Pensiero di Anna Arendt e il thailandese Nidhi Eoseewong

Questo è il secondo scritto di Nidhi Eoseewong sulla politica thailandese osservata attraverso delle lenti di Anna Arandt. A fine novembre 2012 rispondendo a Pitak Siam, Nidhi ricorse allo scritto di Arendt, Le origini del totalitarismo, per avvisare della crescente atomizzazione della società thailandese, descrivendo molto vividamente la differenza tra la dittatura ordinaria e la dittatura totalitaria di Anna Arendt. Mentre i thailandese conoscono bene la dittatura ordinaria, Nidhi commentava che la differenza con la dittatura totalitaria era la relazione con le masse. Era attraverso e per le masse, aveva bisogno delle masse e dello “sforzo di controllare la vita di ogni giorno della gente, o controllare il cervello o anche il modo di pensare delle masse”.

Annah arendt
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Oggi scrivendo di Suthep e del movimento della Grande Massa di persone Nidhi discute invece che l’atomizzazione e la politica totalitaria sono giunte e avvisa della possibile dittatura totalitaria. La scelta è forte ed urgente come sono gravi le implicazioni.

Oltre alla valutazione grande della Arendt sul ruolo delle masse nella nascita del totalitarismo nell’Europa tra le due guerre, il suo capitolo sulla propaganda e sull’esproprio della legge risuonano anche nella Thailandia di oggi. Qui sia le analisi di Nidhi che Anna Arendt emergono come racconti di ammonizione del presente e di un possibile futuro.

Tyrell Haberkorn

La  Grande Massa di Persone, di Nidhi Eoseewong

Sia sulla stampa che in televisione, ho messo in guardia che le grandi masse sono già nate in Thailandia, e che la politica delle masse potrebbe prendere due direzioni differenti. Una direzione era l’espansione dell’apparato democratico e della partecipazione politica, se apparato e le differenti istituzioni sono pronte ad adattarsi. Oppure l’altra possibile direzione era l’emergere di una politica totalitaria. Senza una massa la dittatura totalitaria non può esistere.

Non voglio dire con questo di essere più brillante o profondo di altre persone, e non sono riuscito anche a prevedere la rapida apparizione della politica totalitaria.

Nel primo articolo scrissi del totalitarismo attingendo alle idee di Anna Arendt. Il caos politico delle ultime due settimane e il dubbio e la rabbia mentre il movimento della “grande massa di persone” di Suthep si formava, mi ha portato a ritornare alla lettura del lavoro di Arendt ancora una volta. Il dubbio che mi tormenta non è chi ci sia dietro Suthep, ma perché un gran numero di persone (anche se non si tiene conto delle persone portate dal sud, resta un numero significativo) si sono unite alle dimostrazioni contro il governo.

Può emergere da un movimento politico una dittatura totalitaria o può emergere dallo stato che si trasforma in uno stato totalitario. Ma secondo Anna Arendt un piccolo stato senza una grande popolazione, come lo è la Thailandia, non c’è modo di diventare uno stato totalitario. Questo comunque non significa che un movimento politico stilizzato sul totalitarismo nn possa nascere in un piccolo stato come la Thailandia.

Come già detto, la base di potere di una dittatura totalitaria è la massa che come parola non si riferisce ad una dato tipo di persone, ma a qualunque gente sia libera da tutti i legami che avevano un tempo, come famiglia, comunità, luoghi, religioni, partiti e persino classe (persino gli abitanti delle baraccopoli possono ammirare i reali e le persone della famiglia Chutathep, famiglia reale di una fiction tv) per diventare degli individui singoli. Il professore Ajarn Tejapira discuteva con me e diceva che gli individui possono ancora pensare con il proprio cervello, per essere corretti. Dovrei dire che erano individui diventati atomizzati. Certo assolutamente. Sono atomi che non riescono a pensare ad altro che a competere sul mercato per preservare la propria vita. Sono il centro del proprio universo. Per questa ragione la loro vita è vuota desolata. Cercano il significato della vita e non trovano nulla.

