I negoziati in corso per FTA Accordo di libero Commercio tra Thailandia e Unione Europea hanno suscitato preoccupazioni tra le organizzazioni non governative sia Thailandesi che Europee che temono le ripercussioni negative sulle politiche di salute pubblica progressiste in Thailandia a causa delle richieste europee.
L’arrivo di Yingluck Shinawatra a Bruxelles del 6 marzo ha dato inizio alle trattative che includeranno l’accordo degli Aspetti relativi al Commercio dei Diritti di proprietà Intellettuale (TRIPS), un accordo internazionale che fissa le regole per affrontare la proprietà intellettuale come quella di medicine di marca. Se l’Unione Europea spinge gli interessi delle sue compagnie farmaceutiche, potrebbe essere a rischio l’accesso alle medicine generiche in Thailandia, secondo varie ONG thailandesi ed alcuni parlamentari europei.
“L’interesse delle grandi compagnie farmaceutiche è di avere un prezzo maggiore per le loro medicine, e l’interesse di uno stato come la Thailandia è di avere l’accesso alle medicine generiche che è più economico, così questa è la vera questione.” dice Leila Bodeaux della Oxfam a IPS.
“E’ importatissimo notare il rande sforzo della Thailandia per migliorare il proprio sistema sanitario pubblico ed ha ora uno schema di sanità universale che per funzionare bene deve affidarsi a medicine a prezzi modici.”
Secondo Oxfam, l’olandese Health Action International e la tedesca Action Against AIDS, la protezione eccessiva della proprietà intellettuale e la sua applicazione potrebbe restringere i produttori di medicine generiche. La conseguenza è che i monopoli del mercato sono spinti verso l’alto con medicine più care “colpendo l’accesso a trattamenti a prezzi modici.”
Oxfam sostiene che il paese ha ricevuto ammirazione a livello internazionale per il suo programma di sanità pubblica che si basa su fornire medicine poco costose alla sua popolazione. Nel trattamento contro l’HIV e l’AIDS la Thailandia è riuscita a fornire la terapia antiretrovirale all’ottanta per cento dei malati che convivono con questa malattia, grazie al fatto che la maggior parte di questi farmaci è prodotto in India per i paesi in via di sviluppo tagliando i costi in modo enorme.
Secondo gli attivisti, però, questi passi in avanti potrebbero essere invertiti dal trattato FTA specialmente se l’Unità Europea dovesse introdurre “le clausole di disputa investitore stato” nel trattato. I responsabili delle ONG fanno notare il caso del gigante farmaceutico americano Eli Lilly&Co che ha intentato una causa contro il Canada sotto il FTA nord americano, chiedendo 100 milioni di dollari di risarcimento per una decisione della corte canadese che la tolto alla compagnia il suo brevetto per le medicine usate per trattare disordine da deficit da attenzione. La Thailandia potrebbe ritrovarsi in una posizione simile al Canada se i produttori di medicine generichesono viste danneggiare il brevetto esistente.
“Siamo particolarmente preoccupati che l’Unione Europea spinga per avere le clausole della proprietà intellettuale che vadano oltre il TRIPS” dice Bodeaux, clausole conosciute come TRIPS Plus che possono avere il sostegno delle multinazionali ma che sarebbero negative per il budget della sanità pubblica Thailandese. Secondo la Bodeaux l’Unione Europea potrebbe provare a cercare un tempo dei brevetti più lungo degli attuali 20 anni come scritto nei trattati WTO. In aggiunta l’ Unione Europea potrebbe richiedere clausole di “esclusività dei dati” che implicano che la Thailandia non potrebbe diffondere informazioni di certe prove cliniche durante uno specifico periodo temporale.”
La Commissione Europea dice che il lancio dei negoziati del FTA “segna un passo importante nelle relazioni tra EU e Thailandia, già rafforzate dall’accordo di cooperazione e partenariato”. La Commissione ha affermato che lo scopo “è di concludere un accordo comprensivo che copra le tariffe, le barriere non tariffarie e altre istanze di commercio come servizi, investimento, problemi di regolamento, competizione e sviluppo sostenibile.”
Aggiunge che il FTA con la Thailandia “dovrebbe dare guadagni economici sostanziali e mettere l’Unità Europea alla pari con partners che hanno già concluso trattati FTA con la Thailandia come Cina, India, Giappone, Korea, Australia e Nuova Zelanda” Il primo giro di negoziati dovrebbe essere a Maggio prima della sosta estiva.
Allo steso modo delle ONG, anche alcuni parlamentari europei guardano da vicino questi negoziati e gli aspetti del FTA che potrebbero avere un impatto negativo. La deputata tedesca dell’Alleanza Verde Franziska Keller ha detto all’IPS di avere le stesse preoccupazioni delle ONG.
“Sono completamente d’accordo che il governo Thailandese non dovrebbe lasciarsi intrappolare nei colloqui TRIPS Plus. Credo che la UE non dovrebbe assolutamente forzare i TRIPS. I medicinali sono una parte importante della finanza della Thailandia e se non si possono usare i farmaci generici, non possono essere prodotti e comporterà una spesa maggiore per il governo thailandese.”
Comprendendo quello che è in ballo si comincia in Thailandia ad attirare l’attenzione su come FTA potrebbe influenzare il costo delle medicine e dei prodotti agricoli nel paese, lamentando che non c’è stata una consultazione adeguata con la società civile sui colloqui del commercio bilaterale multimiliardario.
“Le clausole di Proprietà Intellettuale, le misure di applicazione e il capitolo di investimenti sono tutte aree dove c’è tanto in ballo” dice Tessel Mellema della HAI.
La Thailandia potrebbe sentire la pressione a dare concessioni a causa della fine vicina del sistema generale di preferenze commerciali accordate dalla UE che scadono agli inizi del 2014. Quello che le ONG vogliono è di dare alla Thailandia uno spazio politico per negoziare senza pressione.
La Thailandia è il terzo partner europeo nell’ASEAN, e l’Unione europea è anche il terzo partner della Thailandia. Il commercio tra Europa e Thailandia secondo la commissione ha raggiunto i 32 miliardi di euro nel 2012, mentre la UE è uno dei più grandi investitori in Thailandia con azioni di investimento oltre i 14 miliardi di euro nel 2011.
Le esportazioni europee comprendono principalmente prodotti di alta tecnologia compreso macchinari e materiali elettrici, prodotti farmaceutici, veicoli, metalli preziosi e strumenti ottici, mentre la Thailandia esporta apparecchi elettrici e macchinari, alimenti, veicoli, metalli preziosi, perle plastica e gomma.
AD MCKenzie, IPS.