THAILANDIA: I lati oscuri degli schieramenti politici

Domenica scorsa, quando il segretario generale del PDRC Suthep Thaugsuban diede il suo discorso post elettorale dichiarò la vittoria per gli elettori che hanno rifiutato di esercitare il proprio dirito di voto facendo anche accuse di brogli elettorali.

Ma una cosa mancava profondamente nel suo discorso: non parlò di almeno otto milioni di elettori che erano stati derubati del loro diritto di voto per il sabotaggio esercitato dal PDRC.

bloccare le elezioni

L’empatia sembra sia diventata una qualità rara dopo quasi un decennio di conflitto politico. La gente delle due parti consuma l’informazione unidirezionale fino al punto di negare qualunque validità al punto di vista del campo opposto.

Un giornalista straniero che vive a Bangkok di recente ha sottolineato che i suoi vicini di benestanti sulla Sukhumvit Road erano sinceri e genuinamente appassionati nel loro desiderio di vedere il proprio paese libero dalla corruzione. Risposi che ero conscio della loro passione, ma il tentativo di risolvere il problema con metodi illegittimi, quale la richiesta di un Consiglio del popolo non eletto da istituirsi per governare 18 mesi oppure un golpe militare che cacci questo governo, erano inaccettabili. Avrebbero solo creato altri problemi.

Molte magliette rosse, comunque non capiscono che tanti sostenitori del PDRC in questo aspetto sono altruistici. Mentre alcuni dicono di non attendersi che pura e vuota retorica e discorsi pieni di odio dai palchi delle manifestazioni di entrambi gli schieramenti, mi sento profondamente deluso dalla presunta educata classe media che non riesce ad afferrare le sfumature e la complessità del conflitto attuale.

Alcuni giorni prima delle elezioni, la alternativa Rung Arun School tenne una riunione sul fenomeno PDRC. Il fondatore, famoso per l’approccio naturale e i le tasse esorbitanti parlò anche al forum. Triste da dir che i discorsi alla riunione erano molto piatti con una descrizione unidimensionale del conflitto, del tipo bene contro il male.

Non riuscivano a comprendere che tanti manifestanti dell’amministrazione Yingluck come pure quelli che non sostenevano Yingluck né il PDRC credono che il suffragio univerale sia inviolabile. Il PDRC pone una minaccia a quel tanto amato principio quando i suoi capi continuano a dichiarare che i manifestanti sono superiori, meglio educati e in condizioni economiche migliori, e quindi meritano un peso politico e legittimazione maggiori.

Mentre la Thailandia continua a vivere in un limbo a causa di questo conflitto che si prolunga, è imperativo che i due schieramenti facciano uno sforzo per essere più empatici riconoscendo gli aspetti positivi dei loro oppositori e allo stesso tempo i propri aspetti negativi.

D’altra parte le magliette rosse non vogliono riconoscere i lati oscuri di questa amministrazione ed il ruolo che gioca suo fratello. In modo simile i sostenitori del PDRC non vogliono vedere il bisogno di una maggior trasparenza e libertà di espressione. I primi hanno mancato di scusarsi in modo appropriato per per aver colpito fortemente l’economia nel blocco di Ratchadaprasong nel 2010, mentre il PDRC fa la stessa cosa con la sua prolungata campagna “blocchiamo Bangkok”.

Domenica un manifestante del PDRC che mi stava di fianco nel grande magazzino Isetan cominciò ad arrabbiarsi quando sentì che i negozi avrebbero anticipato la chiusura alle 6 di pomeriggio.

Ovviamente non si rendeva conto del suo ruolo nel causare l’incoveniente.

Pravit Rojanaphruk, TheNation

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