“E’ endemica” dice il rettore dell’Università di Pattani. “L’uso del kratom si è diffuso dappertutto.”
Il Kratom è un albero della stessa famiglia dl caffè che cresce spontaneo e diffuso nelle giungle tropicali del meridione. La masticazione delle foglie dalle vene rossastre era di recente in disuso tra i contadini e i lavoratori delle piantagioni di caucciù che cercavano energia per lavorare sotto il sole cocente.
Ma la popolarità crescente di sempre più forti miscele narcotizzanti, fatte bollendo queste foglie a cui sono aggiunti coca cola, sciroppo per la tosse e ghiaccio, ha creato una forte domanda delle foglie. Molti giovani entrano nelle foreste protette e se ne escono con borse piene di queste foglie dalla forma di una piuma. La domanda crescente è anche legato allo stigma dell’alcol nella società musulmana, maggioranza in questa regione.
“I vecchi non si arrabbiano nel vedere bollire le foglie perché la considerano una medicina” dice un giovane. Il problema secondo le autorità è che il cocktail manda chi lo usa in un torpore sonnolento, e per la gente è un altro flagello in più in una regione colpita dalla povertà. “L’uso della droga e la povertà sono sempre al vertice della lista dei problemi più grossi, l’insorgenza è la terza” dice il rettore dell’università di Pattani.
L’indagine sull’uso del Kratom è stato fatto quest’anno tra 1000 giovani nelle tre province più colpite lungo la frontiera con la Malesia col risultato che il 94% di loro ne fa uso. E’ una droga diffusa solo qui anche perché costa pochissimo: con 3 dollari si possono fare cocktail per molte persone.
Le colline coperte a foreste e le lunghe spiagge d sabbia sono tra i più belli scenari della nazione, guastati dalla profonda sfiducia reciproca tra popolazione musulmana e stato thailandese e dalla violenza che è alimentata da un complesso intreccio tra etnia, religione e risentimento storico.
Nella Thailandia dove predomina il buddismo, la stragreande maggioranza dei due milioni di abitanti delle tre province sono malay musulmani, con un dialetto malay usato nelle zone a cavallo della frontiera con la provincia del Kelantan della Malesia.
Per alcuni rappresentanti Thailandesi esiste un legame tra lo spaccio di droga, compreso Kratom, e l’insorgenza: la frontiera è una delle frontiere a maggior traffico di metanfetamine ed eroina di origine birmana. A questo legame si attribuisce la morte di 5000 persone sin dal 2004, cosa per altro da accertare secondo molti esperti.
Il Comandante della polizia di Narathiwat dice che se c’è un legame tra droga ed insorgenza, è un legame debole. “Etnia, storia e religione spingono l’insorgenza”. Ed i suoi fini ultimi non sono molto chiari. Diversamente da tanti atti terroristici in altre parti del mondo, gli attacchi giornalieri nelle tre province che spesso hanno come obiettivo i simboli dello stato thailandese, avvengono senza che nessuno se ne assuma la responsabilità.
Alcuni anni fa la polizia antinarcotici provò a quantificare il legame tra droga ed insorgenza. Misero a paragone una lista di 9000 persone che erano stati nei centri di riabilitazione della droga con 8000 sospetti di essere coinvolti nell’insorgenza. “C’erano solo il 2 o 3 % delle persone che erano ad entrambe le liste.” dice Srisompob, il rettore dell’università di Pattani.
Gli insorti raramente reclutano persone drogate perché non sono soldati affidabili a causa del loro vizio per la lotta contro lo stato. Ma ci sono altri sottili giochi tra la droga e l’insorgenza, povertà e disoccupazione, secondo il rettore.“Permette ai capi dell’insorgenza di dire ‘Vedete cosa fa la società verso di noi. Minano la nostra società musulmana’.”
I tentativi di fermare questo traffico sono finora risultati infruttuosi perché a detta delle autorità, le pene sono troppo lievi. La polizia ha anche iniziato a tagliare gli alberi incorrendo ovviamente in crescenti tensioni tra forze dell’ordine e chi è incaricato di proteggere l’ambiente.
La più grande distesa di alberi di Kraton si trova in un’area di foreste protette nella provincia i Satun. Centinaia di questi alberi crescono rigogliosi in una valle bellissima circondata da rocce di arenaria, una zona che si può solo raggiungere a piedi lungo un sentiero che costeggia un fiume e passa attraverso delle grotte. La polizia ha ordinato il taglio di queste foreste ma i guardiani di questa foresta sono arrabbiati.
Un ranger del parco, Narong, dice che distruggere gli alberi che si distendono per 30 ettari richiederebbe tantissimo erbicida “ed alla fine colpirà l’acqua, gli animali e le piante. Che moriranno”
Per ora Narong ed altri rangers provano a fermare il traffico di kraton cercando di intercettare i giovani che si infiltrano nella foresta, spesso di notte in cerca delle foglie. Il capo di un villaggio dice che spesso li intercettano ogni mese. “Spesso se ne scappano via nella giungla e talvolta gli inseguiamo.”