La società si sta trasformando verso la progressiva atomizzazione. L’unico legame che resta nelle vite degli atomi che fanno la società thailandese è l’istituzione della monarchia per la quale c’è un “eccesso” di fedeltà, specialmente nella classe media. Ed è un fenomeno sempre più ritrovato che la classe media è più atomizzata di altri ceti.

Questo rende possibile supporre che il centro del movimento politico stilizzato in modo autoritario di Suthep sia a Bangkok.

La “grande Massa di persone” è formata di atomi. Se non lo fossero potrebbero diventare le “masse di uomini” nel senso che dà Arandt. Dal momento che sono atomi si sono potuti fondere in una “grande massa di persone”. Non sono state fuse insieme da Suthep, no, si sono fuse insieme da sole includendo Suthep. In questo hanno ritrovato lo scopo della loro vita desolata e vuota, essere parte di una “grande massa di persone” che ha una vita ed una mente sua propria incanalata attraverso Suthep e parla per tutti.

Così non è importante quanti siano in questa grande massa di persone di Suthep. Molto lontano dalla popolazione di 65 milioni di Thailandesi. La politica totalitaria non si affida ai numeri ma per quelli a cui parla. Dove mai è esistito un regime totalitario che emerge dalla maggioranza ? Persino i nazisti che ottennero una maggioranza in parlamento iniziarono come una banda di furfantiper le strade e poi inclusero gruppi di persone fallimentari in ogni aspetto della vita. Mussolini prese il potere con una minoranza in parlamento. I bolscevichi erano una minoranza ma rappresentavano una “grande massa di persone”. L’affermazione che la folla di Suthep è una dittatura della minoranza è giusta nell’obiettivo e fa piacere alle masse. L’intero movimento è chhe vogliono essere una dittatura della minoranza, delle persone buone. Questo desiderio di essere la dittatura della minoranza è simile a quella della dittatura del proletariato e alla dittatura ariana.

La dittatura totalitaria, indipendentemente da dove nasce, distrugge del tutto il principio della maggioranza democratica. Una maggioranza che sostiene che ogni persona è politicamente uguale è il vero problema. Ognuno non dovrebbe essere uguale politicamente, non quando hanno differenti livelli di istruzione, posseggono differenti quote del paese e vedono la collettività in modo differente. Quelli che hanno permesso di essere fagocitati nella “grande massa di persone” saranno uguali a quelli solo che li interessa, alle loro spose ed ai loro figli.

Questa è la ragione per cui non si dovrebbe chiedere del numero di persone coinvolte: non sanno di cosa si parla.

Quando si distrugge il principio della maggioranza, si dissolve anche la legittimità delle istituzioni della maggioranza, ed il governo che è uscito fuori dalla maggioranza parlamentare è nullo e vuoto. Persino il parlamento o l’assemblea che diede l’approvazione è nulla e vuota. Gli uffici dello stato sotto la sua direzione di corpi divenuti vuoti e nulli sono inevitabilmente diventati vuoti e nulli.

Tutto è completamente vuoto e nullo. O tutto è stato ripulito affinché la “grande massa di persone” crei qualcosa di nuovo, o affinché una “buona persona” primo ministro selezionato da persone buone da essere nominate dal re.

L’obiezione che tutto questo sia anticostituzionale è irrilevante poiché la “grande massa di persone” che afferma di essere la voce dell’intera massa di persone non intende legittimare la costituzione che ha fornito l’opportunità ai furfanti di prendere il potere. Questo non è stato ancora esplicitamente annunciato perché non è giunto ancora il momento.

Perché il piano politico di questa Grande massa di persone non è stato annunciato ancora chiaramente? Anna Arendt ha una spiegazione penetrante. Ogni dato progetto o piano trasforma gli atomi in individui perché loro devono avere uno o l’altro principio fermo. Se gli atomi cominciano ad avere dei principi e devono pure pensare se aderire o opporsi ad una data idea cessano di essere atomi. Allora la massa si dissolve e diventa semplicemente una folla in cui ogni persona ha uno scopo differente. La fusione in una grande massa non potrebbe perciò avvenire.

