Tradimento è la parola che il presidente del PKR malese Anwar Ibrahim ha usato per descrivere il riallineamento politico in atto in Malesia che potrebbe portare alla formazione di un nuovo governo di coalizione che escluderà il suo partito.
Dopo una giornata tumultuosa di intrigo e manovre politiche per la formazione di un nuovo governo malese, il 23 febbraio 2020 si è dissolta la coalizione PH al governo di Mahathir Mohamad che vinse le elezioni di maggio 2018.
Una serie di incontri tra i maggiori partiti politici e la fazione del PKR guidata da Mohamed Azmin Ali ha portato ad un’udienza col monarca costituzionale malese Yang di-Pertuang Agong ed ha alimentato le speculazioni di un’offerta segreta di formare una nuova coalizione di governo che riunirebbe Mahathir al sempiterno UMNO.
“Siamo rimasti scioccati oggi da ciò che è accaduto che per me è un tradimento, dal momento che sono state fatte delle promesse” ha detto Anwar Ibrahim in una trasmissione su Facebook domenica sera che si è riferito alle ripetute promesse di farsi da parte e trasferire il potere ad Anwar.
Sembra che l’anziano premier, il quale in passato fu primo ministro con un governo dell’UMNO dal 1981 al 2003, ora abbia altri piani per la successione.
Nelle sue dichiarazioni ai propri sostenitori durante una preghiera tenutosi a casa sua, Anwar ha ammesso che gli sforzi per la formazione di un nuovo governo si possano materializzare a breve, negandogli così di diventare premier, mandando i suoi sostenitori per le strade e rimettendo il paese in un’incertezza politica tumultuosa.
Mentre il paese attende gli sviluppi, la nascita della coalizione multietnica che sembrava portare ad una nuova alba democratica pare destinata ad una morte precoce, mentre il partito degli scandali UMNO insieme ad altri partitini associati alla coalizione BN sconfitta a maggio 2018 sembra destinata a ritornare al potere.
“Questo è davvero un golpe del tradimento” ha detto una fonte nella coalizione di governo PH ad AT. “Se seguono questa via, ci saranno guai per la Malesia nel prossimo futuro. Credo che il vecchio possa aver compreso male la reazione politica a tutto questo. Si ritorna ancora una volta al 1998” quando scoppiarono le manifestazioni di protesta durante la crisi finanziaria asiatica.
Gli ultimi sviluppi drammatici seguono un consiglio del PH del 21 febbraio che avrebbe dovuto stabilire la data del passaggio di consegne tra Mahathir ed Anwar come primo ministro. La discussione terminò con un nulla di fatto perché il partito di Mahathir, PPBM, minacciò di uscire dalla coalizione.
Alla conferenza stampa che seguì l’incontro Mahathir disse che non sarebbe stato annunciato alcun periodo di transizione e che aveva avuto mandato dai capi del PH di decidere egli stesso quando dimettersi. “Eseguiranno quello che dico loro .. dipende da me se lasciare il potere o meno. Questa è la fiducia datami” ha detto Mahathir.
Non è chiaro comunque, dopo questa riunione dove Mahathir è parso controllare la propria successione, cosa abbia spinto l’anziano politico ad iniziare questa manovra pericolosa, che implica lo smantellamento del governo di coalizione eletto per bloccare la corsa di Anwar con una coalizione con l’opposizione UMNO i cui capi tra cui il Najib Razak in disgrazia sono sotto processo per fragrante corruzione.
Da settimane circolavano notizie sulla formazione di una nuova coalizione fatta di partiti di opposizione e parti del PH allineati con Mahathir,chiamata alleanza Pakatan Nasional. Anwar aveva definito queste dicerie come delle menzogne per ammettere di recente l’esistenza di una campagna per sostenere Mahathir per tutto il mandato di cinque anni.
Domenica si sono riuniti allo Sheraton di Petailing Jaya i capi del partito di Mahathir PPBM, i partiti di opposizione malay musulmana di UMNO, PAS, GPS di Sarawak, Warisan di Sabah e la fazione del PKR di Azmin.
Era stato detto che sarebbe stato fatto “un annuncio importante” ma non ne fu fatto nessuno e i partecipanti se ne sono andati dopo la cena. Il segretario generale del UMNO Annuar Musa ha detto ad un giornalista che il gruppo aveva raggiunto il numero di parlamentari per formare una nuova coalizione raggiungendo persino la maggioranza dei due terzi.
Il segretario politico di Anwar, Farhash Wafa Salvador Rizal Mubarak, ha confermato di aver incontrato i capi del PH domenica sera ed ai media avrebbe detto che gli sforzi per fare un “governo del tradimento” non sono andati a buon fine. “Se fosse andato a buon fine lo avrebbero detto. Non c’è nulla ancora”
Mahathir da parte sua è rimasto in silenzio dopo aver lasciato la riunione senza una conferenza stampa né parlando ai giornalisti. Era presente comunque alla riunione dei capi politici della nuova coalizione con il sultano al palazzo presidenziale, Istana Negara.
Per il 24 febbraio il Sultano ha concesso ad Anwar e la moglie Wan Azizah Wan Ismail, viceprimo ministro, un’udienza.
