THAILANDIA: La scomparsa forzata di Somchai Naleepaijit nove anni fa

scomparse forzateScomparsa forzata è il rapimento o l’imprigionamento segreto da parte di un’organizzazione dello stato o di un’organizzazione politica o di una terza parte con l’autorizzazione, il sostegno o l’acquiescenza di un’organizzazione dello stato, seguito dal rifiuto di riconoscere il destino della persona e dove si trovi, con l’intento di porre la vittima fuori della protezione della legge.

Il 12 marzo 2013 è il nono anniversario della scomparsa forzata di Somchai Neelaphaijit, un noto avvocato thailandese e difensore dei diritti umani. Nel momento della sua scomparsa, Somchai lavorava per conto di cinque uomini che erano stati presumibilmente torturati da ufficiali della sicurezza di stato mentre si trovavano in custodia dello stato a Narathiwat, una delle province più meridionali della Thailandia che si trova sotto la legge marziale dal gennaio 2004 e sotto i regolamenti di emergenza dal luglio 2005. Il giorno 11 marzo 2003, il giorno precedente alla sua scomparsa, Somchai presentò al tribunale una denuncia che spiegava in dettaglio le tortur vissute dai cinque uomini. Affermava che si trattava sia di una violazione dei loro diritti e del Codice Penale che proibisce la tortura. Parlò a voce alta pubblicamente sul caso accusando la polizia di gravi male fatte. Il 12 marzo 2013, il giorno dopo la presentazione della sua denuncia cinque poliziotti tirarono fuori Somchai dalla sua auto su una strada principale a Bangkok. Nessuno finora è stato accusato di omicidio dal momento che non è stato mai ritrovato il corpo. I tentativi della famiglia e degli attivisti dei diritti umani di fermare i presunti poliziotti coinvolti reposnabili di violenza e coercizione sono in modo simile colpiti dalle difficoltà che rivelano le falle nelle strutture della responsabilità in Thailandia e segnalano il bisogno urgente di una legislazione specifica che affronti le scomparse forzate.
I membri riuniti della Università Nazionale Australiana dell’Asia e Pacifico terranno il 12 marzo 2013 una discussione per ricordare l’anniversario della scomparsa di Somchai Neelaphaijit con una discussione delle scomparse forzate nella regione.

http://asiapacific.anu.edu.au/newmandala/2013/03/06/forced-disappearance-in-southeast-asia/#comment-1786031

A Sua Eccellenza, Primo Ministro, Yingluck Shinawatra

Cara Signora Primo Ministro,

Mi chiamo Angkhana Neelapaijit, moglie di Somchai, un avvocato dei diritti umani che aveva dato aiuto legale a chi aveva presumibilmente aveva attaccato la sicurezza nelle province di frontiera meridionale. Somchai fu rapito da ufficiali della polizia il 12 marzo 2004, dopo che egli aveva inviato le denunce delle presunte violenze dei presunti accusati dalla polizia. Dopo la scomparsa forzata di Somchai, l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra ammise che Somchai poteva essere morto. Il Dipartimento di indagini speciali accettò di lavorare sul caso di Somchai come caso speciale sin dal 19 luglio 2005. Il generale di polizia Sombat Amonrwiwat, ex direttore del DSI, era la persona in carico delle indagini. Otto anni dopo, il caso è nelle mani del direttore generale Tharit Pengdit e Lei come Primo ministro è la presidente del Comitato dei casi speciali ex officio. Finora l’indagine non ha portato frutti.

Precedentemente, ho scritto al ministro della giustizia, Generale Pracha Promnok in relazione al progresso delle indagini del caso di Somchai. Allora mi diede un sommario di una pagina preparata dal DSI che indicava che non c’erano stati progressi per le indagini per portare i colpevoli davanti alla giustizia. Questo accade nonostante il fatto che il caso è stato gestito dal DSI per otto anni.

Sua Eccellenza, forse non lo conosce, ma la scomparsa forzata di Somchai è stato il primo caso del genere in Thailandia che le parti colpite sono riuscite a raggiungere l’accusa e l’incriminazione. In aggiunta il suo caso non è conosciuto solo in Thailandia, ma in tutto il mondo. E’ un caso pubblico che ha di molto compromesso la fiducia nel processo giudiziario in Thailandia e la protezione dei diritti umani ed il governo della legge nel paese. Ha attratto attenzione importante dalle organizzazioni nazionali ed internazionali, compreso l’ONU e l?organizzazione della cooperazione islamica dal momento che era un crimine di scomparsa forzata commesso da ufficiali della polizia. E a parte i cinque ufficiali sotto accusa, si crede che un certo numero di ufficiali coinvolti di alto grado era coinvolto e non è stato portato in tribunale.
Cionondimeno, vorrei raccomandare il suo governoaffincHé sottoscriva lo strumento fondamentale internazionale, la Convenzione internazionale dell’ONU per la protezione di tutte le persone dalle scomparse forzate del gennaio 2012. Indicherebbe una profonda determinazione a tenere alti i diritti umani in Thailandia attraverso la prevenzione della comparsa forzata. In aggiunta nel settembre 2012 il governo accettò di fornire 7,5 milioni di Baht alla famiglia di Somchai Neelapaijit come compensazione. In quella stessa occasione furono date somme variabili a 30 famiglie di quelli scomparsi nelle province del profondo meridione. Si crede che erano stati fatti scomparire dai rappresentanti del governo.
Vorrei esprimere il mio sincero apprezzamento del fatto che il suo governo abbia deciso di dare compensazioni alla gente i cui diritti umani sono stati colpiti da corpi del governo compreso le scomparse forzate nelle province meridionali. Sono un diritto indispensabile per le vittime. Ma a parte il tenere alto il diritto alla verità, è ugualmente importante tenere alta la giustizia e assicurarsi che non si ricorrerà alla violazione dei diritti umani. E le compensazioni pecuniarie da sole non sono sufficienti a cancellare il trauma e la ferita dei cuori dei sopravvissuti. Credo fermamente che solo attraverso l’accesso alla verità e alla giustizia la dignità di chi è sopravvissuto sarà ripristinata, portando al perdono duraturo e alla riconciliazione.
Le scrivo questa lettera dal momento che è la più alta autorità nel paese ed è in capo al DSI. Voglio portare alla sua attenzione l’inefficacia e la mancanza di volontà del governo e del DSI di risolvere il caso di Somchai. E’ troppo ovvio che recentemente DSI si stia semplicemente concentrando sui casi politici, specialmente contro il partito di opposizione, ma allo stesso tempo ha negato e non ha dato attenzione dovuta ai casi che colpiscono la gente ordinaria, anche se sono vittime degli abusi dei diritti umani perpetuati da rappresentanti del governo che si trovano dalla parte del governo.

In ultimo ma non meno importante, davvero spero che le da Primo Ministro voglia ascoltare la voce della gente che è stata violentata dai rappresentanti del governo. Le violenze avvennero durante il governo di quei capi del Suo stesso partito politico. Spero sinceramente che lei sarà responsabile per quello che accadde e non discriminerà nell’applicazione della legge e non permetterà alla cultura dell’impunità di perpetuarsi in Thailandia.

10 marzo 2013,   La Sua sincera Angkhana Neelapaijit

THAILAND: Angkhana Neelapaijit urges Prime Minister to not allow the culture of impunity in Thailand regarding Disappearance lawyer Somchai 9 years anniversary 


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