Tre attacchi suicidi contro 3 chiese cristiane a Surabaya

Gli indonesiani si sono svegliati domenica mattina con la notizia di tre attacchi suicidi contro tre chiese a Surabaya, in Giava Orientale, che hanno inondato i media sociali.

Si sono diffuse le foto ed i video degli attentati, molti dei quali molto crudi, diffusisi rapidamente online, mentre la polizia di Giava Orientale raccoglieva informazioni di quello che era appena traspirato nella seconda città dopo Giacarta. Ecco cosa sappiamo delle bombe.

Sono scoppiate tre bombe in almeno tre chiese di Surabaya appena dopo l’inizio delle messe della domenica. Il portavoce della polizia Frans Barung Mangera ha detto a The Jakarta Post che le esplosioni hanno interessato la Chiesa Cattolica di Santa Maria dell’Immacolata a Gubeng (STMB), la Chiesa delle Pentecoste di Surabaya (GPPS) e la chiesa cristiana indonesiana di Diponegoro.

La prima esplosione la si è avuta alla chiesa cattolica seguita a breve dalle altre due esplosioni. Sono stati denunciati altri due tentativi di attacco in altre due chiese a San Giacomo e alla Cattedrale del Sacro Cuore dove però le bombe non sono esplose.

L’ultimo bollettino confermato dalla polizia parla di 13 persone uccise e 41 feriti. Mentre la maggioranza delle vittime sono membri delle congregazioni religiose nella chiesa di Santa Maria una delle vittime è anche l’attentatore.

Si crede che gli attentatori dei tre attacchi suicidi alle chiese di Surabaya siano di una famiglia affiliata a Jamaah Anshar Daulah (JAD), un gruppo che ha legami con la rete dell’ISIS, secondo la polizia.

“Abbiamo identificato gli attentatori ed è fortemente probabile che condividano il retroterra familiare” ha detto il capo della polizia Gen. Tito Karnavian da Surabaya.

Il padre di famiglia sarebbe chi ha attaccato la chiesa dei pentacostali, mentre i due ragazzi hanno portato le bombe sulla moto alla Chiesa Di Santa Maria dell’immacolata a Gubeng. La madre e due ragazzine avrebbero attaccato la chiesa cristiana a Diponegoro.

Secondo il capo della polizia il padre avrebbe lasciato moglie e due figlie di 9 e 12 anni prima di dirigersi verso la cattedrale col suo carico mortale di piccoli esplosivi attaccati alla cintura.

Le autorità hanno detto che la famiglia sarebbe ritornata recentemente dalla Siria in Indonesia e che aveva in mente un attacco contro la polizia. Poi ha deciso di colpire invece le chiese cristiane.

Qualche ora prima degli attacchi la polizia avrebbe ucciso in uno scontro a fuoco quattro militanti del JAD arrestandone altri due.

L’ISIS ha reclamato gli attentati con la sua agenzia Amaq definendoli tre martiri.

In una prima fase, Ansyaad Mbai, ex capo dell’antiterrorismo BNPT, aveva collegato queste bombe alle rivolte carcerarie in un centro di detenzione dove sono concentranti militanti legati all’ISIS a Depok a Giava Occidentale.

“Potrebbero essere le stesse persone dietro a questi incidenti” ha detto Mbai ricordando che ISIS ha reclamatogli incidenti nel carcere di Mako Brimob a Depok dove sono morti cinque poliziotti dell’unità di eccellenza antiterroristica Densus 88.

L’indizio che potessero esserci anche delle donne è stato dato da molti testimoni oculari che hanno visto due donne accompagnate da una ragazzina. Le donne indossavano lo niqabs e sarebbero entrate di corsa nella chiesa, mentre un personale della sicurezza li inseguiva per poterle fermare.

Alle donne infatti la sicurezza aveva negato l’accesso ma esse hanno forzato l’entrata.

Le due donne poi si sono separate ed si sono fatte esplodere. La ragazzina è sopravvissuta coperta di ferite. Le aree sono state isolate e sono state fatte evacuare le vittime.

E’ stata sospesa la celebrazione dell’anniversario della città perché la situazione resta ancora insicura, mentre sono stati innalzati i livelli di allarme nelle altre città tra cui Giava, Isole Riau e Bali.

Il presidente indonesiano Joko Widodo si è precipitato in città a visitare la zona degli attentati e le vittime negli ospedali.

Joko Widodo ha immediatamente condannato gli attacchi e l’uso di bambini negli attacchi suicidi.

“Sono crudeli e disumani questi attacchi terroristici. Non ci sono parole per descrivere il nostro dolore per le vittime di questi atti terroristici”.

Questi attentati sono i più mortali contro i cristiani dopo le bombe della vigilia di Natale del 2000 che videro la morte di 15 persone.

L’associazione delle Chiese Cristiane di Giacarta ha espresso la propria rabbia per le bombe invitando tutti a far continuare le indagini della polizia.

Condanna è stata espressa dalle due grandi organizzazioni di massa musulmane, Nahdlatul Ulama (NU) e Muhammadiyah perché vanno contro i precetti fondamentali dell’Islam.

“NU condanna tutti gli atti di terrorismo per qualunque ragione e retroterra. L’Islam condanna ogni forma di violenza. Non esiste una sola religione al mondo che giustifichi la violenza come modo di vivere” ha detto Said Aqil Siradj che ha invitato tutti gli indonesiani ad unirsi in nome dell’umanità.

“Se vedere la più piccola azione che potrebbe portare al radicalismo e terrorismo denunciatelo immediatamente. Tutti gli atti violenti sono contrari ai valori dell’Islam e di tutte le religioni”.

Condanna energica anche da parte di Muhammadiyah: “ Muhammadiyah che lotta per il bene della società, musulmana, della nazione e dell’umanità si oppone con forza agli attacchi suicidi che si sono avuti a Surabaya” ha detto il capo Saad Ibrahim.

http://www.dw.com/en/indonesia-deadly-surabaya-church-attacks-committed-by-family/a-43761007

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