Torna l’attenzione di nuovo sulla capacità dell’ASEAN a mantenere la propria unità e centralità nel crescendo delle contenziose questioni regionali e internazionali.
Dal 25 al 27 luglio scorso si è tenuto a Vientiane, capitale del Laos presidente di turno dell’ASEAN, il 57mo incontro dei ministri degli esteri e degli incontri collegati che ha visto 15 incontri ministeriali con le grandi potenze tra cui USA, Cina, Giappone, UE e Russia.
Questo è un momento importantissimo per il Laos da presidente dell’ASEAN per la terza volta. A differenza dalla precedente presidenza del 2004, questa presidenza si è dimostrata più critica viste le tensioni del Myanmar e nel Mare Cinese Meridionale, oltre alle altre crisi del mondo.
Incline più a trattare priorità economiche, sociali e culturali, il Laos ha dovuto destreggiarsi nel bilancio di questioni geopolitiche difficili che sono sempre più polarizzate che amplificano le difficoltà di legale gli interessi differenti dei paesi membri e le rispettive posizioni nazionali.
Il sondaggio sullo Stato del Sudest Asiatico del 2024 mette in luce la preoccupazione crescente della regione sull’incapacità dell’ASEAN di affrontare gli sviluppi fluidi politici ed economici che mettono a rischio l’irrilevanza del blocco nel nuovo ordine mondiale. Inoltre la metà delle persone intervistate sentivano la maggiore disunità dell’ASEAN, un sentimento che si fa ancor più forte nelle discussioni sul Mare Cinese Meridionale, sulle guerre di Ucraina e Gaza oltre che sul Myanmar.
La lunga e tediosa stesura del Comunicato Congiunto dell’incontro dei ministri degli esteri ASEAN, finalizzato due giorni dopo gli incontri stessi, sottolinea le contese che circondano le questioni regionali specie sul Mare Cinese Meridionale.
Questa volta le differenze tra Filippine e gli altri stati membri erano persino più forti come le tensioni tra Cina e Filippine. Proprio le Filippine hanno accusato la Guardia Costiera Cinese di un “attacco brutale” con coltelli che ha causato la perdita di un dito ad un uomo in servizio della Marina Filippina.
I tentativi filippini di includere nel Comunicato Congiunto un riferimento a questo incidente hanno incontrato la resistenza degli altri stati membri come la Cambogia e Laos, evento che potrebbe potenzialmente spingere le Filippine lontano dall’ASEAN per la percepita mancanza di sostegno ricevuto dal blocco.
La progressiva affermazione del SQUAD, una nuova formazione minilaterale che comprende USA, Giappone, Australia e Filippine, oltre alle altre formazioni minilaterali tra Filippine e grandi potenze riflette il fallimento percepito dell’ASEAN nell’ergersi in modo efficace contro l’assertività cinese.
Sebbene l’ASEAN abbia adottato lo scorso anno le Linee Guida per Accelerare la rapida conclusione di un Codice di Condotta (COC) efficace e sostanziale nel Mar Cinese Meridionale, con l’obiettivo di finalizzare i negoziati entro tre anni, le divisioni interne nell’ASEAN potrebbero minare questi sforzi.
Queste divisioni possono dare alla Cina un vantaggio strategico nelle vie d’acqua strategiche della regione. L’abilità dell’ASEAN a salvaguardare i propri interessi marittimi dipenderà dalla volontà degli stati reclamanti (Filippine, Brunei, Malesia e Vietnam) di risolvere le dispute collettivamente tra loro.
Mentre il COC deve ancora materializzarsi, la formalizzazione del forum della Guardia Costiera dell’ASEAN sarà un passo in avanti che migliora il ruolo del blocco nella sicurezza regionale in mare e nel mantenere la propria centralità nell’affrontare queste questioni critiche.
In modo simile il conflitto di Gaza ha ulteriormente polarizzato gli stati membri in particolare tra gli stati musulmani e coloro che hanno ancora relazioni diplomatiche con Israele. Questo divario illustra come la politica interna e i sentimenti religiosi possano complicare la costruzione del consenso all’interno dell’ASEAN, rendendo i negoziati particolarmente impegnativi in un ambiente politicamente carico.
