Un processo viziato condanna due lavoratori birmani per omocidio

Dopo un processo viziato sin dall’inizio per proteggere figure potenti innominabili che avrebbero ucciso la coppia e violentato la ragazza, una corte thailandese sull’isola di Samui il 24 dicembre ha condannato due lavoratori birmani per l’omicidio di due giovani turisti inglesi sull’isola di Koh Thao, infliggendo loro la condanna a morte.

Il verdetto ha attratto una critica diffusa dai gruppi dei diritti umani per la lunga sequenza di errori. Benché i due accusati, Htun Zaw e Wai Phyo, avessero confessato di aver ucciso David Miller e Hannah Witheridge, c’è il forte sospetto che i due siano state le vittime sacrificali per potenti individui innominabili sull’isola di Koh Tao dove gli assassini ebbero luogo.

Dopo aver ricevuto la visita delle organizzazioni dei diritti umani, i due birmani immediatamente ritrattarono la loro confessione e descrissero con vividi dettagli come furono estorte loro le confessioni con l’acqua bollente, con la tortura e la minaccia di shock elettrico.

koh tao death island
REUTERS/Athit Perawongmetha

In un processo dove non si è indagato sulle accuse di tortura e dove le prove sul DNA sono state confutate dal più famoso patologo thailandese, sia il verdetto che le sentenze di condanna a morte sono profondamente disturbanti, e devono essere riprese in un processo di appello trasparente e giusto” ha detto Phil Robertson di HRW. “Mentre la polizia thai e il sistema giudiziario possono anche pensare che la giustizia è fatta, la comunità internazionale non è affatto convinta”.

La goffaggine nelle indagini rappresenta anche un altro punto nero sulle forze di polizia che nelle ultime settimane si sono rivelate estremamente corrotte. Il capo delle indagini che ha svelato la rete della polizia che trafficava con i Rohingya Birmani è scappato per paura di morire all’inizio del mese, accusando dal suo rifugio australiano che uomini potenti dentro le forze di sicurezza impedivano l’avanzamento delle indagini.

Il processo per traffico di schiavi coinvolge 91 persone tra i quali ufficiali di alto livello accusati di aver trafficato oltre 100 Rohingya musulmani e gente del Bangladesh attraverso campi di concentramento clandestini in Thailandia. Fortify Rights dice: “Membri delle forze di sicurezza thai come pure sospettati del sindacato criminale internazionale hanno minacciato testimoni, investigatori ed altri individui coinvolti nel processo”.

Almeno due testimoni si sono nascosti per paura per la propria vita, mentre altri pensano di fare la stessa cosa. Solo 12 dei 500 testimoni previsti per testimoniare ricevono protezione formale.

Con il loro modo sciatto di gestire il caso dell’omicidio di Koh Tao e le bombe di Bangkok, la polizia si sta ricoprendo di ridicolo a livello internazionale. A questo modo non è una meraviglia se i turisti si chiedano se sia davvero sicura la Thailandia. “Quando chi ha il potere a Bangkok si domanderà se incarcerare i capi espiatori lasciando liberi i reali colpevoli non è una risposta esauriente alla domanda di sicurezza dei turisti” si chiede un rappresentante di una ONG occidentale.

Nel caso di Koh Tao, il capo dell’istituto centrale di medicina legale, Ponrthip Rojanasunand ha detto alla corte che le indagini del proprio dipartimento sull’arma usata per uccidere i due turisti di fatto contenevano tracce di DNA di individui sconosciuti, e che il dipartimento non aveva trovate tracce dei due accusati. Eppure l’accusa ha continuato a sostenere che i DNA erano confrontabili con quelli dei due accusati.

La polizia si affidavano solo alla loro affermazione che il DNA dello sperma trovato sul corpo di Hanna Witheridge era quello dei due birmani accusati, ma non è riuscita a produrre altra prova rafforzante che li legava all’assassinio.” sostiene la ONG Thai Justice. “La polizia non aveva una catena appropriata e adeguata di documenti di custodia per la corte; nessuna foto del processo di analisi del DNA, né note del caso, né descrizione scritta del processo di analisi. All’inizio avevano solo carte del profilo di DNA. Nessuna informazione del DNA era stata presentata sulla cicca di sigaretta vicino ai corpi, solo un pezzo di carta che sosteneva che combaciavano. La difesa ha ulteriormente sostenuto il fatto che i dati del DNA dello sperma erano scritti, cancellati a penna e rivisti con date e tempi chiaramente errati.”

Htun Zzaw Lin e Wai Phyo furono presi dalla polizia nota per la corruzione e l’inettitudine due settimane dopo l’omicidio. Molti critici sostengono che i due furono arrestati dopo le forte pressioni internazionali per la risoluzione del caso. La polizia doveva perciò trovare gli assassini e scelse due giovani dello stato Rakhine che lavoravano nel settore del commercio dell’isola.

koh tao death island processo farsesco
REUTERS/Athit Perawongmetha

I problemi procedurali connessi all’incompetenza della polizia sono fin troppi, dice un’osservatore di una ONG thai. “Prrima lasciano passare centinaia di persone per la zona del crimine, e poi inviano un gruppo di incompetenti a collezionare campioni di DNA. Poi cacciano Pornthip, il maggiore esperto di analisi di DNA del paese, dall’analisi dei dati processuali. E quando le confessioni dei due sono crollate perché hanno detto della tortura subita, la polizia e l’accusa non ha mostrato alcun interesse nell’indagare queste dichiarazioni.”

“Una farsa dal giorno in cui hanno arrestato le due vittime birmane e da quando il primo ministro Prayuth immediatamente dichiarò di essere sicuro che la polizia aveva le persone giuste e che avevano fatto un lavoro superbo.”

ZawLin e Wai Phyo sono nella prigione di Samui dal loro arresto. Wai Phyo è stato anche accusato di essere entrato illegalmente in Birmania e di aver rubato il telefono di Miller.

Andy Hall ha detto pensano di fare appello al verdetto di colpevolezza. L’avvocato Nakon Chompuchart ha detto che si appellerà alla corte suprema.

Quello che gli emigranti birmani vedono da questo processo è che chiunque di loro può essere incastrato in qualunque momento per un crimine da parte della polizia”dice un membro di un gruppo dell’emigrazione. “Per loro la realtà è che il governo ed i giudici thai li considerano come esseri inferiori, molto meno di esseri umani, e questo vuol dire che non avranno mai un processo giusto in Thailandia. E considerando ciò che è successo in questo caso, si capisce che questi emigranti hanno del tutto ragione. Non c’è giustizia per gli emigranti in Thailandia”

Eppure il fratello di David Miller. Michael, ha letto una dichiarazione per conto della famiglia in cui dice che il verdetto era corretto e che la famiglia aveva tenuto una mente aperta per tutto il processo”.

Lin e Wai Phyao saranno portati nella prigione provinciale mentre il processo di appello che può durare da sei mesi ad un anno, va avanti.

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