Ministro filippino Teodoro Locsin e la guerra verbale Cina Filippine

Il ministro Teodoro Locsin scatena una guerra verbale tra Filippine e Cina senza precedenti con un tweet non da diplomatico

La politica estera filippina di amicizia con la Cina del presidente Duterte si trova sotto un fuoco che non ha precedenti nelle Filippine con la crescita delle tensioni per l’aggressione percepita di Pechino nel Mare Cinese Meridionale.

La cosa si è fatta drammaticamente chiara quando il ministro degli esteri filippino Teodoro Locsin lunedì ha twittato che la Cina “deve uscire da queste cazzo di acque reclamate dalle Filippine”, un messaggio non da diplomatico sulla presenza di vascelli cinesi dentro la zona esclusiva di Manila nel Mare Cinese Meridionale.

AFP/Emmanuel Dunand

Le relazioni bilaterali Filippine Cina entrano in un momento di crisi mentre a Manila la pazienza si assottiglia anche tra gli alleati di Duterte ed i ministro del governo. Il ministero degli esteri ha fatto un’ottantina di proteste diplomatiche formali per rispondere alle incursioni cinesi nelle sue acque negli scorsi cinque anni.

La scorsa settimana, la Task Force Nazionale Filippina per il Mare Filippino Occidentale, un organismo interministeriale che presiede la politica di sicurezza marittima del paese, denunciò una “illegale presenza continuata” di varie guardia coste cinesi e di flottiglie della milizia vicino alle caratteristiche di mare occupate dalle Filippine, quali Second Thomas Shoal e Whitsun Reef.

Un mese prima, finanche 220 imbarcazioni della milizia cinese affollarono le caratteristiche di mare occupate dalle Filippine nella catene di isole delle Spratly, accendendo una crisi diplomatica senza precedenti tra i due paesi.

Il ministro della difesa Delfin Lorenzana promise che il suo paese “non tentennerà” nella protezione delle sue rivendicazioni nell’area, mentre il ministro degli esteri Teodoro Locsin si è spinto ad attaccare la Cina come un “brutto buzzurro”

L’ultimo scontro diplomatico è coinciso con la prova di forza cinese nelle acque adiacenti dopo qualche settimana che gli USA hanno portato varie navi militari nel Pacifico Occidentale a sostegno delle Filippine che sono il suo alleato del trattato di mutua difesa del Sudestasiatico.

Questa settimana la Marina Cinese, PLAN, ha impiegato la tanto vantata portaerei Shandong, la prima portaerei prodotta in Cina nel 2019, in esercitazioni navali nel Mare Cinese Meridionale.

In precedenza la Cina aveva portato la sua ultimissima nave anfibia di assalto Type 075 insieme con altre navi appena prodotte nelle sue strutture navali dell’isola di Hainan che si protende nel MCM.

The Rappler

“Speriamo che il mondo esterno riesca a vederlo oggettivamente e razionalmente” ha detto il portavoce del PLAN Gao Xiucheng definendo le ultime esercitazioni navali “completamente legittime” e mirate a proteggere l’integrità territoriale del paese nelle acque adiacenti.

“Speriamo che il mondo lo vedrà in modo oggettivo e razionale. In futuro la marina cinese continuerà a tenere esercitazioni simili secondo i piani”

Ironicamente Pechino ha invitato le Filippine a smettere di fare esercitazioni simili e a “rispettare i diritti sovrani” nel MCM.

Il ministro della difesa Lorenzana, in risposta, ha attaccato la Cina reiterando l’impegno del paese a “condurre pattugliamenti marittimi nel Mare Filippino Occidentale, nelle isole Kalayaan da parte della Guardia Costiera Filippina e l’Ufficio delle Risorse di Pesca e Acquatiche continuerà”

( Mare Filippino Occidentale è la denominazione del MCM, mentre Kalayaan Islands sono le Isole Spratly, TSV)

In risposta alle ultime esercitazioni navali cinesi il capo della difesa Filippina ha chiarito che il paese non si farà intimidire e “resterà dove siamo”.

