rischio e avere solo sesso sicuro, protetto.”.
Lo scorso anno vivevano in Indonesia 370 mila persone con HIV con una forte diffusione tra gruppi a forte rischio. Sebbene il tasso rispetto alla popolazione è del 0,3% il tasso di prevalenza tra i lavoratori del sesso è 9% e 36,4 tra chi fa uso di siringhe. Altro gruppo sono gli uomini che hanno sesso con altri uomini il tasso è al 8,47 %.