Comunque la discussione dettagliata sul Medio Oriente nel Comunicato Congiunto, con uno dei paragrafi più lunghi dedicati, dimostra che nonostante le opinioni differenti, ASEAN può trovare un terreno comune quando i paesi membri vogliono rispettare le prospettive differenti di ogni singolo stato.
Mentre la situazione ucraina prende meno attenzione nella regione per la distanza geografica, la riluttanza a condannare esplicitamente l’aggressore nelle discussioni ASEAN suggerisce un difficile atto di bilancio influenzato dai legami con la Russia.Questo lo si denota dalla cattiva risposta della regione al summit di pace di giugno dell’Ucraina.
Gli elementi non specificati delle delibere ASEAN spesso portano un peso maggiore del contenuto pubblicato specie quando la mediazione di interessi diversi si dimostra essere difficile.
Il deterioramento della situazione in Myanmar continua a dominare le discussioni senza che si intraveda una soluzione praticabile. Su invito del presidente laotiano, il Myanmar ha continuato a inviare il suo “rappresentante non politico” alle riunioni, nonostante non abbia ancora mostrato alcun sostegno alla piena attuazione del consenso in cinque punti (5PC).
Alla fine si sono tenute consultazioni informali, simili a un meccanismo di troika dell’ASEAN proposto dall’Indonesia lo scorso anno, tra i presidenti attuali, passati e in carica. Il Consiglio congiunto ha chiesto la partecipazione di “altri Stati membri dell’ASEAN interessati”, ampliando di fatto l’idea di una troika, ma resta da vedere se la richiesta di una partecipazione allargata sarà accolta.
Ciò che è chiaro è che un meccanismo istituzionalizzato di consultazioni garantirà un impegno sostenuto con le parti interessate e una maggiore continuità da una presidenza all’altra.
La sfida di facilitare i dialoghi inclusivi in Myanmar, senza minare il principio di non interferenza dell’ASEAN, sottolinea i limiti dell’approccio dell’ASEAN alla risoluzione della complessa crisi. L’alto generale Min Aung Hlaing è rimasto intransigente, nominandosi di recente presidente ad interim.
La perdita di controllo della giunta in alcune aree da parte delle forze anti-giunta significa che il Centro umanitario dell’ASEAN (AHA) non è stato in grado di raggiungere le aree al di fuori di quelle controllate dalla giunta. Ma soprattutto, ci sono spaccature all’interno dell’ASEAN riguardo al Myanmar.
Alcuni membri vogliono riportare “il Myanmar all’ovile” prima, mentre altri si stanno impuntando e sono convinti che la giunta non si sia impegnata nel piano di pace.
Fedele al suo tema “Rafforzare la connettività e la resilienza”, il Laos ha compiuto alcuni passi avanti nella costruzione della comunità ASEAN e nell’integrazione regionale, in particolare attraverso nuove iniziative di connettività come il servizio ferroviario Thailandia-Laos e l’ASEAN Express che collega Malesia, Thailandia, Laos e Cina.
Tuttavia, le continue sfide legate alle divisioni interne e alle pressioni esterne evidenziano la necessità di un approccio più unitario, al di là dei fattori di benessere.
Gli incontri di Vientiane offrono all’ASEAN l’opportunità di rafforzare la sua resilienza e la sua rilevanza come convocatore strategico della regione. Mentre un numero sempre maggiore di Paesi cerca partenariati formali o l’adesione agli strumenti dell’ASEAN, come il Trattato di amicizia e cooperazione, il blocco deve ricordare che la sua centralità inizia con la coesione interna.
Un ASEAN divisa rischia di compromettere le sue aspirazioni e il suo potenziale come forza trainante negli affari regionali e globali. Che sia il Laos o le presidenze successive, mantenere l’unità per rafforzare la centralità rimarrà fondamentale per l’ASEAN.
Joanne Lin|Sharon Seah Fulcrum.sg