Se il buddismo thailandese ha perso la propria strada a causa della corruzione, come tanti critici speculano, non lo si saprà mai parlando con Mod e le sue amiche, la cui devozione le fa continuare a guadagnarsi i meriti e cercare il conforto presso il tempio di Tha Mai tutti i fine settimana, uno dei tanti tempi di Bangkok.
E’ ancora mattina ma già si sente il calore oppressivo di Bangkok che non sembra impedire a grandi numeri di fedeli di frequentare nel loro giorno libero il tempio. L’odore dell’incenso e del fumo fanno parte di una atmosfera palpabile e caotica mentre la gente gira per il tempio determinata a ingraziarsi presso qualche potere superiore.
Mod, un nomignolo associato con ogni thailandese, “formica”, è una persona tipica che viene al tempio. Una ragioniera presso una azienda prestigiosa internazionale, è venuta questa mattina per pregare affinché “le cose possano andare meglio poiché l’anno nuovo è stato bruttino”.
Mentre Mod si aggira per dare fare le proprie donazioni, si ferma a porre una banconota da 100 baht, poco più di tre euro, davanti la statua del dio Indù Ganesh. Quando le si chiede come mai una statua Induista si trovi in un tempio buddista, ha qualche problema nel darsi una spiegazione ma con le amiche dice che è sacra e non dovremmo fare troppe domande su queste cose sacre. Ganesh è di fatti una figura centrale nell’Induismo che si tolse la sua zanna destra per usarla come una penna e scrivere il Mahabharata e poi Baghavad Gita.
L’esperienza di Mod è emblematica della mescolanza che è il buddismo thailandese, costituito di animismo, buddismo e Induismo con pura superstizione. Ma in tanti tra i quali c’è il gruppo conosciuto come i Monasteri della foresta, lamentano lo stato in cui versa il buddismo in Thailandia, corrotto, affamato di potere e sporco come il resto del paese. Di recente sono apparsi vari scandali tra i quali gli abusi sessuali dei monaci anziani sui novizi, oppure di tanti monaci che sono stati accusati di commercializzare la fede anche con raccolte di denaro fraudolente.
I monaci della Foresta sono riconosciuti per la loro ortodossia, l’ascetismo e conservazionismo, e modellano la loro vita e pratica si quella del Buddha stesso e dei suoi primi discepoli, mantenendo viva le pratiche del Buddha storico che di frequente andava ad abitare nelle foreste.
“Come si può sperare di avere una buona nazione quando neanche la religione è pura? Alcuni monasteri non insegnano neanche il vero buddismo.” dice un membro del gruppo di AsiaSentinel.
Nella costruzione centrale del tempio dove Mod pregava, ci sono tante persone che attendono persino prima dell’alba di poter incontrare l’abate. Molti sono venuti da ogni luogo con richieste varie e di sollievo. Alcuni pagano con i propri magri risparmi pur di avere la possibilità di una cura miracolosa che salvi un loro caro. Altri sono disposti a donare una cifra a 5 zeri pur di avere quello che vogliono.
Mentre prendono le donazioni e cantano in Pali antico che neanche loro comprendono, i monaci compongono numeri al cellulare o chiedono al proprio accolito di portare qualcosa di fresco.
Certo la corruzione nel clero thailandese non è mai stata poco comune e non è neanche un fenomeno recente. Una storia di cronaca del 1999 diceva: “Fondamentalmente il buddismo è una religione che insegna che la rinuncia del desiderio del conforto delle cose materiali è il modo per porre fine alle sofferenze e trovare la via alla saggezza. Invece alcuni monaci vivono in appartamenti lussuosi e guidano le Mercedec.”
la benedizione di edifici pubblici o persino aeroplani con l’aspersione di acqua santa in cambio di donazioni non fa parte delle pratiche di frati della foresta. Non è contemplato in nessuno dei sacri testi buddisti del Tripetaka.
La Thailandia ha conquistato i titoli dei giornali nel mondo con le sue uniche storie legate al buddismo. La prima è giunta subito dopo la morte di Steve Job quando la setta del Dhammakaya fece uno speciale televisivo in cui affermavano di aver trovato la sua anima e la sua presenza nel paradiso. Poi continuarono dicendo che Steve Job si era reincarnato come “essere divino con una conoscenza speciale a apprezzamento per le scienze in qualche Utopia, dove è sulla quarantina con la testa piena di capelli. Ha il ruolo di guerriero filosofo e vive in un palazzo celestiale”.
La setta Dhammakaya è una di quelle iin rapida crescita in Thailandia e detiene molta considerazione pubblica con centinaia di migliaia di sostenitori e con centinaia di templi in tutto il paese e persino nel mondo.
La storia di Steve Job non è la sola ad essersi guadagnata la rilevanza internazionale. Milioni di thailandesi, ogni anno, comprano oggetti della felicità e amuleti che si credono siano di aiuto nella vita di ogni giorno. La storia famosa nel mondo è che molti di questi amuleti e di tatuaggi, benedetti dai monaci hanno poteri speciali come quelli di proteggere la vita di chi li porta dai proiettili. In tanti sono pronti a giurarci, o anche di essere stati testimoni di questo potere. Ma se si domanda di dare qualche prova tangibile, si dice che è illegale provarlo sulle persone sebbene ci siano molti amici che possono testimoniarlo. A parte questo comunque, questi amuleti, specie quelli che garantiscono la salvezza dalle pallottole, hanno prezzi che vanno fino a 8 mila euro.
Ma mentre questi aspetti sensazionalistici possono interessare i media internazionali, la gerarchia locale, Sangha, è caduta sotto un intenso scrutinio e critica dopo una serie di scandali sessuali e di corruzione. Ai monaci non è permesso avere relazioni sessuali che portano in sé l’attaccamento ed il desiderio quindi la sofferenza. Tanti monaci locali hanno rubato la scena ai preti cattolici con varie cause per violenza sessuale contro i novizi. Ma mentre tanti thailandesi sono disillusi sul modo in cui la Sangha si è comportata altri sono riluttanti a parlarne. E’ un tabù per la cultura thailandese. Mod spiega questo punto.
“Ci è stato insegnato da piccoli che va bene non credere, ma non va bene mostrare la mancanza di rispetto. Mentre non approviamo le cose che molti monaci fanno, non rappresentano la nostra religione come un tutto. Siamo buddisti e sappiamo in cosa credere”.
Mentre con le amiche va verso la costruzione centrale dove farà la fila insieme a tanta altra gente per acquisire altri meriti attraverso la purificazione del proprio karma, Mod non poteva essere più chiara di così.
Cod Satrusayang