Il capo della fazione ribelle del PKR, Azmin, ha detto domenica che la sua fazione avrebbe “continuato la lotta per un programma di riforma, sviluppare il paese e portare prosperità a tutti i malesi”.
“Mahathir ha detto chiaramente a tanta gente con le sue azioni che intende essenzialmente bypassare Anwar cedendo il potere ad Azmin” dice James Chin, direttore del Asia Institute dell’Università di Tasmania. Azmin che è attualmente ministro dell’economia, detiene il ministero più potente della Malesia.
Azmin e Anwar sono da mesi in guerra per dispute poco chiare per molti, se si esclude il voler essere primo ministro.
La fazione di Azmin accusa Anwar di ipocrisia e di politica dinastica, mentre Anwar accusa Azmin di essere una fonte di tradimento nel suo partito.
Per il nuovo governo, Mahathir avrebbe bisogno di 112 su 222 parlamentari, ognuno dei quali deve firmare la “dichiarazione obbligatoria” di sostegno al premierato, secondo gli esperti di legge.
Queste dichiarazioni possono essere presentate al Sultano che può nominare e far giurare un nuovo governo. Una fonte del PH dice che il Sultano potrebbe ritardare l’annuncio di una nuova coalizione per capire se le dichiarazioni statutarie sono “reali oppure no”.
“Non è semplice avere 112 firme. C’è bisogno che ci siano almeno da 120 a 125 parlamentari perché il Sultano non possa domandarsi se ci sarà un governo stabile. Per provare che è così Mahathir deve dare da 120 a 125 dichiarazioni statutarie per dimostrare con chiarezza di avere i numeri per un governo di una nuova coalizione” ha detto la fonte del PH.
Attualmente la coalizione del PH ha una maggioranza di 139 su 222 seggi. Il PKR è il partito maggiore della coalizione con 50 parlamentari di cui 15 apparterrebbero alla fazione di Azmin. Il partito di Mahathir, chiamato anche Bersatu, aveva 13 parlamentari dopo le elezioni ma al momento sono 26 per il costante cambio di casacca di parlamentari del UMNO.
“I parlamentari che si sono uniti a Bersatu dopo le elezioni di maggio 2018, particolarmente quelli del UMNO che hanno cambiato casacca, vogliono che Mahathir rimanga il più a lungo possibile. Alcuni sono entrati nel Bersatu per far crescere il partito e bloccare la corsa di Anwar” ha detto una fonte della coalizione PH. …
Dave Ananth, già magistrato malese, ha detto che il Sultano potrebbe anche scegliere di disciogliere il parlamento e indire nuove elezioni piuttosto che permettere un nuovo governo.
“La gente ha votato i partiti politici, un manifesto e le promesse, e un governo del tradimento sarebbe l’epiteto di un tradimento. E’ una chiara pugnalata alle spalle”
Una nuova coalizione farebbe molto di più che vanificare le ambizioni di Anwar.
Sarebbero messi da parte il partito di maggioranza etnica cinese DAP, il secondo maggior partito con 42 parlamentari, insieme al PKR ed il Parti Amanah Negara.
“DAP sostiene Anwar in modo solido nel cercare la data della transizione di potere ed è il blocco di parlamentari più grande a sostenere Anwar. La relazione di lavoro tra Mahathir ed i ministri SAP si sono anche deteriorati” ha detto un’altra fonte.
Una nuova coalizione tra PPBM, UMNO e PAS metterebbe insieme i tre partiti esclusivamente Malay musulmani sotto una singola bandiera per cercare poi i voti nel maggiore serbatoio elettorale malese, un riorientamento che potrebbe avere importanti implicazioni negative sulle relazioni razziali in Malesia.
James Chin dice che i voti cinesi, il 95% dei quali ha sostenuto la coalizione PH nelle passate elezioni, interpreterebbe un governo della porta posteriore che mette da parte il DAP come un segno per cui “le elite malay non permetteranno mao alla comunità cinese di avere un qualunque potere politico significativo”. La comunità cinese è il 24,6% della popolazione malese.
“Ci saranno sacche di persone che non sono felici perché è un governo del tradimento anche se teoricamente è del tutto legale. Ci saranno tante ritorsioni politiche, un risentimento razziale perché un nuovo governo sarebbe senza cinesi ed indiani” dice una fonte del PH.
“Nel medio e lungo termine questo governo sarà più islamico e una maggiore islamizzazione porterà problemi per gli investitori esteri e nazionali che sono per lo più cinesi. Questa cosa è complessivamente negativa ed oltre tutto anche per l’eredità di Mahathir”…
Anwar e i ministri del PH tra cui Wan Azizah, Lim Guan Eng del DAP e Mohamad Sabu di Amanah dovevano incontrare Mahathir alle 9,30 del mattino ma il novantenne capo del governo non si è presentato.
Mentre le speculazioni crescono fino al parossismo, nessun capo politico del governo si è fatto avanti per calmare la paura di ciò che molti considereranno il riavvolgimento del processo democratico.
NILE BOWIE, Asiatimes.com