Intervista a Plodprasop Suraswadi, Ministro della Scienza e Tecnologia, sull’alluvione che sta per arrivare a Bangkok
BP: Qual’è la situazione?
PS: Circa 20 miliardi di metri cubi di acqua sono caduti in questa stagione delle piogge e a mercoledì quanto fatto dal governo ha portato a mare 8 miliardi di metri cubi. Ne restano almeno altri 10 miliardi di metri cubi. Non è vero dire, come il capo del Dipartimento dell’Irrigazione ha fatto di recente, che la parte più grande della massa di acqua è passata da Bangkok. C’è ancora una massa enorme nelle risaie di tante province compresi i 3,9 miliardi di metri cubi a Nakon Sawan e i 4 di Ayutthaya, in totale una decina, che minacciano Bangkok.
BP: Questa massa d’acqua dai campi quando raggiungerà la capitale?
PS: Di certo arriverà ma non in una corsa pazza. Non si è mai vista tanta massa di acqua nei campi, che è la ragione di questi calcoli sbagliati ed è la causa di tanti effetti contrastanti al piano del governo. Queste acque nei campi non si riversano in tutte le aree allo stesso tempo allo stesso livello.
Con senno di poi, la gestione governativa dell’alluvione sarebbe dovuta essere differente e molto meglio di quanto fatto. Il primo errore è stata di mantenere troppa acqua nelle dighe di Bhumiphol e Sirikit, dove quest’anno il livello di acqua era più alto del normale ed il Dipartimento dell’Irrigazione a giugno decise di non rilasciare troppa acqua, per poterla magari conservare per un secondo raccolto di riso e per prevenire la siccità in estate.
Quando si sono visti arrivare troppa acqua hanno cominciato il rilascio di masse enormi di acqua. Il secondo fattore è stato l’anticipo di almeno 6 settimane della stagione delle piogge. Il terzo è stata la durata più lunga della stagione delle piogge. Ha praticamente piovuto ogni giorno, riempendo le riserve, dighe e campi più o meno allo stesso tempo. Le piogge di quest’anno sono superiori alla media annuale di una cifra che va dal 35 al 45%
Il primo errore è di non aver rilasciato una quantità sostanziale di acqua dalle dighe. Il secondo è stato che, quando un grande ammontare di acqua è stato rilasciato ha raggiunto Chai Nat. Non abbiamo previsto che sarebbe caduta moltissima acqua nelle passate due settimane. Se avessimo saputo che sarebbe piovuto con questa intensità, avremmo diretto il flusso ad ovest del fiume Chao Praya attraverso gli sbarramenti di Pholthep.
Era troppo tardi quando decidemmo di fare questo dal momento che c’era troppa acqua a nord e sud di Chai Nat. Avremmo dovuto dirigere il flusso di più ad ovest di Suphan Buri che era relativamente meno inondata, ma non abbiamo potuto. Non vorrei dire perché (BP: il peso massimo della politica è Banharn Silapa-archa che rappresenta la provincia ed il partito che gestisce il dipartimento dell’irrigazione.). La sola opzione per ora è di dirigere l’acqua ad est di Bangkok lungo vari canali. La draga dei canali non era mai stata fatta prima e questo rendeva il deflusso difficile. Ma ora che è finita dovrebbero aiutarci a spinger l’acqua verso il mare alla velcità di 30 milioni di metri cubi al giorno, usando 99 pompe.
Attualmente si possono spingere verso il mare attraverso i canali da 400 a 500 milioni di metri cubi di acqua, e per smaltire i 10 miliardi di metri cubi ci vorranno 20 giorni. Qualcuno può domandarsi perché non si riesce ad aumentare l’efficienza del trasferimento di acqua. Nessuno ha colpa. Il sistema è disegnato per l’irrigazione che richiede un lento rilascio dell’acqua per l’agricoltura o il consumo, non per combattere le inondazioni e spingere l’acqua verso il mare. Dobbiamo trovare un sistema per un flusso efficiente per aiutare il sistema di irrigazione.
BP: Quanto è pericolosa l’indondazione nei campi?
PS: Continua a scendere. Secondo me la parte più centrale di Bangkok dovrebbe essere salva, dal momento che abbiamo un efficace rete di drenaggio che porta via l’eccesso di acqua velocemente. La parte più esposta sono ad est ed ovest che stanno già soffrendo, compreso Lat Krabang, Rangsit, Min Buri e Klong Sam Wa. La scorsa settimana ho già citato queste aree ma sono stato criticato per averlo fatto da solo senza consultarmi, ma ho credutoche fosse utile.
BP: Quanto soffrirà la parte esterna di Bangkok?
