La situazione dei diritti umani in Thailandia è alquanto allarmante, mentre si va sempre più restringendo paurosamente lo spazio della libertà di espressione. L’aperta discussione nel paese sul riverito monarca rischia di diventare un tabù mentre i gruppi vicini ai realisti continuano a sfruttare le leggi di lesa maestà per costringere al silenzio il dissenso politico.
I casi di accusa per lesa maestà si sono moltiplicati dal golpe dei militari del settembre 2006. Nel 2005 ci furono 33 accuse davanti alla corte di prima istanza sui quali dopo emise 18 decisioni. Nel 2007 il numero totale dei casi salì a 126, il quadruplo rispetto all’anno prima. Nel 2009 questo numerò saltò a 164 e divenne 478 nel 2010. L’incremento più repentino si ebbe sotto il governo del Partito Democratico di Abhisit che adotto la linea realista spalleggiato dai militari. Ma il cattivo uso della legge e le violazioni grossolane dei diritti umani nel paese sono ancor più sottolineate dal numero di casi di alto profilo. Ha scioccato molti thailandesi il caso di un uomo di 62 anni, Amphon “Akong” Tangnoppakul, condannato a 20 anni di carcere, per aver presumibilmente inviato 4 sms che insulterebbero la regina e il principe ereditario. L’uomo si è sempre dichiarato innocente.
L’americano oriundo thailandese, Joe Gordon, sconta una pena di due anni e mezzo per aver postato alcuni passi di un libro sul monarca thailandese, messo al bando in Thailandia, quando viveva negli USA. Il governo statunitense ha criticato la legge di lesa maestà ma è rimasto sconcertato dalla risposta di alcuni ultra realisti che hanno chiesto l’espulsione dell’ambasciatore dal regno.
Ancora più sconcertante è il caso di una studentessa della Thammasat University, Abhinya Sawatvarakorn, soprannominata “Joss Stick”,di appena 19 anni, che sarà accusata di lesa maestà per dei commenti fatti su Facebook due anni fa mentre era ancora nella scuola superiore. Questo la farà la vittima più giovane della legge, oltre essere stata l’oggetto di tante “punizioni sociali”, quali la non ammissione alla Sinlapakorn University per essere stata descritta come antimonarchica da alcuni professori e di aver dovuto cambiare nome per evitare di essere riconosciuta ed attaccata, oltre a vari episodi di ostracismo nella sua attuale università di Thammasat.
Avendo riconosciuto questa esplosione senza precedenti di accuse per la legge di lesa maestà, alcuni giovani professori di legge della Thammasat University hanno costituito il gruppo chiamato Nitirat, o legge per il popolo, e hanno aperto una campagna per riformare la legge di lesa maestà con l’obiettivo più vasto di creare una società più eguale, in cui non si sia costretti a vivere nella paura per il solo fatto di dissentire sul ruolo della monarchia nella politica.
Essenzialmente il gruppo Nitirat ha proposto un allentamento delle pene e che fosse il solo Ufficio del Segretario privato di sua maestà a trattare con le denunce riguardanti i casi di lesa maestà per prevenire un uso errato della legge. Il gruppo, però, è attualmente accusato dagli ultra realisti di tentare di rovesciare la corona, un crimine molto serio in Thailandia: il processo di additare gli avversari politici a nemici della famiglia reale serve a giustificare l’eliminazione di tali nemici mediante mezzi molto subdoli.
Nelle scorse settimane, il gruppo ed i suoi sostenitori sono stati attaccati dagli ultra realisti che hanno fatto crescere la loro campagna anti Nitirat sempre più malvagiamente con il capo delle forze armate generale Prayuth che definiva i sostenitori del gruppo Nitirat come “persone anormali” che avrebbero fatto meglio a lasciare il paese per la loro supposta irriverenza verso la monarchia.
Allo stesso tempo anche membri del partito di opposizione dei Democratici hanno lanciato la loro guerra di parole contro Nitirat. “Questi professori di legge sono la feccia della terra.” ha detto Chavanond Indarakomartsut portavoce dei democratici alla stampa. Il gruppo delle Magliette gialle del PAD ha anche invitato i militari a fare un altro golpe per difendere la monarchia. Al gruppo è stata inviata persino una minaccia di morte che chiedeva la decapitazione dei membri del gruppo e le loro teste messe fuori sui cancelli dell’Università, o che fossero bruciati vivi di fronte alle loro case.
E’ questa una caccia alle streghe che ricorda i violenti incidenti che si ebbero nel 1973 e 1976 quando gli studenti della Thammasat in lotta contro i regimi dispotici thailandesi furono accusati di tramare per rovesciare la Corona e poi massacrati. A 36 anni di distanza la monarchia è ancora una volta centrale in crisi. La divisione sulla legge di lesa maestà si sta approfondendo pericolosamente senza il minimo segno da parte degli opposti schieramenti di trovare una soluzione pacifica al problema.
Al gruppo di Nitirat si è unito un gruppo di 224 studiosi, scrittori e attivisti di chiara fama internazionale, tra i quali Chomsky, Amitav Gosh ed altri, che ha inviato una lettera al premier Yingluck Shinawatra per esprimere la grave preoccupazione sull’uso della legge e sull’erosione dei diritti fondamentali di quelli che si trovano condannati sotto questa legge. La lettera esplicitamente chiede la riforma della legge in linea con la proposta di emendamento del gruppo Nitirat.
Questa divisione sulla legge di lesa maestà ha il potenziale per innescare la violenza politica tra i due gruppi, ed è triste notare che mentre l’obiettivo è la protezione della monarchia, si ignora completamente la protezione dei diritti fondamentali della gente.
Pavin Chachavalpongpun TheDiplomat