Tra le malattie tropicali dimenticate vi è una derivata dallo schistosoma del fegato endemico in Cambogia, Laos, Vietnam, Thailandia, parti della Cina, Corea e Siberia.
Gli abitanti di questa comunità agricola, impelagata nella povertà, parlano molto appassionatamente della loro cucina, specie dei tanti tipi di pesce fermentato che per alcuni hanno un sapore divino ma dal profumo rivoltante.Secondo alcuni ricercatori medici, si può anche trattare di un’attrazione fatale.
Infatti il pesce crudo, che è mangiato con molta avidità nelle case su palafitte tra le risaie e gli acquitrini delle province del Nordest thailandese, può contenere vari parassiti che accumulandosi nel fegato possono portare ad un cancro mortale, conosciuto come il cancro del condotto biliare.
E’ una forma alquanto rara in quasi tutto il mondo, ma rappresenta la causa di morte da cancro al fegato per il 70% dei casi in Thailandia, secondo Banchob Sripa, capo del dipartimento di ricerca delle Malattie Tropicali dell’Università di Khon Kaen, che dice che “è la forma di cancro più mortale e persistente nella regione”.
Per tre decenni ha condotto una campagna senza successo contro il parassita, uno schistosoma del fegato endemico in Cambogia, Laos, Vietnam, Thailandia, parti della Cina, Corea e Siberia.
“Le più importanti cause di infezione di cui si sia mai sentito” dice Peter Hotez del Sabin Vaccine Institute che fa ricerca sulle malattie tropicale dimenticate.
Alcuni abitanti non riescono a liberarsi di questa usanza, come dice una volontaria del centro clinico governativo il cui compito è di girare nei villaggi con il messaggio semplice “dite no al pesce crudo”. La cottura del pesce eliminerebbe il rischio ma la battaglia contro il parassita del fegato è minata in Thailandia da un profondo amore per le pietanze fermentate dal gusto agro e affumicato che da generazioni si gusta nei villaggi.
“Lo diciamo loro, se lo volete mangiare fate meglio a bollirlo o a cucinarlo, ma loro mi rispondono che mangiarlo crudo è delizioso e non riescono a farne a meno”
Sia che si tratti di insalata di papaya verde col giusto bilancio di agro dolce o di un’ anatra al curry sospesa nelle spezie, la cucina thailandese è una passione nazionale tanto che la sua popolazione di 65 milioni di persone sembra spendere la maggior parte del suo tempo mangiando o parlando di cucina.
Ma questo amore ha un suo lato masochista. Comune per chi lavora negli uffici è pranzare con piatti resi bollenti dal peperoncino per correr qualche ora al bagno qualche tempo dopo con qualche caso di mal di pancia da Bangkok.
La passione per queste pietanze fermentate, specie nel nordest, è la versione estrema di questa ossessione da golosi spesso foriera di conseguenze.
Un piatto popolare nel nordest è il pla som, o pesce fermentato, che si fa con pesce crudo, aglio, sale, riso cotto al vapore ed un pizzico di poleri di condimento. La porzione è a forma di uovo, è sistemata in una plastica e lasciata al calore tropicale per tre giorni, che non è un tempo abbastanza per uccidere i parassiti che muoiono solo dopo sei mesi di fermentazione.
I parassiti del fegato sono presenti solo nelle acque superficiali ma non si trovano dappertutto. Il tasso di infezione a Bangkok che si trova a cinque ore di auto è vicina allo zero.
Si trasmettono attraverso le feci e crescono nelle aree rurali dove non esiste una sistema fognario, propagandosi attraverso i pesci, i serpenti, gatti e persone. Ma gli abitanti dei villaggi non lo vedono come una minaccia.
Non è la stessa cosa della tradizione giapponese di mangiare fugu, il pesce palla che è potenzialmente tossico quando non lo si prepara nel modo opportuno.
Gli effetti mortali, dovuti al consumo decennale di pesce crudo fermentato e infettato dal parassita, allo stesso modo in cui il bere grandi quantità di alcol per tanti anni, causano danni al fegato, e l’alcol aumenta il rischio del cancro dell’addotto biliare.
Dall’uno al cinque percento di chi ha avuto il parassita corre il rischio di sviluppare il cancro al fegato. Anche Laos, Cambogia e Vietnam hanno alte percentuali di cancro al fegato e si stima che il 10% della popolazione laotiana è affetta dal parassita
Il Dottor Hotez dice che il parassita è simile agli altri vermi e altre malattie che restano sconosciute solo perché raramente si riscontrano nelle popolazioni urbane ricche. “Anche se la Thailandia è una nazione da classe media, ci sono ancora sacche di popolazione estremamente povera e con la povertà si accompagnano sempre alte percentuali di malattie tropicale negate. Abbiamo le tecnologie per fare i vaccini ma non abbiamo i finanziamenti.”
Secondo un chirurgo dell’ospedale di Khon Kaen che da anni opera i pazienti di cancro, molte colpe per la presenza di queste malattie li ha il governo Thailandese che non fa nulla per far sì che gli abitanti non mangino pesce crudo. “Il governo non ha mai preso sul serio questa questione. Questa malattia prende solo il nord e il nordest, le stesse regioni dimenticate da molto tempo, dichiara il dottor. Cherdchai Tontisirin