PS: Dipende dalla topologia di ogni area. nelle aree basse, l’acqua può salire fino a 2 metri, mentre nelle aree più alte l’acqua salirà a 50 cm. La gente che vive ad est ed ovest deve accettare il fatto di vivere in aree basse dove non ci sono protezioni. devono convivere con l’acqua alta per un po’ di tempo e muovere le proprie cose a livelli più alti. L’inondazione si pensa durerà da 2 a 4 settimane. Possiamo drenare l’acqua verso il mare a 400-500 milioni di metri cubi al giorno con le pompe e con barche sul delta del fiume.
BP: Con quale velocità sta salendo l’acqua?
PS: fino a tre centimetri al giorno. Quante più barriere si ereggono tanta più acqua è diretta nei campi e nei canali.
BP: Qual’è la misura immediata più efficiente?
PS: Dobbiamo proteggere le aree più importanti affinché la gente possa vivere. I piani a lungo termine possono aspettare.
BP: Il centro di Bngkok è al sicuro, ma dove?
PS: La parte interna è circondata da barriere di prevenzione dell’inondazione.
BP: Quali dati affidabili sono usati nel prendere le decisioni?
PS: Il dipartimento di irrigazione ha dati sui fiumi e sulle cateratte, sanno quanta acqua passa per nakhon Sawan e Chai Nat. Ho altre informazioni dalle foto saellitari sulla diffusione delle acque nei campi da cui si possono calcolare i volumi di acqua. Se sono messi insieme i due dati, si ha una visione completa.
BP: Quanto sono accurati i dati del Dipartimento dell’Irrigazione?
PS. Non dò loro colpe perché sono avvezzi solo con l’irrigazione non per le indondazioni. Hanno bisogno di adeguarsi. Nel futuro dobbiamo poter affrontare sia l’irrigazione che le inondazioni.
BP: Quali avvisi per la gente di Bangkok?
PS: Dobbiamo parlare ai residenti approfonditamente del volume di acqua, di quanto tempo durerà. Ma i giornali sono solo interessati se è necessario evacuare o no. Sono solo interessati al risultato finale, non sul perché e sul come.
BP: chi prende le decisioni al Comando delle Operazioni di soccorso dell’inondazione? (FROC), il primo ministro?
PS: E’ una decisione congiunta dopo che si sono presi in considerazione tutte le informazioni. Comunque talvolta non c’è il tempo per decisioni attente poiché l’acqua si muove velocemente.
BP: Ci sono ancora fattori non prevedibili?
PS: Non credo. Le piogge si sposteranno al Sud. Se poi le piogge continuano, è il destino, il karma.
BP: Come si coordina il FROC con l’amministrazione di Bangkok?
PS: C’è uno scambio di dati ad un certo livello. Bisogna accettare che c’è la politica di mezzo, anche se non vogliamo che accada, e questo implica che la gestione non va come dovrebbe andare. Non possiamo ad applicare semplicemente le decisioni, come dove e quando aprire o chiudere le saracinesche.
Una nazione divisa
I danni continuano a salire e se non si riesce a gestire l’inondazione in modo opportuno la nazione tutta soffrirà danni irreparabili ed i danni misurabili sono sulle proprietà materiali come le case, le campagne e le zone industriali. I danni non misurabili sono le ferite psicologiche alle vittime delle inondazioni. I residenti di comunità confinanti che normalmente convivono in pace ora sono divisi sulle cateratte e sulle barriere. Chi subisce l’inondazione si domanda perché si erigono barriere che lasciano altra gente al riparo delle acque. Lo stesso discorso vale tra le province. Sono in tanti a domandarsi perché certe province sono asciutte ed altre soffrono delle inondazioni per mesi.
Il governo ha proposto il modello Bang Rakam per affrontare l’inondazione che non ha funzionato.
Quando la situazione si è fatta spaventosa, ha messo su il FROC per affrontare le inondazioni e coordinare gli sforzi mandando il modello Bang Rakam nel cestino dei rifiuti. Gli investitori stranieri che hanno investito nelle zone industriali di Ayutthaya e Patum Thani hanno sofferto delle inondazioni, ed oltre ad aver perso macchinari e prodotti, dovranno aspettare mesi prima di poter riprendere a funzionare con perdite di miliardi di dollari. Se il primo ministro non ssarà capace di dare assicurazioni agli investitori stranieri che questo evento non accadrà di nuovo, è improbabile che resteranno in Thailandia. Sono centinaia di migliaia i lavoratori che dipendono da questi investitori per il loro lavoro.
Ci vogliono 15 minuti per andare lungo l’autostrada da Cheang Wattana fino alla barriera di Ngam Wong Wan, ma giovedì pomeriggio ci volle più di un’ora a causa della doppia e tripla fila di auto parcheggiate sull’autostrada per sfuggire alla possibile inondazione di Bangkok. Erano stati lasciate solo due corsie per il traffico e tutti gli autisti devono prestare attenzione alle auto parcheggiate e alle persone che camminano sulla autostrada.