THAILANDIA: Una transgender thai alla guida della provincia

Yollada Nok Suanyot, una transgender thai, è considerata la sfida maggiore per chi fa le strategie delle campagne elettorali. Dopo tutto, di rado gli elettori si trovano di fronte candidati politici uomini, che nella loro adolescenza erano stati arrestati per aver usato una falsa carta di identità per entrare in un concorso di bellezza femminile.

LGBT thailandia
wikimedia

Con le elezioni del 27 maggio, Nok potrebbe diventare il politico transgender di più alto rango della storia thailandese. Se vince, uno scenario non impossibile avrà intrapreso una tra le vie più insolite per la politica: da reginetta di bellezza ribelle a cantante pop a difensore dei diritti umani e imprenditrice. All’età di 28 anni Nok fa campagna elettorale nella sua provincia Nan ai remoti confini con il Laos, senza un sostegno di un partito alle spalle, in competizione contro il ben finanziato partito di maggioranza Puea Thai per una posizione di vertice nelle finanze della provincia.

Al posto della moneta Nok ha la notorietà. E’ conosciuta meglio come modella e per aver fatto parte di un gruppo pop transgender thailandese, Venus Flytrap, del genere da Spice Girls col nome di Posh Venus. Più recentemente Nok ha attratto l’attenzione formando un gruppo dei diritti civili, l’Associazione Trans femminile della Thailandia, chiedendo apertamente il cambiamento di sesso a spese dello stato. Non nasconde il suo desiderio di allevare dei bambini.

La piattaforma della sua campagna elettorale è classica: promesse di una spinta turistica, servizi educativi migliori per i giovani, servii di sostegno per gli anziani e una linea di aiuto di emergenza 24 ore al giorno. La corsa elettorale sarà osservata strettamente dagli altri transgender Thailandesi che si domandano se uno di loro possa aspirare al potere politico. Ora Nok prendendosi un attimo di respiro dalla campagna elettorale, concede un’intervista a GlobalPost. Parlando della sua notorietà, dei suoi affari e dell’atteggiamento della società della sua provincia nei confronti dei Transgender.

GP: Fai campagna elettorale in una provincia alquanto conservatrice. Come sei stata ricevuta ?

NOK: Ho ricevuto qualche buon commento. Gli altri candidati hanno messo in luce certo che sono di un genere differente, e per loro questa è un punto debole. Ma per quanto posso vedere, la gente di Nan crede nei diritti umani. Guardano la mia abilità a sviluppare la provincia più che al mio genere. Non punto neanche l’attenzione sul mio genere nella mia campagna, faccio un leggero accenno.

GP: Hai fatto tanti lavori di alto profilo. Cosa fai ora?

NOK: Gestisco una stazione televisiva, un canale di vendita sui gioielli, e gestisco ancora il mio negozio di gioielli. Faccio la voce narrante per Discovery e National Geographic.

GP: Ti si può prendere sul serio come politico? O sei vista piuttosto come star?

NOK: Sono nata e cresciuta qui in questa piccola provincia. Svilupparla è il mio obiettivo. Sono carina? Sono una star? Non importa. Che sia o no una star non influenza il fatto che possa o meno migliorare le condizioni di vita in questa area.

GP: Continuerai a fare la modella e fare pubblicità se sei eletta?

NOK: Probabilmente potrò lavorare nel mio tempo libero. Non intendo gettare via la mia carriera. Dividerò il mio tempo anche se è scarso. Ma rappresentare la gente non solo nella mia provincia ma in tutta la Thailandia sarà la mia priorità.

GP: Sei soddisfatta dei diritti dei Transgender nella legislazione thailandese ?

Delle buone leggi che proteggano i transessuali devono ancora essere fatte. Siamo ancora ai bordi. Guarda a me. Il mio ruolo nella società è quella di una donna, ma la legge mi riiconosce come un uomo. Non ha granché senso, vero? Forse ora siamo accettati di più nella società, ma non quando si parla di diritti legali.

GP: Fino a che punto spingerai, fino al diritto di crescere bambini?

NOK: Finora abbiamo ben pochi diritti. I nostri genitali non sono riconosciuti come femminili dopo l’operazione. Se andiamo in prigione andiamo nelle sezioni maschili. Non possiamo avere una vera e propria assicurazione sanitaria. Non possiamo sposarci. Abbiamo problemi nel viaggiare fuori del nostro paese e tanti guai quando dobbiamo avere a che fare con gli uffici pubblici e le banche.

GP: Una domanda per gli stranieri. Come vorresti che ti si chiamasse? Si sentono parole che vanno da transgender a ladyboy, ma non sanno cosa usare.

NOK: femmina o donna transessuale, la cosa migliore.

GP: I thailandesi usano il termine kathoei. E’ una parola cattiva?

NOK: Non mi piace, perché è per i travestiti.

GP: ma non hai scritto un libro intitolato “Kathoey Kathoey,”, un libro del 2007 sul cui retro di copertina la storia parlava di una Yollada che si fingeva donna per acchiappare la corona?

NOK: Fu il mio primo libro e quella era solo un titolo attraente. Sono cambiata da allora.

GP: La tua famiglia ti sostiene nella tua campagna elettorale?

NOK: Ceto, vivono ancora qui e sostengono tutto quello che faccio.

GP: Hai una relazione sentimentale ora?

NOK: No, sono sola. Puoi trovarmi qualcuno se vuoi!

GP: Pensi di vincere?

NOK: Ammetto di avere pochissima esperienza politica. Ho tante risposte positive ma non so se saranno sufficienti per assicurarmi la vittoria. Non posso risponderti ora.

GP: Cosa farai se perdi?

NOK: Ho la mia carriera. Continuerò il mio lavoro con l’associazione. Continuerò a fare la volontaria e a lavorare come un rappresentante della gente. Non mi sento che potrei perdere davvero qualcosa.

Il responso delle urne ha detto che Yollada Nok Suanyot ha conquistato abbastanza voti da diventare la prima donna politica transgender.

GLOBALPOST, Patrick Winn

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