Terzo incontro del dialogo di pace nelle mani dello stato thai

Si è concluso il terzo incontro del dialogo di pace di Pattani a Kuala Lumpur tra i delegati dello Stato Thailandese e i rappresentanti del BRN, Fronte rivoluzionario nazionale, alla presenza del facilitatore malese Abdul Rahim Noor.

Lo scopo di questi incontri è di cercare di trovare una soluzione politica a questo conflitto di bassa intensità che solo a partire dal 2004 ha fatto oltre 7000 morti e decine di migliaia di feriti, orfani e vedove nella regione a maggioranza malay e musulmana, in un regno a maggioranza buddista.

La delegazione dello stato thai, costituita da vari esponenti del Consiglio Nazionale di Difesa, della procura dello stato e altri militari, era guidata dal generale Wanlop Rugsanaoh, mentre a questo terzo incontro del dialogo di pace di Pattani la delegazione del BRN era guidata da Anas Abdulrahman.

Questo incontro si è tenuto in presenza dopo due anni in cui l’epidemia di Coronavirus ha impedito alle delegazioni di incontrarsi ma non di sentirsi online.

Il facilitatore malese Abdul Rahim Noor, un ex capo della polizia speciale malese, ha detto che la discussione si è svolta a partire da un piano in tre punti tra i quali uno è la riduzione della violenza. “Entrambe le parti finalmente si sono incontrati faccia a faccia dopo non aver potuto farlo per due anni. Lo hanno fatto in modo pacifico e lo si è condotto in tre lingue, Thai, inglese e Malese. Io parlavo in inglese che era poi tradotto in Thai per il governo thailandese e il Malese per i rappresentanti del BRN che si trovano a loro agio a parlare Malese”

Secondo Benarnews che ha intervistato una fonte thai, il piano in tre punti include la riduzione della violenza, la partecipazione politica e il meccanismo di discussione nella regione. Questo piano in tre punti servirà come base per i futuri colloqui.

Per il facilitatore malese ci vorranno almeno due anni per poter raggiungere la necessaria soluzione politica per risolvere questo decennale conflitto le cui origini si tracciano fino agli anni 60 e che ha vissuto a partire dal 2001 una recrudescenza con una nuova generazione di insorgenza.

Secondo Rahim Noor si è anche discussa la proposta del BRN di creare una regione autonoma Patani Darussalam, in cui la gente malay della regione avrebbe il diritto a designare i propri sistemi economici e di istruzione, ad usare la lingua malay ed in cui sarà riconosciuta e preservata l’identità malay musulmana del profondo meridione thailandese.

Questo tema è uno dei punti più indigesti allo stato thai che sin dal 1902, quanto il sultanato di Patani fu inglobato nello stato siamese, ha sempre provato a forzare i propri progetti di assimilazione.

Ed infatti questo tema Patani Darussalam, di una entità politica analoga a quella trovata nelle Filippine la regione autonoma Bangsamoro, dovrà essere discusso a livello centrale a Bangkok e capire se c’è un accordo all’interno dei militari thailandesi, prima di poter iniziare a parlarne ai negoziati di pace.

Giustamente Rahim Noor ha detto a Benarnews che “il governo thai è la sola entità che può risolvere la situazione nel Meridione della Thailandia”.

Cosa significhi Patani Darussalam cercheremo di capirlo nei prossimi giorni, se questo significa l’abbandono dell’intento separatista.

In una conferenza stampa, evento raro per il BRN che ha rilasciato pochissime interviste nella sua storia e che non rivendica mai gli attentati o gli attacchi che compie, il capo delegazione del BRN, Anas Abdulrahman, ha detto che le due parti del terzo incontro del dialogo di pace di Patani hanno deciso di formare un gruppo di lavoro congiunto che si incontrerà prima del prossimo incontro.

“Entrambe le parti si sono accordate ad inviare rappresentanti e la gestione di questo gruppo di lavoro sarà gestito dal segretariato del facilitatore” ha detto Anas che ha ricordato che saranno discusse questioni sostanziali legate alle soluzioni politiche, alla consultazione pubblica e alla riduzione degli atti di violenza da entrambe le parti.

Le questioni da discutere sono il governo, l’istruzione, il riconoscimento dell’identità del popolo di Pattani ed il sistema economico nel meridione thailandese.

Inoltre si sono accordati sui principi generali dei negoziati di pace legati alle questioni del momento.

Si è anche trovato l’accordo sulla formulazione dei termini di riferimento, ToR, e i metodi da adottare per l’implementazione nel campo nel prossimo futuro.

Va ricordato che proprio sul ToR in passato il generale Prayuth decise di rompere i colloqui di pace intrapresi con il MARA Patani, organizzazione ombrello di vari gruppi dell’insorgenza, pur di non riconoscere alcuna cittadinanza ad una entità politica malay musulmana.

“Noi del BRN davvero speriamo che si possa continuare questo processo e portare una pace genuina e onorevole a tutti i malay di Pattani” ha detto Anas il quale ha ricordato che gli attacchi del BRN erano davvero diminuiti dopo l’annuncio del BRN di una cessazione della violenza fatto il 4 aprile del 2020 a causa della pandemia del Coronavirus.

“Non lo definiamo un cessate il fuoco, ma il BRN smette di portare avanti attacchi a meno che il BRN non è attaccato e costretto a difendersi” ha detto Anas Abdulrahman.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole