La campagna contro la corruzione di Duterte si svela in alcune transazioni dubbie apparse in contratti milionari dati ad alcuni suoi alleati e/o consiglieri
Le indagini del senato filippino sulle dubbie transazioni fatte dal ministero della sanità durante il picco della pandemia smascherano piano piano la campagna contro la corruzione di Duterte.
Lui disse ripetutamente “la corruzione deve finire”. Non solo non è riuscito a fermarla ma potrebbe persino averla incoraggiata.
I senatori devono ancora trovare la prova decisiva per incastrare Duterte per le transazioni fortemente irregolari fatte dall’ex capo dell’ufficio degli acquisti del DBM-PS dipartimento dei servizi di bilancio e gestione Christopher Lao con una oscura ditta privata Pharmally Pharmaceuticals Corp, ma ora è più facile connettere i nodi e stabilire i legami nella rete della corruzione.
Christopher Lao, avvocato di Davao, era nel gruppo della campagna elettorale del presidente e non è difficile stabilire che il presidente lo conoscesse personalmente, e lo ha nominato in posizioni chiave della sua amministrazione.
Lao ha anche lavorato in un ufficio creato da Duterte per il suo vecchio assistente personale, Christopher Lawrence “Bong” Go prima che fosse eletto senatore nel 2019.
Go ha negato dei legami personali con Lao ma ha riconosciuto che era di Davao ed aveva ottenuto lavori nel governo compreso sotto il suo ex ufficio politico.
Fu anche un rappresentante importante in un’agenzia della casa prima di ritornare all’ufficio acquisti, posizione molto ricca dal momento in cui il governo iniziò a comprare materiale medico, equipaggiamento medico ed altro del valore di miliardi di peso.
L’azienda che ha preso la maggioranza dei contratti del governo Pharmally Pharmaceuticals Corp è controllata da un uomo di affari cinesi Michael Yang il quale ha legami stretti col presidente.
In un periodo Yang fece anche da consigliere del presidente e si diceva con molta insistenza che era la fonte dei vaccini cinesi Sinopharm non autorizzati che usarono alcuni esponenti e il gruppo della sicurezza presidenziale un anno fa.
Il regolatore filippino FDA ha dato solo questo anno a differenti aziende l’autorizzazione all’uso dei vaccini di emergenza EUA nelle Filippine mentre sono ancora nella terza fase della sperimentazione.
Sinopharm ha anche avuto un permesso senza fare richiesta di una EUA perché è stato il ministero che lo ha fatto per la compagnia, e la FDA che dipende dal ministero approvò il permesso con molte domande.
La ditta di Yang fu opportunamente istituita meno di un anno fa prima che incassasse contratti per 140 milioni di euro, che era superiore a tutti gli altri 9 contratti messi insieme dalle altre imprese.
Questa ditta non aveva mai fornito materiale al ministero della sanità e non ha neanche un indirizzo permanente. Questi sono le bandierine rosse per dei revisori diligenti dello stato.
DBM-PS ovviamente assegnò il contratto ad una ditta di favore anche se c’era una asta pubblica. La crisi del Coronavirus ha aperto maggiori opportunità per coloro che fanno profitto e affari e sono davvero vicino all’amministrazione.
Ovviamente chi nel governo è in combutta con questi contraenti ha la sua parte o qualche forma di dividendo dai ricchi contratti dati loro.
Ci sono stati troppi precedenti di queste alleanze profane tra burocrazia e agenti privati. Era quasi impossibile sfuggire dagli occhi di aquila della Commissione di revisione del COA.
Quanto trovato dal COA sulle deficienze delle agenzie di stato potrebbe diventare notifiche di disconoscimento. Se le agenzie non spiegano in modo soddisfacente le spese, il caso passa all’ufficio del Ombudsman e al tribunale anti corruzione Sandiganbayan.
L’indagine del senato è dovuta a quanto scoperto dal COA dopo che esso segnalò il ministero della sanità per aver trasferito al DBM-PS 715 milioni di euro per comprare mascherine, visiere protettive, test di analisi e materiale protettivo individuale.
COA cercava un memorandum di accordo tra le due agenzie del governo per il trasferimento dei fondi perché riteneva la procedura fortemente discutibile.
Il ministero della sanità aveva fatto contratti per apparecchiature costose, come Raggi X e ventilatori, ma non poteva acquistare mascherine e visiere protettive.
Ministero e DBM-PS sono stati chiamati a rispondere per il prezzo esorbitante dei materiali assegnati alla PPC.
E’ impossibile che la ditta di Yang abbia dei contratti senza che il presidente lo sapesse o senza che lui usasse la sua relazione personale con Duterte.
D’altro canto, Lao non darebbe un contratto ad una ditta che non ha un indirizzo permanente e che era partita solo sette mesi prima con un capitale minimo irrisorio senza considerare che possiede o controlla il fornitore.
Lao opportunamente ha gettato alle ortiche le condizioni fondamentali nell’approvazione dei contratti del governo in nome delle connessioni politiche che arrivano fino alla cima, al presidente.
Naturalmente è difficile provare che sia stato Duterte ad aver dato ordini per dare il contratto alla ditta di Yang, e Lao in questo caso è colui che è il vero responsabile e sembra che si assumesse tutte le responsabilità per questa transazione irregolare.
La gente non si scandalizza più di queste transazioni vergognose. Ci sono stati innumerevoli precedenti. Un decennio fa il senato aprì un’inchiesta su come erano ripuliti i finanziamenti del pork barrel dei legislatori da una donna, Janet Lim Napoles, che è stata condannata per furto ed è in carcere a Mandaluyong.
Alla gente parve di essere in una fiction al senato che presentava Jun Lozada, che faceva soffiate su vari esponenti del governo per un accordo di mazzette che coinvolgeva una ditta di telecomunicazioni cinese che offriva i costruire una rete di banda larga del governo.
Fu il senatore Richard Gordon a guidare il senato nell’inchiesta che associò la presidentessa di allora Gloria Macapagal Arroyo a quel contratto schifoso con la ZTE che fu poi annullato. Gordon si trova nella medesima situazione ma non c’è un contratto da annullare perché la dita di Yang ha consegnato quanto ordinato.
Come terminerà questa indagine del senato? La gente vedrà i rappresentanti importanti puniti per aver rubato al governo? I materiali medici costavano troppo ma i soldi in più non sono finiti nella borsa di una sola affarista. Anche la gente nel governo ha profittato dall’accordo.
Duterte promise di porre fine alla corruzione ma non ce l’ha fatta a realizzare la promessa. Ha rimosso centinaia di burocrati per infrazioni inferiori ma non ha affatto attaccato i pesci grossi.
Alcune delle sue nomine sono state persino riciclate dopo essere state rimosse dalle loro posizioni e poste in altre posizioni sensibili e ricche.
Ora la gente sa perché Duterte parla solo formalmente della sua campagna contro la corruzione. Potrebbe persino essere al centro dello scandalo degli acquisti nel DOH e nel DBM-PS a causa delle sue connessioni strette con i principali attori nei contratti del valore di 715 milioni di euro.
Ancora un’altra promessa elettorale negata.
Manny Mogato, OnepressPH