Un contadino ha deciso di coltivare il riso biologicamente e riuscire ad abbattere i costi salvando l’ambiente e la propria salute
Quando il governo decide di pagare quasi il 50% di più rispetto al prezzo normale del riso nazionale, i contadini naturalmente aumentano il quantitativo di prodotti chimici, concimi e antiparassitari, nelle loro risaie per aumentare ancora di più le rese e fare quanto più riso possibile.
Non tutti però, c’è un’eccezione, Somboon Daeng-aroon. Per i suoi vicini è un pazzo, ma lui crede di voler salvare il mondo insieme ai suoi amici contadini.
L’uomo, che proviene dal sottodistretto di Praeng Nam Daeng di Samut Songkhram, vive con i suoi 40 rai di risaie (1 rai =0,16 ettari) e vuol mostrare come si può coltivare il riso e abbattere i costi , salvare l’ambiente e migliorare la salute dei contadini.
“I prezzi alti del riso sono certamente buoni, ma sono privi di senso se i costi di produzione crescono ancora senza fine e se i prodotti chimici agricoli accorciano la vita dei contadini e distruggono l’ambiente. Eppure i contadini non vogliono correre il rischio dell’agricoltura biologica. Qualcuno deve. Allora lo faccio io per loro.”
Quello che Somboon sta facendo è di andare contro il vento del programma governativo che paga ai contadini un prezzo molto superiore ai valori nazionali ed internazionali del mercato. Finora il costo per chi paga le tasse è oltre i 200 miliardi di Baht (5 miliardi di dollari) ed una perdita stimata di 100 miliardi di baht.
Molti economisti e l’industria del riso hanno attaccato questo progetto finanziariamente insostenibile perché distrugge le esportazioni nazionali di riso, distrugge le riserve nazionali e crea corruzione ad ogni livello del progetto. Ma il governo è intenzionato a riproporre questo programma populista che ha fatto della Thailandia il pupazzo nel mercato mondiale del riso.
Ma per Somboon le preoccupazioni sono altre.
“Ho paura del futuro dei contadini thailandesi che amano questo progetto attuale poiché dà loro del denaro in più di cui hanno grande bisogno dopo aver sostenuto le perdite dovute agli allagamenti devastanti dell’anno scorso.”
E si domanda:
“Quanto durerà questo sostegno? Cosa accadrà dopo? Quello che vedo sono proteste senza fine poiché i contadini non accetteranno prezzi più bassi” Anche il solo dare denaro ai contadini li indebolisce. “Chiediamo solo allo stato di aiutarci a trovare i modi per migliorare le cose che facciamo. E sono preoccupato per la natura anche.”
Il progetto di sostegno al riso ha creato una corsa pazza ad espandere le risaie e incrementare le rese con un aumento di prodotti chimici che distruggono sia l’ambiente che la salute dei produttori. All’orizzonte si profila anche un prezzo generale maggiore degli alimenti dal momento che molti produttori di frutta e verdure, oltre che agli allevamenti di pesce e gamberetti, sono diventati coltivatori di riso per intascare soldi dal programma del riso. Ed un’altra minaccia nasce dagli animali infestanti che normalmente seguono alle piantagioni mono culturali in grande scala.
Lui crede che la strada giusta sia la coltivazione organica del riso. Perciò usa le varietà indigene di riso che resistono alle condizioni estreme del tempo che giunge con il cambiamento climatico. Ironico a dirsi, ogni miglioramento nell’agricoltura biologica del riso è stata fortemente minacciata dal programma governativo del riso visto che molti agricoltori sono ritornati alla coltivazione solita del riso per ricavare il massimo dal prezzo del governo.
Ma lui sostiene che misure del prezzo non realistiche non sono sostenibili: “Quello di cui un contadino ha bisogno è la conoscenza per tagliare i costi di produzione, migliorare la qualità del prodotto ed accrescere la durata del riso biologico per espandere il mercato.” Quando l’impegno dello stato nella ricerca manca, Somboon ha deciso di fare da sé.
Attualmente le rese del riso biologico sono 20% inferiori alla coltivazione convenzionale, ma questo è compensato da un costo di produzione di gran lunga inferiore che provarà a migliorare con un differente modo di piantare che ridurrà le piante di sei volte. Sperimenta inoltre qualità locali di riso resistenti agli allagamenti.
Con un gruppo di agricoltori della stessa opinione ha messo su un mulino della comunità che serva ai produttori biologici e ai piccoli produttori che vogliono mangiare il riso che producono. Attualmente i grandi mulini rifiutano di macinare piccole quantità di riso. “Dobbiamo tagliare i costi, proteggere l’ambiente, la salute e conatre sulle nostre forze. E e il governo non lo fa per noi, dobbiamo farlo con le nostre mani.”
SANITSUDA EKACHAI Bangkokpost