Questa è la ragione per cui il movimento è pianificato ora per ora e deve avanzare lentamente giorno per giorno. Lo scopo o il piano è di distruggere la stessa “grande massa di persone”. Non dimenticate che se c’è un piano, quando ha successo o fallisce, allora che si fa dopo? La politica dei partiti di Stalin o Mao cambiavano ogni anno per tenere sempre forte, allerte e pronta alla battaglia la “grande massa di persone”.

Si devono trovare le cose che la folla faccia. NOn dimostrate semplicemente. Questa è la spiegazione in termini di tattica. Ma c’è una spiegazione più profonda strategica.

La folla di Suthep è stata criticata per aver violato la legge nell’inscenare un’insurrezione. Talvolta anche per aver violato la morale nel aver provocato la violenza. Alcuni hanno scavato e rivelato il passato di Suthep per allentare la legittimità della Grande massa di persone.

In modo strordinario, Arendt indica che questa violazione della legge e della morale è qualcosa che fa collidere la massa con il capo e fonderli. Tanti capi dei movimenti totalitari parlano con orgoglio del loro passato violento. Sonthi Limthongkul ammise sul palco di come sia stato un “villano” ed ora si è dato alle pratiche del dharma fino ad essere ad un passo dal Angulimala. La mia semplcie spiegazione è che la grande massa di persone attivamente odia la società che non dà loro felicità. Le leggi e le morali di questa società devono essere violate. Questo causa il loro sollevarsi ed unirsi come massa. La violazione di leggi e morali rafforza il loro credo ce il moviemnto condurrà a qualcosa di nuovo e migliore delle loro vecchie vite.

Un ran numero di quanti si sono uniti a Suthep (escludendo quanti sono stati assoldati e quelli trasportati in questo distretto) non lo hanno fatto per la sua retorica, o per un beneficio personale. Ma non si può dire che condividano un ideologia con Suthep poiché l’ideologia proviene dal ponderare le idee e da un numero significativo di discussioni. Se partecipano per convinzione di emozione e sentimento, quella è una reazione che va incontro all’insoddisfazione con il loro vivere in una società che manca di ogni senso di appartenenza, ed è anche uno stato in cui non possono vedere ogni altra uscita. Yingluck, Puea Thai e Thaksin sono le vittime concrete di questa convinzione di emeozioni e sentimenti. Un giorno nel futuro le vittime concrete di questa convinzione potrà cambiare. Confido che cambieranno, e potrebbero essere i militari o altre istituzioni, come il sistema giudiziario o la religione o tant altre cose.

La ragione è che le politiche di massa del totalitarismo inevitabilmente e costantemente hanno bisogno di crearsi dei nemici che diventino l’oggetto dell’odio.

Posso riferirmi alla Arendt per comprendere la massa di Suthep in modo di gran lunga più chiaro. Ma fermiamoci con questo, per dire con certezza che Suthep guida chiaramente il movimento nella direzione di una dittatura autoritaria. Non è il primo a fare questo. Ma non è stato mai chiaro come lo è ora.

Come possiamo allontanarci dalla politica di massa che va verso la dittatura? Credo che vada subito fatto di spiegare l’illegittimità e illegalità di questo movimento. Non per accusare quelli che si sono uniti alle dimostrazioni poiché la grande massa non ci ascolterà. Ma dobbiamo creare una grande comprensione per chi sta fuori del movimento, un numero non insignificante che vivono anche in una società atomizzata, cosicché crederanno che esista ancora un’opzione democratica se le diamo la possibilità.

Esiste una folla simile in ogni società atomizzata ma non deve invariabilmente tenere il potere per superare le alternative in società come le folle di Hitler, Mussolini ed altri. Dipende anche se la maggioranza della gente nella società ha abbastanza senso, sopportazione e comprensione da non permettere alla grande massa di prendere ciecamente il comando.

Tutti noi, compreso Yingluck, siamo arrivati nella società thailandese ad una giunzione critica di vita o morte. Se noi tutti sosteniamo la società a lasciar perdere l’opzione totalitaria questa volta, i nostri nipoti avranno delle vite in cui potranno dire quello che pensano. Potranno opporsi e contrastare il pensiero di altri, senza dover aver paura che la grande massa li punirà con la detenzione, con l’esilio o con il rumore dei fischietti.

Prachatai

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