Un attentato a Bangkok fa scoprire una cellula del terrorismo iraniano in una viuzza della Sukhumvit
In questi giorni sono proprio i tassisti a dirti che gli Iraniani hanno distrutto la pace della città.
“Non c’è terrorismo a Bangkok se non fosse per gli iraniani.” dice un tassista. La città era ancora nel dopo festeggiamenti dell’anno nuovo che scoppiano delle bombe in una casa di un viottolo della indaffarata Sukhumvit il giorno 14 febbraio.
Ed il conducente del mio tassì è arrabbiato, ma si affretta subito a dire che non ci saranno tensioni bilaterali tra Thailandia ed Iran poiché ci sono molti legami commerciali: la Thailandia esporta molto riso mentre importa una buona parte del suo petrolio.
Gli iraniani inoltre sono presenti con un buon numero di turisti nel paese. Si confondono tra gli arabi che girano dovunque nella Sukhumvit, per le strade, i centri commerciali, ospedali costosi e bordelli.
Ultimamente, si possono notare moltissime prostitute africane attorno al Soi Nana, apparentemente per rimorchiare uomini arabi che amano donne extra large. Molti dei vicoletti della Sukhumvit sono dedicati agli arabi e tra loro un gran numero di quelli non sposati sono iraniani.
L’impatto delle bombe e la relativa ansietà non ha comunque modificato la rilassata e tuttavia indaffarata aria della città. Il mercato settimanale a Chatuchak è sempre pieno di turisti e i traduttori arabi presso il Bumrungrad degli ospedali Samitivej sono pieni dei loro clienti.
Ma comunque, profondamente nascosto in qualche parte del loro cuore, sono arrabbiati che qualche rinnegato stesse preparando bombe nelle loro vicinanze. Non vogliono che abbia delle ricadute sui loro guadagni, e circa il 6% del PIL proviene dai turisti di oltremare.
L’intera industria turistica, dai tassisti a i più di 24 mila aziende sessuali, sono stati colpiti duramente durante i recenti prolungati allagamenti.
La prima domanda che sia i residenti che gli espatriati che vivono in Thailandia pongono è come abbiano fatto a fare entrare gli esplosivi. I tassisti hanno una loro risposta.
La risposta più ovvia è che possono essere stati portati dal sud della Thailandia, dove molte province (Yala, Narathiwat e Pattani) sono colpite dall’insorgenza separatista dei malay musulmani, legata ai circoli del terrorismo islamico internazionale.
Benché Bangkok non sia stata quasi mai toccata tranne che per alcune esplosioni nel 2006, nel meridione thailandese le violenze e gli omicidi sono rampanti fin dal 2004.
Un’altra possibilità di entrata sono le frontier porose con la Thailandia e con la Cambogia. La Thailandia fornisce armi e munizioni alle insorgenze Birmane e molto può riprendere la strada di ritorno attraverso una zona cuscinetto che il paese mantiene alla sua frontiera, presumibilmente come un posto sicuro per i profughi.
Benché l’incidente abbia scioccato la città la pubblica fiducia si è ristabilita subito per i risultati immediati che le autorità hanno potuto avere: sono stati tutti identificati, tre arrestati compreso uno in Malesia, e sono stati anche chiariti gli antecedenti. Secondo le notizie di stampa, ora sono alla ricerca di un altro elemento e forniscono informazioni che on lasciano spazio a speculazioni.
Secondo le autorità, la sequenza degli eventi è stata la seguente.
L’8 febbraio tre uomini iraniani giungono in volo a Bangkok e in macchina viaggiano verso la capitale del sesso in Thailandia, Pattaya. Prendono tre ragazze per accompagnatrici e festeggiano con loro, lasciando moltissime informazioni sotto forma di resoconti all’hotel e foto sui telefonini.
La polizia di frontiera ha potuto risalire ad una delle ragazze dall’hotel di Pattaya dove stavano. In tutti gli hotel della Thailandia, dal più piccolo a quello più grande, si mantengono i dati dei turisti in un database, e non ci vuole nulla per rintracciare gli spostamenti di una qualunque persona.
La ragazza individuata dalla polizia aveva delle foto degli uomini iraniani che festeggiavano al ristorante di Pattaya col suo telefonino, apparse sui media locali.
Quando uno dei sospetti, qualche ora dopo lo scoppio, è stato arrestato all’aeroporto internazionale mentre cercava di fuggire ed ha mostrato segni di stress, la polizia ha portato la stessa ragazza per provare a calmarlo. E’ apparso chiaro che si è rilassato e ha mangiato solo vedendo la ragazza. Poi è stato presentato alla stampa.
Dopo aver soggiornato a Pattaya fino al 13 febbraio, gli uomini si sono spostati a Bangkok lasciandosi dietro le ragazze thailandesi. E l’esplosione accade proprio il giorno seguente. Forse stavano preparando gli esplosivi che sono nel frattempo esplosi.
Le autorità thailandesi non si sono affrettate verso nessuna conclusione anche quando Israele ha denunciato che l’incidente faceva parte di un complotto iraniano per colpire la loro delegazione a Bangkok, sostenendo che il modus operandi del gruppo era analogo a quelli dell’incidente di Nuova Dehli in India quando alcuni diplomatici israeliani sono stati feriti gravemente.
Dopo le indagini iniziali, le autorità hanno confermato che i sospettati pianificavano un attentato verso individui israeliani. Strisce magnetiche ritrovate sul luogo dell’esplosione indicano un disegno simile all’attacco con bombe che si attaccano alle auto come a Nuova Dehli. Non erano tanto potenti per attacchi in larga scala ma sufficienti per attaccare individui.
Anche qui ci sono donne. Una è iraniana il ci passaporto è stato mostrato alla stampa. La donna avrebbe lasciato il paese prima dell’incidente e si trova ora in Iran con cui la Thailandia non ha trattati di estradizione. Quello spiega anche che tutti e tre i sospettati cercavano do scappare immediatamente dopo lo scoppio e sono stati presi negli aeroporti di Bangkok e in Malesia, mentre uno è incappato in una esplosione che lui stesso ha fatto avvenire in una strada affollata.
L’altra donna è una thailandese che sembra sia la ragazza di uno dei sospetti, ed è stata vista dai vicini molte altre volte insieme al sospettato. La casa era stata affittata dalla donna iraniana ora tornata in Iran.
Se tutto fosse andato bene, ci sarebbe potuto essere un attacco su uno o più obiettivi israeliani il giorno 14 febbraio. Si apprestavano a lasciare la casa, avevano mandato l’iraniana in Iran e forse sarebbero riusciti a prendere un aeroplano dopo aver portato a termine il compito.
Ma l’apparente innocua polizia thailandese era al massimo della sua efficienza. Le immagini delle telecamere di strada sono subito state inviate alla polizia di frontiera che li hanno usati per rintracciare i passaporti ed arrestarli. Le autorità thailandesi dicono di sapere chi sia la donna e la stanno cercando
tratto da Bangkok Pericolosa