Tifone Yagi nel Sudest Asiatico chiede che si faccia qualcosa

Nelle scorse due settimane Chiang Rai e gran parte del nord della Thailandia sono stati colpiti dagli allagamenti devastati causati dal tifone Yagi che ha imperversato nel Sudest Asiatico.

Frane e allagamenti improvvisi causati dal tifone hanno causato centinaia di morti tra Thailandia, Vietnam e il Myanmar distrutto dalla guerra civile, lasciando milioni di persone senza casa, feriti o dispersi.

tifone yagi

A migliaia di chilometri da questo scenario di morte e distruzione, i capi di stato di tutto il mondo si riunirono nelle sale immense dell’Assemblea Generale dell’ONU a New York per il Vertice del Futuro.

Questa settimana i capi di stato e di governo adottano “Il patto per il Futuro”, un esito negoziato a fatica che riafferma il loro impegno ad affrontare le criticità globali tra le quali la minaccia esistenziale del Cambiamento Climatico.

Tuttavia, mentre si asciuga l’inchiostro sul documento di 60 pagine, la dura realtà del cambiamento climatico continua a presentarsi in tutto il Sudest Asiatico.

La crisi globale e le conseguenze locali

Il tifone Yagi non è l’incidente isolato. Il rapporto redatto da IPCC, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, ha messo in guardia affermando che le temperature globali crescenti stanno portando ad andamenti climatici estremi e accelerano la crescita dei livelli del mare, minacciando isole e comunità costiere con sempre più frequenza e gravità in tutto il mondo.

Città a bassa elevazione come Bangkok hanno davanti la triste prospettiva di essere sommerse da livelli marini crescenti. La città infatti si prevede sarà per lo più inondata entro i prossimi cento anni se la tendenza continuerà così.

L’ultimo documento sulla crescita dei livelli del mare prodotto dal Gruppo di Azione Climatica del Segretariato Generale ONU ha avvisato che la crescita del livello del mare “minaccia decine di metropoli costiere su tutti i continenti tra cui Bangkok, Buenos Aires, Dhaka, Guangzhou, Jakarta, Lagos, London, Los Angeles, Miami, Mumbai, New Orleans, New York City, Rio de Janeiro, Shanghai, and Tokyo.”

Per tutti noi la crescita dei livelli del mare non è un futuro lontano, quanto una realtà che si avvicina poco a poco ogni anno, forse durante la nostra vita.

Ma della soluzione non può farsene carico la sola Thailandia o qualunque altra nazione in solitario. Gli allagamenti causati dal tifone Yagi deve servire come una chiamata forte e chiara: nessuno è un’isola, e persino le isole non sono immuni dagli effetti del cambiamento climatico.

Le promesse globali insoddisfacenti

Il segretario dell’ONU Antonio Guterres ha definito la traiettoria attuale dell’apatia climatica un “codice rosso per l’umanità” ed ha affermato che il mondo è entrata in un’era di “ebollizione globale”.

Mentre i capi di stato di tutto il mondo discutono a New York, il popolo thai e degli altri paesi pagano già il prezzo, non solo in baht ma con la vita e i mezzi per sopravvivere.

Mentre il Sudest Asiatico vive conseguenze immediate e devastanti, affrontare le cause radicali, vale a dire la riduzione delle emissioni globali di carbonio, richiede azioni concertate e coordinate dalla comunità internazionale per limitare le emissioni di gas serra di origine antropica e le temperature globali.

Questo implica che i paesi devono dare seguito ai propri impegni secondo la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ( UNFCCC ) e l’Accordo di Parigi.

L’adozione di misure concrete e applicabili per ridurre le emissioni e le temperature globali a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, insieme al sostegno finanziario per le nazioni vulnerabili, sono essenziali se il mondo vuole evitare le peggiori conseguenze del riscaldamento globale. Purtroppo, questi obiettivi sembrano fuori portata.

Il Rapporto di Sintesi dell’IPCC 2023 mostra che, a dispetto dell’attuale politica e legislazione, è “probabile che il riscaldamento supererà 1,5° C nel XXI secolo” che comporterà gravi effetti sulla salute umana e sull’ambiente.

Ma il rapporto non è tutto negativo: l’adattamento al cambiamento climatico verso un futuro vivibile è possibile con un’azione climatica urgente. È giunto il momento di chiedere ai nostri leader di mantenere le promesse fatte al pianeta, alle persone e alle generazioni che erediteranno questa Terra. Devono vedere oltre le sale di Manhattan e la realtà che le comunità di tutto il mondo stanno affrontando, e quella che la Thailandia sta affrontando ora con il tifone Yagi: la realtà dell’inazione climatica sull’umanità, specialmente sui più vulnerabili tra noi.

Il Vertice del Futuro di questa settimana è un momento di ripresa, ma alla retorica deve corrispondere l’azione. Resta da vedere se questi impegni sulla carta si tradurranno in risultati tangibili. Come avverte l’IPCC, la finestra per prevenire i peggiori impatti del cambiamento climatico si sta rapidamente chiudendo. Presto vedremo se questo Patto per il futuro sarà mantenuto, perché il costo della sua rottura sarà il nostro futuro e quello del nostro pianeta.

Lynn Sasinpong, Thai Enquirer

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