“Mentre riconosciamo che le capacità militari cinesi sono più avanzate delle nostre, questo non ci impedisce dal difendere i nostri interessi nazionali, e la nostra dignità come popolo con tutti i mezzi che abbiamo” ha detto Lorenzana.

Il ministero degli affari esteri, che in precedenza ha minacciato di espulsione un diplomatico dell’ambasciata cinese dopo uno scambio aspro con Lorenzana, ha sostenuto che Pechino non ha “diritti di applicazione della legge nell’area” accusando le navi della guardia costiera di essere attive nel “Bloccare, ombrare, manovrare in modo pericoloso e in sfide radio” contro le navi filippine nella Barra di Scarborough ricca di pesce che ricade dentro la Zona Economica Esclusiva filippina.

La presenza continua non autorizzata di queste imbarcazioni è una sfrontata violazione della Sovranità Filippina” ha detto questa settimana il DFA filippino reiterando che le Filippine possono e devono continuare i pattugliamenti ed esercitazioni in mare nelle sue acque perché costituiscono un “atto di routine legittimo di un paese sovrano nel suo territorio”

Lo stesso giorno Teodoro Locsin alzò la posta in gioco con la sua propria diplomazia di twitter.

“Cina, amica mia, come posso dirlo in maniera garbata? Vediamo …” ha scritto l’irrequieto ministro degli esteri filippino su Twitter. “Cosa stai facendo alla nostra amicizia … Sei come un brutto buzzurro che se la prende con il bravo ragazzo che vuole essere un tuo amico”.

Conosciuto per i suoi commenti polemici e gli scoppi su Twitter, Teodoro Locsin spinge probabilmente per l’espansione dei legami di difesa con Washington insieme a Lorenzana, già addetto militare in USA.

I due membri importanti del governo Duterte hanno sostenuto di restaurare il VFA, accordo di forze in visita USA Filippine, accordo fondamentale della difesa che Duterte provò a negare nel mezzo dei disaccordi crescenti con gli USA per le violazioni dei diritti umani.

Il presidente filippino ha comunque difeso con forza la sua politica di amicizia verso la Cina esaltando l’assistenza di Pechino durante la pandemia.

Questa settimana Duterte ha ricevuto con tanta pubblicità la sua prima dose del vaccino Sinopharm cinese, uno sforzo calcolato di porre Pechino sotto una luce più positiva durante le crescenti tensioni in mare.

“Voglio ricordare, non vogliamo la guerra con la Cina. La Cina è una buona amica. Abbiamo un grande debito di gratitudine tra i tanti per i vaccini che ha donato” ha detto il presidente nel suo discorso televisivo la scorsa settimana.

Il portavoce presidenziale Harry Roque ha anche provato a minimizzare l’ultima guerra verbale con la Cina specialmente le esternazioni di Twitter del diplomatico filippino affermando “Non ci immischieremo nel diritto di libertà di parola del Ministro Locsin”

Ha anche provato a proteggere Duterte dalle ricadute politiche potenziali quando ha detto “non è vero che il presidente è stato ignorato” da Pechino, dal momento che la massa delle navi cinesi aveva abbandonato le acque filippine dopo lo stallo di un mese a Whitsun Reef “per il messaggio del presidente e le calde relazioni che godiamo con la Cina”.

Ci sono tuttavia segni di crescenti fratture dentro il circolo ristretto di Duterte, quando il senatore Manny Pacquiao, alleato di sempre di Duterte e potenziale candidato presidenziale, ha criticato la politica acquiescente del presidente verso la Cina.

“Per me, credo che manchi qualcosa, rispetto al come era prima di correre per la presidenza. Avrebbe dovuto continuare per avere un po’ di rispetto” ha detto il senatore in una intervista questa settimana, uno scostamento dai suoi primi anni di sostegno duro per Duterte.

“Sentimmo quello che disse prima delle elezioni mentre faceva campagna elettorale, che avrebbe guidato un jet ski fino alle Spratly con la bandiera filippina, e così sentivo nel cuore di votare per lui perché è il tipo di presidente di cui abbiamo bisogno” ha detto il celebre boxer aggiungendo:

“Qualcuno che lotterà per il nostro paese”

Richard Heydarian, Asiatimes

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